Il warning di Nvidia stende i tecnologici

Oltre ai guai di Nvidia causati dai dazi, sul sentiment pesa anche la deludente previsione di Asml sui suoi ordini che lascia presagire un impatto importante sugli utili dalle tariffe di Trump anche per il resto del settore.
Indice dei contenuti
Settore tecnologico in rosso
Un conto salato che sui mercati finanziari sta pagando non solo Nvidia. L’avviso lanciato dalla società di 5,5 miliardi di dollari di spese dovute alla limitazione delle esportazioni dei suoi chip in Cina decise dall’amministrazione di Donald Trump intimorisce tutto il settore tecnologico, Europa Compresa.
Se le azioni Nvidia scendono del 5% nel pre market USA, a Milano cedono soprattutto STMicroelectronics (-2% a 17,90 euro) e Technoprobe (-3% a 5,49 euro).
In Europa le vendite si concentrano su Infineon (-2%), Asml (-5%), Be Semiconductor (-3%), Ams (-5%), Comet (-4%), Logitech (-2%) e Arm (-1%).
Secondo Banca Akros, le restrizioni all'export "sono una notizia negativa per Nvidia e Amd (-5% nel pre market USA) ma anche per altre aziende sotto copertura come Technoprobe".
Nvidia nei guai
L'amministrazione del presidente Donald Trump ha impedito a Nvidia di vendere il suo chip H20 in Cina, decisione che rappresenta un'escalation della battaglia tecnologica tra Washington e Pechino.
Le restrizioni di H2O sono "motivate dalle preoccupazioni per l'ascesa della Cina nel settore dell'elettronica e, in questo senso, è probabile che diventino una politica permanente", spiega Tomo Kinoshita, stratega del mercato globale di Invesco Asset Management, prevedendo che “avranno un impatto negativo significativo sulla catena di approvvigionamento dei semiconduttori".
Le ripercussioni potrebbero anche pesare sui guadagni del settore dei chip e frenare le ambizioni della Cina di competere sulla scena tecnologica mondiale. "E' un promemoria di quanto i titoli tecnologici sono potenzialmente suscettibili alle relazioni spinose tra Stati Uniti e Cina in materia di semiconduttori", spiegano gli analisti di Kcm Trade, sottolineando che "i grandi nomi del settore tecnologico asiatico fanno affidamento sul chip H20, quindi qualsiasi movimento che possa avere un impatto sull'offerta sarà un freno per il settore in generale".
Delude Asml
A pesare sul sentiment c’è anche la previsione deludente di Asml circa i suoi ordini, indeboliti dai dazi, lasciando presagire che le scelte di Trump potrebbero pesare sugli utili del settore dei chip.
Il gruppo olandese, che pure ha visto salire i profitti a 2,4 miliardi di euro (in linea con le stime) e ha confermato le stime 2025, ha ampiamente deluso le aspettative sul fronte degli ordini, indicatore chiave della domanda: nel primo trimestre si sono attestati a 3,94 miliardi, ben al di sotto dei 4,89 miliardi attesi dal consensus.
"I dazi hanno aumentato l'incertezza sul fronte macroeconomico e sui nostri potenziali mercati di sbocco. La situazione rimarrà dinamica per un po' di tempo", dichiarava il Ceo di Asml, Christophe Fouquet, facendo riferimento a un contesto già fragile a causa dei continui cambi di fronte dell'amministrazione Trump sui dazi e del possibile impatto sulla supply chain dei semiconduttori.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
