Incertezze sul settore chip? Non per Infineon con il suo business esplosivo
Mentre si discute sulle incertezze che incombono sul settore chip, il produttore tedesco Infineon ha alzato le previsioni su vendite e utili per l’anno in corso.
Infineon aggiorna la guidance grazie all'impulso positivo del settore automobilistico e industriale. La società tedesca ha aumentato oggi gli obiettivi del 2023 (l’anno fiscale si conclude a settembre) e del trimestre in corso, mostrando un ottimismo impressionante anche per chi, come noi, si è sempre dimostrato positivo sulla società.
Per il trimestre in corso i ricavi sono ora attesi oltre Eur 4 miliardi rispetto alla precedente guidance di Eur 3,9 miliardi. Particolarmente impressionanti sono le attese sui margini operativi nella parte "high twenties" (ovvero attorno a 27-29%) rispetto al 25% indicato in precedenza (e che già aveva sorpreso).
Per l’intero anno, il management ha dichiarato di aspettarsi ricavi “significativamente superiori” alla precedente previsione di Eur 15,5 miliardi con un corrispondente impatto positivo sui margini operativi.
Tutto ciò grazie alla forza dell'intero business, sia la divisione automotive che industriale.
Margini operativi in aumento
I margini operativi sono in aumento, come avevamo previsto con largo anticipo, per una questione di leva operativa legata alla crescita dei ricavi molto buona ma anche per il notevole "pricing power" (capacità di alzare i prezzi senza un impatto negativo sulla domanda) di cui gode la società in questo momento.
Quanto tempo durerà questa posizione molto favorevole sul lato prezzi? Al momento, in particolare per i chip per automotive, la domanda supera l’offerta, ma Infineon riuscirà ad alzare i prezzi anche con un ritorno a una situazione di equilibrio? Riteniamo che Infineon potrà continuare ad alzare i prezzi, seppur in misura minore, e comunque la domanda rimarrà ben superiore all'offerta ancora per molto. In alcuni segmenti dei chip per auto e per il settore industriale la società gode di vantaggi competitivi in termini di prestazioni ma soprattutto di minore consumo di energia a parità di prestazioni: Infineon è fra i produttori di chip ad aver maggiormente investito in ricerca&sviluppo e in acquisizioni con un notevole anticipo sulla questione della gestione e dell'efficienza energetica. Da sempre Infineon è stata leader nei "power management chip".
Focalizzandoci sulla divisione industriale, siamo solo agli albori dell’Industry 4.0, ossia una nuova rivoluzione industriale, per cui anche in questo settore Infineon godrà a lungo di molto "pricing power" non solo per una domanda che sarà a lungo ben superiore all'offerta, ma anche per i vantaggi competitivi appena sottolineati.
Riguardo ai margini puntualizziamo anche una questione molto tecnica e che non tutti colgono. In questa fase la società sta beneficiando del "ciclo degli ammortamenti", ovvero i macchinari non di nuova generazione sono stati in larga parte ammortizzati.
Per una società di semiconduttori avere minori ammortamenti significa margini lordi più alti che contribuiscono in parte anche all'aumento dei margini operativi: i fattori però principali e determinanti sui margini operativi sono quelli spiegati sopra.
Guidance per l'anno: ricavi “significativamente superiori” alla precedente previsione
La società ha indicato per l'anno ricavi "significativamente superiori" a Eur 15,5 miliardi, senza indicazioni precise sull’ammontare. Questo non ci stupisce, in quanto dipende dalla produzione e da quali prezzi riusciranno a fissare. Entrambi i fattori saranno più chiari nei prossimi mesi, anche se non è da escludere la pubblicazione di obiettivi più precisi su ricavi e utili, che ovviamente cresceranno più del fatturato.
Valutazione e prezzo obiettivo
A questi livelli il titolo tratta a 15 volte gli utili attesi per settembre 2023. Gli utili dovranno essere rivisti al rialzo in modo significativo dagli analisti, così come quelli di settembre 2024.
Poche volte abbiamo trovato un'azione con un business così in forte accelerazione, una valutazione decisamente bassa relativamente a tale crescita e un "earning momentum" (stime di utili in salita) così significativo.
Per ora reiteriamo con ancora più convinzione il nostro prezzo obiettivo di Eur 45. Ci riserviamo di analizzare meglio le implicazioni e di fare una ragionevole quantificazione di quanto affermato oggi dalla società prima di aumentare ulteriormente il target.
Alcuni analisti hanno già aumentato il loro prezzo obiettivo: Barclays a Eur 52 da Eur 48, Citigroup a Eur 52 da Eur 47, Cowen a Eur 45 da Eur 42.
Attendiamo con curiosità i commenti degli analisti di JP Morgan, che a metà febbraio avevano pubblicato una lunga nota secondo cui era prematuro essere positivi sui semiconduttori europei “poiché i prezzi e l'inventario continuano a lavorare contro il settore”. Secondo questi analisti il continuo aumento delle scorte dei distributori avrebbe comportato “il rischio di un calo dei prezzi dei semiconduttori” e si ribadiva la raccomandazione di neutralità su Infineon.
A livello globale vi sono all'interno del settore alcuni segmenti ancora penalizzati da scorte troppe alte da smaltire e problemi di prezzi in declino. Ma gli analisti di Jp Morgan non hanno visto i magazzini di Infineon e il suo listino prezzi: le loro considerazioni non valgono per il produttore tedesco.
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