Il rialzo corre su tutte le Borse grazie ai buoni dati delle banche Usa


Si allontanano i timori di un rallentamento della crescita causata dall’inflazione, anche se il prezzo del petrolio continua a salire (Brent e Wti +0,7%). A Tokio l’indice Nikkei sale dell’1,4%, Hong Kong +1,1%. Corre il Bitcoin e sfiora quota 60mila dollari.


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In Usa le richieste di sussidi di disoccupazione tornano all’era pre-Covid.

Trainate dal brillante rialzo di Wall Street, le Borse asiatiche segnano consistenti progressi stamattina, mentre i future indicano che anche i listini europei sono indirizzati verso un’apertura positiva. Il future sull’EuroStoxx 50 avanza dello 0,4%, quello sull’S&P500 guadagna lo 0,3%.

La Borsa americana ha registrato ieri la migliore seduta da marzo, con gli indici S&P500 e Nasdaq entrambi in crescita dell’1,7%. I buoni risultati delle principali banche americane, tutte con utili superiori alle attese, hanno allontanato le preoccupazioni di un rallentamento della crescita economica a causa della maggiore inflazione. I timori principali riguardano l’incremento del costo dell’energia, con il petrolio giunto all’ottava settimana consecutiva di rincaro.

Hanno contribuito a migliorare il quadro complessivo anche i dati di ieri sul mercato del lavoro Usa, con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che sono scese la settimana scorsa sotto le 300mila unità per la prima volta da marzo 2020, il mese in cui è iniziata la pandemia da Covid negli Usa. Le richieste di disoccupazione sono state 293mila, contro una media delle previsioni di 319mila.

Un altro dato incoraggiante ieri è stato il rallentamento dei prezzi alla produzione in America, che hanno mostrato la variazione mensile più contenuta dall’inizio del 2021.

La Borsa di Tokio sale dell’1,4%, Hong Kong +1,1%, Shanghai +0,2%, Seul +0,9%.

In Cina la banca centrale ha aumentato la liquidità a disposizione delle banche per accordare mutui. E’ chiara l’intenzione delle autorità centrali di Pechino di fornire sostegni al mercato immobiliare per contenere gli effetti della crisi di Evergrande. Di Evergrande non si sa più nulla da quando l’azione è stata sospesa alla Borsa di Hong Kong il 4 ottobre scorso, dopo avere annunciato che stava trattando la cessione di asset per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari.

Il dollaro è in lieve calo nei confronti dell’euro, scambiato a 1,160 (+0,1%).

Continua la lenta discesa dei rendimenti del titoli di Stato americani: il Treasury decennale è scambiato a 1,53%, in calo dal recente massimo di 1,63% segnato martedì.

Non si ferma la corsa del Bitcoin che stamattina è vicinissimo alla barriera psicologica dei 60mila dollari: la criptovaluta è scambiata a 59.670 dollari, in rialzo del 2,8%.

Oro a 1.793 dollari l’oncia (-0,2%).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Leonardo - Ieri Boeing e le autorità statunitensi hanno comunicato che alcune parti in titanio del jet 787 Dreamliner sono state prodotte impropriamente nel corso degli ultimi tre anni. Boeing ha detto che le parti in questione sono state fornite da Leonardo, che ha acquistato i componenti dalla società italiana Manufacturing Processes Specification (Mps). In una nota Leonardo ha sottolineato che i difetti in alcune parti del B787 sono da attribuire a un ex subfornitore Mps e che la società è parte lesa e non si assumerà alcun onere sulla vicenda.

Unicredit – MontePaschi - Bloomberg ha scritto ieri sera che c'è un accordo di massima per l’acquisizione di MontePaschi da parte di Unicredit. Lo Stato si tiene i crediti in sofferenza, 300 filiali, le attività di leasing e di factoring. 

Inwit - Berenberg avvia la copertura con Buy e target 11,85 euro.

Stellantis - La ristrutturazione della rete di concessionari europei e rivenditori in Europa sta per partire. Lo ha affermato la responsabile vendite e marketing per l'Europa del gruppo Maria Grazia Davino.

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