Il prezzo della recessione

Crollano le materie prime, tonfo del greggio. Inversione della curva dei tassi. La recessione sembra inevitabile, ma questo ha un lato positivo, il calo dei tassi porterà a più miti consigli le banche centrali e l’inflazione potrebbe aver raggiunto il suo picco. In bilico il premier Uk Boris Johnson.
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Stop and go. Ormai da mesi la Cina sta dando il ritmo alle Borse asiatiche, un ritmo dettato da lockdown e riaperture da dati macro che riflettono questo continuo fermarsi e ripartire. La notizia oggi è che sono aumentati i contagi, dunque i lockdown e la Borsa perde l’,18%, trascinandosi Honk Kong -2,2% e il Giappone -1,1%. Giù anche il Kospi coreano -2%, Taiwan -2,5%. Positiva solo l’India +0,5%. Dall’altra parte del mondo la recessione diventa il protagonista, prima solo nelle paure degli investitori ora le paure lasciano traccia con il crollo del greggio. Sembrava che niente e nessuno potesse spegnere l’incendio del prezzo del petrolio e invece la parole recessione ha tolto ossigeno alle fiamme -9,45% ieri il Brent che con il +1,1% di stamattina si porta a 103,92 dollari al barile.
L’indice Bloomberg Commodity ha chiuso in calo del 4,5%, la variazione giornaliera più ampia degli ultimi quattro mesi.
Perché è importante, perché gran parte di questa inflazione è esogena, portata da fattori esterni come uno shock dal lato delle materie prime. Se queste invertono rotta, gli economisti possono aspettarsi un rallentamento dell’inflazione e dunque anche le banche centrali scendere a più miti consigli. Un passo alla volta perché finora i timori di una recessione alle porte ha sbattutto giù anche l’equity, soprattutto europeo con il -2,7% di ieri dell’Euro Stoxx 50. Oggi i future sull’indice europeo che raggruppa i maggiori 50 titoli del vecchio Continente rialza la testa a +0,9% grazie forse a quel +1,75% ieri del Nasdaq e +0,16% dell’S&P500.
Perché i tech hanno fatto bene. Una recessione significa meno pressione sui tassi e finora sui tech l’aumento dei tassi ha fatto molto male. I metodi valutativi degli analisti usano i tassi come proxy per attualizzare i flussi di cassa futuri a oggi, più sono alti, meno questi flussi valgono oggi. Più sono bassi e maggiore è il valore attualizzato dei futuri flussi di cassa. Il rendimento del Treasury a 10 anni è ormai sotto a 3% e veleggia sul 2,8%. Il Bund tedesco rende l’1,238% il decennale italiano rende il 3,15% con lo spread a 191,7 punti base. A preoccupare gli investitori, per ora, non sono le tensioni della politica interna, quanto l'emergere di posizioni contrarie, nell'ala hawkish del board, all'impegno di Francoforte a sostegno dei Paesi piu' indebitati in un'ottica anti-frammentazione. Tutto questo al netto di un percorso di stretta, con rialzi gia' annunciati per luglio e settembre.
Fed
Attesi in serata i verbali della riunione di politica monetaria della Fed di metà giugno in cui l'istituto centrale ha optato per un rialzo dei tassi da 75 punti base. Sotto la lente degli investitori gli indizi per meglio comprendere il futuro percorso della stretta negli Usa dopo che l'istituto centrale ha chiarito di essere fortemente impegnato a tenere a bada l'inflazione a tutti i costi. A luglio i mercati si aspettano un ulteriore ritocco del costo del denaro da 50 o 75 punti base. Da segnalare, la breve inversione della curva Usa sul tratto 2-10 anni per la prima volta da metà giugno, ieri, a riflesso dei timori degli investitori per le ricadute sull'economia del ciclo di irrigidimento monetario.
BCE
Prevista oggi una riunione del Consiglio senza comunicazioni sui tassi, mentre domani sara' diffuso il resoconto del meeting del 9 giugno, in cui Francoforte ha segnalato una stretta di 25 pb a luglio, seguita da un ulteriore incremento a settembre. I mercati monetari prezzavano ieri rialzi complessivi da parte di Francoforte per circa 130 punti base entro fine anno dai 140 di lunedì, mentre gli ultimi dati confermano il forte rallentamento della crescita nel blocco. Secondo calcoli Reuters, a giugno le banche centrali del G10 hanno aumentato i tassi d'interesse più che in qualsiasi altro mese da almeno due decenni a questa parte e, con un'inflazione galoppante, è improbabile che il ritmo della stretta si allenti nella seconda metà dell'anno.
Cambi
Depresso dalla possibilità di una recessione in Europa, l'euro resta intorno ai minimi da 20 anni segnati ieri, a un soffio dalla parità contro il dollaro. Alle 7,40 italiane la moneta unica scambia in area 1,025 dlr dopo aver lasciato sul terreno ieri oltre l'1,5% del suo valore nel maggior ribasso giornaliero dall'inizio della pandemia.
Johnson in bilico
Si fa sempre più traballante la posizione del primo ministro britannico Boris Johnson, che oggi risponderà in Parlamento dopo che due membri chiave del suo governo si sono dimessi ieri. Il ministro delle Finanze, Rishi Sunak, e quello della Salute, Sajid Javid, hanno lasciato il loro incarico in aperta critica alla gestione del premier, travolto da una girandola di scandali che ne sta minando la reputazione. Ai primi di giugno Johnson era sopravvissuto ad un voto di sfiducia fra i deputati del suo partito conservatore, ma il 41% aveva votato contro di lui, appannando la sua autorità. La perdita di due seggi alle suppletive in giugno ha poi portato alle dimissioni del presidente del partito, Oliver Dowden. Le dimissioni di Javid, che in passato si era candidato alla leadership dei conservatori, e di Sunak, considerato un possibile successore di Johnson, mettono ora ulteriormente in pericolo la posizione del primo ministro, che finora ha escluso sue dimissioni. Spostato alle Finanze l'ex ministro dell'Educazione, Nadhim Zahawi.
Giappone
L'aumento del costo della vita si sta trasformando in una questione politica particolarmente spinosa in vista delle elezioni per la Camera alta giapponese che si terranno questo fine settimana, con i partiti di opposizione che attribuiscono la responsabilità dei recenti rincari alle politiche del premier Fumio Kishida. Sebbene la coalizione di governo sia destinata a conquistare la maggioranza, il malcontento dell'opinione pubblica per l'inflazione potrebbe minare gli sforzi per rafforzare la sua posizione e cancellare gradualmente l'eredità delle politiche economiche dei suoi predecessori.
Dati Macro
Alle 16:00 in Usa è atteso l’indice ISM non manifatturiero che dovrebbe posizionarsi a 54 punti leggermente sotto il dato precedente di 54,3 e comunque sotto la soglia di 55 punti. In serata sono infine attesi i verbali della riunione della FED di 2 settimane fa, utili per raccogliere indizi sulle prossime mosse della banca centrale Usa, con la possibilità di un ulteriore aumento di 75 punti base nel prossimo meeting in programma a fine mese. Gli ordini industriali tedeschi sono aumentati a maggio, battendo le aspettative e invertendo la tendenza dopo tre mesi consecutivi in calo, in base ai dati pubblicati dall'Ufficio Federale statistico. Gli ordini di beni industriali sono aumentati dello 0,1% su base mensile in termini destagionalizzati, dopo un calo dell'1,8% ad aprile, rivisto al rialzo. Un sondaggio di analisti condotto da Reuters aveva indicato un calo dello 0,6% su mese a maggio.
L’oro è poco mosso intorno a 1.768 dollari, sui minimi da inizio anno.
Tra i titoli a Piazza Affari segnaliamo
Tim ritiene di poter estrarre una valutazione di almeno 25 miliardi di euro, debito compreso, dal progetto di separazione degli asset di rete fissa e di Sparkle dal resto del gruppo, secondo quanto riferiscono due fonti a conoscenza del dossier.
Da oggi le azioni Saipem e i relativi diritti legati all'aumento di capitale saranno sostituiti dalle sole azioni Saipem rettificate dopo che ieri si è conclusa la fase di negoziazione dei diritti. Nell'ultimo giorno di negoziazione, sprofondano i diritti sull'aumento di capitale iperdiluitivo di Saipem, segnalando lo scarso interesse del mercato e il rischio che gran parte dei 2 miliardi di ricapitalizzazione finisca per essere sottoscritta dalle banche del consorzio di garanzia.
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