Infineon: boom di ordini dall'auto elettrica e industria 4.0

La tedesca Infineon produce semiconduttori essenzialmente per il mercato automotive e industriale, oltre ad avere un piccolo business di semiconduttori per card security.
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Acquisizione Cypress
Con l'acquisizione della statunitense Cypress è aumentata l’attenzione del gruppo tedesco alla produzione di chip per auto, fino a renderlo leader nel segmento con circa il 15% del mercato globale.
Trend di crescita
I driver di crescita nel breve termini sono essenzialmente due:
- Elettrificazione dei veicoli: il contenuto di semiconduttori per veicolo sta aumentando molto insieme a quello dei prezzi dei chip. Il risultato è che il il valore totale del contenuto di semiconduttori nei veicoli ibridi ed elettrici è superiore a sei/sette volte rispetto a quello attuale.
- Industry 4.0: un fortissimo aumento di impiego di semiconduttori per il cosiddetto IOT (Internet of Things, “l’Internet delle Cose”) grazie anche al 5G: si tratta di una sorta di nuova “rivoluzione industriale”.
Trimestrale
Ancora una volta, i risultati trimestrali della società sono stati buoni: ricavi in crescita del 20% anno su anno e del 5% rispetto sul trimestre precedente a 3,16 miliardi di euro, sopra al consensus che stimava 3,05 miliardi.
Gli utili per azione sono saliti del 45% anno su anno a 0,46 euro meglio degli 0,37 previsti dal consensus (margini operativi forti a 22,7% rispetto alle attese del 21%).
La guidance per l’anno è aumentata a livello di fatturato di circa il 3%, che vuol dire 13 miliardi di euro (+/- 500 milioni), ovvero una crescita anno su anno del 18% (data da circa 10% di crescita dei volumi, 5% dei prezzi e 3% per un cambio dollaro/euro più favorevole). A livello di profitti operativi la guidance è aumentata del 7% con margini attesi intorno al 22% rispetto al precedente 21%.
Impressionante il portafoglio ordini dei clienti con un valore di 31 miliardi di euro, di cui l’80% sono per quest’anno. Data l’attuale capacità produttiva ciò vuol dire una domanda superiore all’offerta di ben il 90% per cui la società dovrà posticipare alcune consegne al prossimo anno.
Continuano gli ingenti investimenti per aumentare la capacità produttiva: la domanda non è esplosiva solo nel breve, ma si dimostra forte anche nel medio termine.
L’azione è scambiata a 14 volte gli utili attesi nel 2022, a 12 volte gli utili attesi nel 2023 ed un free cash flow yield di circa il 3%.
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