Iberdrola sempre più verde

Il gruppo leader nel settore energetico Iberdrola è il terzo maggiore utility multinazionale e fra i più verdi al mondo grazie agli ingenti investimenti effettuati nell’energia rinnovabile e all’imponente piano di investimenti di medio termine nelle rinnovabili. Nel piano industriale di lungo termine la società si è impegnata a investire 150 miliardi di euro nel prossimo decennio per aumentare la capacità in rinnovabili e incrementare sia le reti di distribuzione che la base clienti. Oltre il 70% delle attività di Iberdrola è già "low carbon", ovvero produce basse emissioni di carbonio.

Se spacchettiamo il margine operativo lordo per vedere l'apporto di ogni divisione, oltre il 25% deriva da fonti di energia verde (specialmente eolico), circa il 50% dal business regolato delle reti di distribuzione, il restante da generazione e fornitura di energia. Quest’ultimo è definito "legacy business" e prevede investimenti di sola manutenzione e non di crescita: una divisione che dunque peserà sempre meno sugli utili grazie all'aumento parallelo delle energie rinnovabili.

Per il 2030 l'obiettivo è un dividendo pari a 0,7 euro per azione rispetto all’attuale dividendo di 0,44 euro.

La società iberica è ben diversificata a livello geografico, con la seguente suddivisione in termini di ricavi:

• 36% Spagna
• 18% Brasile
• 17% Regno Unito
• 16% Stati Uniti
• 8% Messico
• 5% Europa

Tra i principali azionisti della società, il Qatar con Investment Authority possiede una quota dell'8,7% dei diritti di voto, seguito da BlackRock con un 5% e dalla Norvegia con il suo fondo che detiene il 3,6%.

Iberdrola ha comunicato che non intende rivedere i prezzi al rialzo nonostante l'impatto della guerra in Ucraina sul costo del gas e dell'elettricità. Inoltre, dalla società hanno aggiunto che per i clienti industriali stanno compiendo "un grande sforzo per offrire nuovi contratti a prezzo fisso a lungo termine ad un prezzo inferiore a quello giornaliero benchmark di mercato".

Il gruppo energetico spagnolo ha archiviato il 2021 con ricavi consolidati in crescita del 18% a 39,1 miliardi di euro, Ebitda di 12 miliardi di euro in aumento del 20%, i profitti operativi sono saliti del 32% a 7,3 miliardi di euro. Utili per azione in aumento del 5%, in realtà per questioni che non riflettono la reale profittabilità.

L'indebitamento netto ha raggiunto quota 39 miliardi, mentre gli investimenti sono cresciuti del 7,5% raggiungendo la cifra record di quasi 10 miliardi di euro.

La società ha confermato gli obiettivi di crescita per il 2022 con un utile netto che dovrebbe assestarsi tra 4 e 4,2 miliardi di euro, mediamente a 0,66 euro di utili per azione, in linea con il consensus.

L'azione tratta a 16 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 4,2%, rapporto prezzo/valore contabile di 1,6 volte, rapporto prezzo/ricavi di 1,6 volte.

Lo stato patrimoniale è solido se si considera la stabilità e la crescita del business con rapporto net debt/ebitda a 3,3 volte.