In Asia il Toro si scatena, petrolio in rally

I future anticipano un avvio in rialzo delle borse dell’Europa (+0,5%). In novembre esportazioni cinesi da record, ma cresce anche l’import di energia. Alibaba rimbalza: +9%. La banca centrale dell’Australia dice che la variante Omicron non dovrebbe deviare il percorso della ripresa economica.
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In rialzo i future di Wall Street, petrolio in rally
La giornata inizia in Asia con il rally della borsa del Giappone, ma le novità importanti arrivate nel corso della notte arrivano dalla Cina, dove le esportazioni sono arrivate a livelli mai visti nella storia. Le autorità di Pechino hanno anche fatto sapere di voler stabilizzare l’economia e la banca centrale ha tagliato per la seconda volta da inizio anno il reserve requirement ratio, la riserva di liquidità che le banche sono tenute ad accantonare ad ogni nuova erogazione di finanziamenti: il provvedimento dovrebbe valere almeno 190 miliardi di dollari in termini di espansione del credito disponibile, ma alcuni osservatori ritengono che possa essere di quasi 280 miliardi di dollari.
Rodrigo Catril, senior FX strategist at National Australia Bank ha detto stanotte a Dow Jones che la notizia più importante è il comunicato diffuso al termine della riunione dell’Ufficio Politico del Partito Comunista Cinese: l’organismo ha detto di voler rivedere alcuni aspetti del quadro normativo che regola il mercato immobiliare. Evergrande, ieri in calo del 19%, stamattina è in rialzo del 2%. Salgono anche le società degli sviluppatori immobiliari quotati a Hong Kong.
La banca centrale dell’Australia, al termine della riunione che ha confermato il tasso di sconto di riferimento allo 0,10% ha detto che la variante Omicron è una fonte di incertezza ma non dovrebbe essere in grado di deviare il percorso della ripresa economica. La Reserve Bank of Australia ha detto che ci vorrà parecchio tempo per arrivare ad un livello di inflazione in grado di giustificare un aumento dei tassi.
Il quadro macroeconomico vira al bello, ma sale il rischio geo strategico, dopo che la Casa Bianca ha annunciato un mezzo boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino: gli Stati Uniti manderanno gli atleti ma nono ci saranno membri del governo. La portavoce Jen Psaki ha spiegato che si tratta di una protesta per le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang.
I future di Wall Street sono in rialzo. Ieri L’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,1%, il Nasdaq dello 0,9%. Per il Dow Jones, in rialzo del l’1,9%, è stata la miglior seduta dal novembre del 2022. I settori trainanti sono stati quelli delle compagnie aeree e dei viaggi. Moderna ha perso il 13,5%. Le aspettative di una maggiore crescita economica deprimono il Treasury Note a dieci anni, che si porta a 1,44% di rendimento, circa 10 punti base sopra i livelli di venerdì.
Il cross euro dollaro ieri è tornato giù a 1,128, stamattina è poco mosso.
Il boom dell’export cinese, al quale si aggiunge il fortissimo aumento delle importazioni di combustibili fossili, alimentano anche stamattina il rally del petrolio. Il Brent del Mare del Nord è in rialzo dell’1% a 73,8 dollari il barile. Il tema della ripartenza ieri ha surriscaldato le quotazioni del petrolio, salito del 4,6%.
Torna su il bitcoin, terza seduta di rialzo a quasi 51.000 dollari.
Tra i titoli di Piazza Affari segnaliamo
StMicroelectronics. Intel ha comunicato di voler portare sul listino di Wall Street la sua divisione Mobileye, quella che si occupa della produzione di chip per l’automobile a guida autonoma.
Tenaris. Barclays alza il target price a 12 euro.
Tim ha nominato i due advisor finanziari che la assisteranno nella valutazione dell’offerta arrivata da KKR, sono Goldman Sachs e Lion Tree.
ING, BBVA e Société Générale. Tra le grandi banche europee, sono quelle che beneficeranno di più della riduzione del costo del rischio nel corso del 2022.
Banca Monte Paschi. Il Messaggero riporta che il Tesoro mette a disposizione 1,4 miliardi di euro per facilitare lo smaltimento degli esuberi: le risorse dovrebbero servire a coprire l’uscita di 7.000 dipendenti.
CNH Industrial. L’associazione italiana del settore segnala che le vendite di trattori agricoli sono salite del 52% anno su anno nella prima parte del 2021.
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