I tech spingono l’Asia mentre i tassi sul decennale Usa volano sui massimi da 16 anni

Domani la trimestrale di Nvidia, analisti ottimisti sulla forte domanda di chip per far pensare l'Intelligenza Artificiale. Venerdì sarà la volta del simposio di Jackson Hole, dove parleranno i principali banchieri centrali. Intanto i tassi continuano a correre toccando i massimi degli ultimi anni.
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Le Borse europee promettono un’apertura in rialzo lasciandosi alle spalle le preoccupazioni asiatiche e ignorando i timori di nuovi rialzi di tassi che stanno impattando i mercati obbligazionari.
In particolare gli investitori guardano con particolare attenzione a venerdì, quando dal simposio di Jackson Hole, il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell potrebbe dichiarare che la lotta all’inflazione non è ancora finita aprendo a ulteriori rialzi dei tassi. Gli economisti vedono forti difficoltà nella riduzione dell’inflazione soprattutto nell’ultimo scalino, quello che la dovrebbe riportare dal 3 al 2%.
In Europa future in rialzo con il derivato sull’EuroStoxx 50 +0,4%, piatti i derivati su Wall Street.
Occhio alle trimestrali dei tech
A far parlare di sé è ancora una volta il settore tecnologico, mentre passano in secondo piano i problemi cinesi. C’è molta attesa in vista dei risultati della big tech Usa Nvidia, che mercoledì toglierà il velo dalla trimestrale. Sono diversi i produttori asiatici che forniscono Nvidia, inoltre il mercato è curioso di sapere qual è l’impatto dell’Intelligenza Artificiale su uno dei titoli più coinvolti. La società Usa è leader mondiale nella progettazione di chip per l’Ai che fa poi produrre all’estero.
Il produttore di attrezzature per il test di semiconduttori, Advantest Corp, che è un fornitore di Nvidia, ha guadagnato il 4%. Il conglomerato tecnologico SoftBank Group - che ha anche un’esposizione al settore dei chip attraverso la sua unità Arm - è salito oltre il 2%.
Arm vorrebbe proprio Nvidia come anchor investor per la sua Ipo, intanto con la pubblicazione dei documenti per la quotazione Arm ha rivelato i dati trimestrali: i ricavi sono scesi a 2,68 miliardi di dollari nell'anno conclusosi il 31 marzo, a causa del crollo delle spedizioni globali di smartphone. Le vendite del trimestre conclusosi il 30 giugno sono calate del 2,5% a 675 milioni di dollari.
Un'analisi dell'agenzia di stampa giapponese Nikkei ha mostrato che le principali società quotate in Giappone registreranno il terzo anno consecutivo di utili record, grazie ai prezzi più elevati e al continuo stimolo monetario della Banca centrale.
Rimanendo in Asia il colosso minerario australiano Bhp Group ha annunciato un calo dell’utile del 58% a 12,92 miliardi di dollari nell'anno fiscale conclusosi il 30 giugno, rispetto ai 30,9 miliardi di dollari dell'anno precedente e il fatturato è sceso a 53,82 miliardi di dollari da 65,1 miliardi. A pesare sui conti è stato il calo della domanda cinese.
Gli indici CSI 300 e Shanghai Composite cedono circa lo 0,4% ciascuno, dopo un avvio positivo, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong si è appiattito.
Ieri sera gli indici di Wall Street hanno chiuso contrastati: Nasdaq +1,56%, S&P500 ì +0,70%, Dow Jones -0,10%. In evidenza la Cybersecurity. Palo Alto ha chiuso in rialzo del +15%. Il colosso della sicurezza informatica ha comunicato i dati del trimestre. I ricavi sono stati pari a 1,95 miliardi, +26% su base annua, poco sotto le stime di 1,96 miliardi. L'utile per azione rettificato si attesta a 1,44 dollari. Il titolo è spinto dalle forti previsioni annuali sugli abbonamenti ricorrenti. La società si aspetta ricavi in un range fra 10,9 e 11 miliardi, sopra le attese di 10,77 miliardi.
Banche Usa
Ieri S&P Global ha tagliato i rating e rivisto l'outlook di diverse banche statunitensi, accodandosi a un'iniziativa simile presa da Moody's, avvertendo che i rischi di finanziamento e l'indebolimento della redditività metteranno probabilmente a dura prova la solidità creditizia del settore. S&P ha declassato i rating di Associated Banc-Corp e Valley National Bancorp a causa dei rischi di finanziamento e della maggiore dipendenza dai depositi intermediati. Ha declassato anche UMB Financial Corp, Comerica Bank e Keycorp, citando ampi deflussi di depositi e tassi d'interesse più elevati. Il forte aumento dei tassi di interesse sta pesando sulla raccolta e sulla liquidità di molte banche statunitensi, ha detto S&P in una nota riassuntiva, aggiungendo che i depositi detenuti dalle banche assicurate dalla Federal Deposit Insurance Corp (Fdic) continueranno a diminuire fino a quando la Federal Reserve porterà avanti il proprio "quantitative tightening". L'agenzia di rating ha inoltre declassato l'outlook di S&T Bank e River City Bank a negativo da stabile a causa, tra gli altri fattori, dell'elevata esposizione al settore immobiliare commerciale (CRE). All'inizio di agosto Moody's ha ridotto di un livello il rating di 10 banche di una tacca e ha messo sotto osservazione per un potenziale declassamento sei colossi bancari, tra cui Bank of New York Mellon , US Bancorp , State Street e Truist Financial . Il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank all'inizio di quest'anno hanno scatenato una crisi di fiducia nel settore bancario statunitense, portando a una corsa ai depositi in una serie di banche regionali, nonostante le autorità abbiano lanciato misure di emergenza per sostenere la fiducia
Banche italiane
Forza Italia chiede la deducibilità dell’imposta sugli extraprofitti e l’introduzione di un credito di imposta per le banche soggette alla tassa. Il tutto si tradurrebbe così in una specie di prestito forzoso, da restituire compensando un credito d’imposta per diminuire le imposte da pagare nei prossimi 5-10 anni. .
Secondo Equita l’introduzione del meccanismo del credito d’imposta garantirebbe per il 2024 circa tre miliardi d’euro, mentre la deducibilità porterebbe nelle casse dello Stato italiano circa 1,5-1,6 miliardi.
Obbligazioni
Stasera il Tesoro comunica i dettagli dell'asta di Btp 'short' in agenda venerdì 25. Lo stesso giorno avrebbe dovuto avere luogo anche il collocamento di BtpEi, cancellato però assieme alle aste a medio-lungo di metà mese in considerazione della gestione della disponibilità di cassa.
In mattinata Banca d'Italia fornisce il controvalore del portafoglio degli investitori esteri in titoli di stato italiani a giugno, da confrontare con il dato di maggio, quando si era registrata una flessione di 4,3 miliardi di euro. Riferimenti odierni saranno 4,41% per il tasso del Btp benchmark a 10 anni e 169 punti base per lo spread Italia-Germania sullo stesso segmento.
Secondo la Bundesbank, l'inflazione sottostante potrebbe aver raggiunto il picco, ma le pressioni sui prezzi si stanno allentando troppo lentamente con un rischio crescente che l'aumento dei prezzi al consumo rimanga invischiato sopra il 2%. "Si è diffusa l'impressione che i tassi d'inflazione resteranno comunque più a lungo al di sopra degli obiettivi delle banche centrali", ha commentato la banca centrale tedesca. In particolare, le elevate pressioni salariali in corso potrebbero rendere più difficile il contenimento dell'inflazione", ha aggiunto.
Ieri la zona euro ha visto salire i rendimenti sulle aspettative di tassi più alti più a lungo, in un movimento che ha ricalcato quello dei Treasury. Il rendimento dei governativi decennali Usa ha toccato il livello più alto degli ultimi 16 anni, sui timori che al simposio di Jackson Hole il presidente della Fed Jerome Powell supporti lo scenario, appunto, di tassi più alti più a lungo. Il benchmark decennale Usa sui mercati asiatici rende 4,342%, invariato di 0,000 rispetto alla chiusura a 4,342%.
In rialzo anche i rendimenti reali in tutto il mondo come mostra il grafico qui sotto.
Cambi
Il dollaro è vicino al picco delle ultime dieci settimane, mentre salgono i Treasury; migliora lo yuan, spinto dalla banca centrale cinese che ha fissato un mid-point più forte di quanto anticipato. Attorno alle 7,40 il cross euro/dollaro vale 1,0909 (in rialzo di 0,17%); il cambio euro/yen 159,25 (in calo di 0,03%) mentre il dollaro scambia a 145,97 su yen (in calo di 0,14%).
Oro (1.893 usd) quotazioni da un lato sostenute dalla domanda delle banche centrali ma depresse dal rialzo dei rendimenti reali dei tassi.
Oil
Alle 7,40, il futures sul Brent viaggia in calo di 21 cent a 84,25 dollari il barile e quello sul Nymex di 7 cent a 80,65 dollari. Le spedizioni di luglio del principale esportatore mondiale, l'Arabia Saudita, verso la Cina sono diminuite del -31% rispetto a giugno, mentre la Russia, con il suo greggio scontato, è rimasta il principale fornitore del gigante asiatico, secondo i dati doganali cinesi.
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