Incertezza a Wall Street in attesa delle minute della Fed

Gli investitori attendono possibili indicazioni sulle future politiche monetarie della Federal Reserve dalla lettura delle minute della scorsa riunione dell’istituto centrale, mentre i dati macro di oggi saranno sotto osservazione come ‘termometro’ dell’inflazione.
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Le minute della Fed
La giornata di oggi vedrà la pubblicazione delle minute della Fed relative all’ultima riunione del suo braccio operativo, il Federal Open Market Committee (FOMC), attesa per le ore 20 italiane.
Le minute riguardano il meeting dello scorso 15 giugno, nel corso del quale la Fed aveva alzato i tassi USA di 75 punti base, la stretta monetaria più forte dal 1994, decisa per combattere un’inflazione ormai ai massimi degli ultimi 40 anni negli Stati Uniti.
Gli analisti si attendono dalla lettura delle minute indicazioni per il futuro, soprattutto dopo che il presidente Jerome Powell era rimasto vago sull’entità del prossimo rialzo per il mese di luglio, in particolare se ‘bissare’ i 75 punti o limitarsi a 50 pb.
Le previsioni
Il ‘dot plot’ del FOMC relativo all’ultima riunione indica una previsione media di tassi al 3,4% entro la fine dell’anno, secondo gli esponenti della banca centrale, rispetto al range attuale compreso tra l’1,5% e l’1,75%.
Già la presidente della Fed di Cleveland e membro votante del FOMC, Loretta Mester, si era detta favorevole ad un altro rialzo dei tassi di 75 punti base per la prossima riunione.
“Se le condizioni dovessero rimanere esattamente le stesse di oggi, in occasione del prossimo meeting, sarei favorevole a un rialzo dei tassi di 75 punti base, perché non ho ancora visto quei numeri dell’inflazione necessari affinché si possa tornare a una stretta di 50 punti base”, dichiarava alla CMBC Mester.
Timore inflazione
Le previsioni di una forte stretta monetaria, però, sembrano non essere così scontate a causa dei timori sull’arrivo di una recessione.
Il capo dei consulenti economici di Allianz, Mohamed El-Erian, spiegava alla CNBC che “i mercati sono avanti, mentre è la Fed a essere in ritardo”, pertanto cominciano a pensare che la possibile recessione USA costringerà la banca centrale guidata da Jerome Powell ad abbassare i tassi d'interesse già entro la fine dell'anno.
Intanto, un segnale da recessione arriva dall’inversione della curva dei rendimenti, con il titolo di Stato USA a 2 anni che sta registrando un tasso più alto (2,79%) del decennale (2,75%).
Ulteriori indicazioni sullo stato dell’economia arriveranno oggi alle 15.45, con gli indici PMI Composite e Servizi di S&P Global, mentre alle 16 sarà la volta dell’Indice ISM non manifatturiero, da molti indicato come il dato macroeconomico più importante della giornata.
Uno sguardo anche al dato sui posti di lavoro vacanti di maggio, attesi dal consensus in calo a 10,9 milioni rispetto ai 11,4 milioni di aprile, dopo un marzo da record a 11,85 milioni: l’alto numero di offerte di posti aveva contribuito al balzo dell’inflazione.
Mercato azionario
Mentre si attendono le minute, i future sui principali indici azionari di Wall Street restano incerti, dopo la seduta di ieri conclusa con un balzo dell’1,75% del Nasdaq Composite a 11.322,24 punti, mentre lo S&P 500 era salito dello 0,16% (3.3831,29 punti) e il Dow Jones aveva chiuso in flessione dello 0,4% (30.967,82 punti).
Prima del suono della campanella, intanto, tutti i future scambiano sotto la parità, in apparente attesa di eventuali novità dal fronte Fed.
Big Tech: il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il pacchetto unico digitale finalizzato al contrasto delle pratiche sleali e l’abuso di posizione dominante delle Big Tech sui mercati, imponendo alle grandi piattaforme online una maggiore responsabilità sul controllo e la moderazione dei contenuti.
In particolare, sono due le norme approvate: il Digital Services Act (Dsa) che guarda più ai temi dei social, informazione e pubblicità e il Digital Markets Act (Dma), che impatta di più su concorrenza, mercati, piattaforme e-commerce (Amazon in testa). A questo punto, manca solo l’approvazione del consiglio UE e poi le leggi entreranno in vigore.
Apple (-0,65%): Il colosso tecnologico guidato da Tim Cook ha recentemente depositato un brevetto intitolato ‘Magnetic Fastener’ che permette il superamento dei limiti imposti dai dispositivi di fissaggio tradizionali.
Amazon (-0,40%): acquisterà una quota del 2% in Grubhub da Just Eat Takeaway, con un’opzione per aumentare la sua partecipazione al 15%. La prospettiva di dover competere con il gigante dell'e-commerce ha colpito Uber (-3%) e DoorDash (-7%) nel pre-market.
Raccomandazioni analisti
Tesla (-0,90%). Patrick Hummel di UBS conferma il giudizio positivo sul titolo con un rating ‘buy’, mentre il prezzo obiettivo è ancora fissato a 1100 USD.
Netflix (-0,60%). La ricerca di Barclays conferma la raccomandazione e mantiene il giudizio ‘neutral’: il prezzo obiettivo è stato rivisto al ribasso ed è ora fissato a 170 USD rispetto ai precedenti 275 dollari.
Just Eat Takeaway.com. In una nota di ricerca, l'analista Sreedhar Mahamkali di UBS raccomanda nuovamente il titolo con una valutazione ‘buy’.
Confermando il rating positivo, la ricerca di Goldman Sachs tramite il suo analista Rob Joyce ribadisce l'opportunità ‘buy’ del titolo e il prezzo obiettivo rimane fissato a 25 euro.
PepsiCo (-0,15%). JPMorgan Chase è positivo sul titolo e consiglia ‘buy’, mentre il prezzo obiettivo varia appena ed ora si posiziona a 185 USD contro 186 dollari.
Avid Technology (+2,50%). JPMorgan Chase è positivo sul titolo e consiglia ‘buy’.
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