Infineon, la forza della crescita


La società tedesca di semiconduttori, fino a gennaio a quota 40 euro, è scesa a 30 euro. Tuttavia, la nostra analisi sul valore di Infineon resta tuttora valida.


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La nostra analisi del 10 marzo, quando l’azione Infineon era intorno a quota 28 euro, è tuttora valida, nonostante l’azione sia adesso salita a 30 euro. Inoltre, anche quando il titolo quotava a 40 euro, l’analisi resta valida, eccetto per la valutazione, comunque non esagerata se consideriamo la crescita della società di breve, medio e lungo termine e la visibilità estremamente elevata di tale crescita.

I problemi quotidiani che il management della società tedesca di semiconduttori si trova ad affrontare sono perlopiù legati a come far fronte a una domanda molto superiore alla capacità produttiva.

Molto forte il portafoglio ordini dei clienti che ha raggiunto un valore di 31 miliardi di euro, di cui l’80% raccolti quest’anno. Data l’attuale capacità produttiva, con una domanda superiore all’offerta per il 90%, la società dovrà posticipare alcune consegne al prossimo anno.

A 40 euro l’azione tratterebbe a 20 volte gli utili attesi nel 2022, 16 volte sul 2023 e 14 volte sul 2024, questo se assumiamo una crescita conservativa dei profitti per anno del 20% :

  1. I ricavi in condizioni di mercato più normalizzate (ovvero con maggiore disponibilità dal lato dell’offerta) possono tranquillamente crescere nei prossimi anni a tassi superiori del 20%. Siamo solo all’inizio della fase di elettrificazione dei veicoli e dell’Industria 4.0.
  2. I profitti nei prossimi anni cresceranno più dei ricavi essendo a questo punto del ciclo davanti ad una chiara leva operativa ossia margini operativi in salita.

La nostra analisi su Infineon

La tedesca Infineon è una società di semiconduttori essenzialmente per il mercato automotive e industriale, oltre ad avere un piccolo business di semiconduttori per card security.

Con l'acquisizione della statunitense Cypress è aumentata l’attenzione del gruppo tedesco alla produzione di chip per auto, fino a renderlo leader nel segmento con circa il 15% del mercato globale.

I trends di crescita di medio termine sono essenzialmente due:

  1. Elettrificazione dei veicoli: il contenuto di semiconduttori per veicolo sta aumentando molto insieme a quello dei prezzi dei chip. Il risultato è che il valore totale del contenuto di semiconduttori nei veicoli ibridi ed elettrici è un significativo multiplo rispetto a quello attuale.
  2. Industry 4.0: un fortissimo aumento di impiego di semiconduttori per il cosiddetto IOT (Internet of Things, “l’Internet delle Cose”) grazie anche al 5G: si tratta di una sorta di nuova “rivoluzione industriale”.

Gli ultimi risultati trimestrali sono stati, ancora una volta, buoni: ricavi in crescita del 20% anno su anno e del 5% rispetto al trimestre precedente a 3,16 miliardi di euro, sopra al consensus che stimava 3,05 miliardi.

Gli utili per azione sono saliti del 45% anno su anno a 0,46 euro meglio degli 0,37 previsti dal consensus (margini operativi forti a 22,7% rispetto alle attese del 21%).

La guidance per l’anno è aumentata a livello di fatturato di circa il 3%, che vuol dire 13 miliardi di euro (+/- 500 milioni), ovvero una crescita anno su anno del 18% (data da circa 10% di crescita dei volumi, 5% dei prezzi e 3% per un cambio dollaro/euro più favorevole). A livello di profitti operativi la guidance è aumentata del 7% con margini attesi intorno al 22% rispetto al precedente 21%.

Molto forte il portafoglio ordini dei clienti con un valore di 31 miliardi di euro, di cui l’80% sono per quest’anno. Data l’attuale capacità produttiva ciò vuol dire una domanda superiore all’offerta di ben il 90% per cui la società dovrà posticipare alcune consegne al prossimo anno.

Continuano gli ingenti investimenti per aumentare la capacità produttiva: la domanda non è esplosiva solo nel breve, ma si dimostra forte anche nel medio termine.

L’azione è scambiata a 14 volte gli utili attesi nel 2022, a 12 volte gli utili attesi nel 2023 ed un free cash flow yield di circa il 3%.

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