Inflazione USA ancora in crescita, Meta e Microsoft trascinano il Nasdaq

Il dato sui prezzi diffuso oggi mostra un livello dei prezzi ancora superiore al target del 2% fissato dalla Federal Reserve che ieri ha mantenuto fermi i tassi di interesse.
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Inflazione USA in crescita
Pochi progressi nella lotta all’inflazione negli Stati Uniti, con i prezzi del mese scorso in aumento nonostante la politica ancora restrittiva della Federal Reserve.
L’indice dei prezzi al consumo del mese di giugno è aumentato al +2,6% dal 2,4% precedente e risulta superiore alle previsioni, mentre mensilmente è salito a +0,3% dal +0,2% di maggio. “Si presume che rafforzerà l’approccio prudente della Federal Reserve. A livello mensile”, prevedono da WebSim Intermonte.
Il PCE core, che esclude i prodotti alimentari ed energetici, è aumentato dello 0,3% da maggio e del 2,8% su base annua, in aumento rispetto a giugno 2024, confermando i limitati progressi compiuti nel contenimento dell'inflazione nell'ultimo anno.
Atteso oggi anche il dato sulle richieste iniziali di disoccupazione per la settimana terminata il 26 luglio, salite a 218 mila, rispetto alle 217 mila dei sette giorni precedenti, ma meno delle 222 mila attese.
Wall Street oggi
Dopo la diffusione del dato, i future sul Nasdaq continuavano la loro corsa trainati da Meta e Microsoft, guadagnando l’1,30%, seguiti dai contratti sullo S&P500 (+0,90%), mentre quelli sul Dow Jones restavano appena sopra la parità.
Il dollaro effettua una pausa dopo le cresciute dei giorni scorsi e il cross EUR/USD sale a 1,145, mentre il Bitcoin resta a quota 118 mila dollari.
Per quanto riguarda le materie prime, l’oro guadagna leggermente (+0,20%) e si porta a 3.306 dollari l’oncia (prezzo spot), il Brent scende a 72 dollari e il greggio WTI scambia a 69,69 dollari l’oncia.
La Fed non si muove
Come da attese, la Federal Reserve ha mantenuto i tassi stabili al 4,25%-4,50%, per il quinto meeting consecutivo. Ben due membri del FOMC, Christopher Waller e Michelle Bowman, hanno votato contro la decisione sul costo del denaro, cosa che non accadeva dal 1993 dopo aver espresso la loro preferenza per un taglio di 25 punti base.
La banca centrale USA ha confermato la linea attendista sui tassi d’interesse e ha lasciato invariata anche la propria valutazione sull’inflazione, considerata ancora “lievemente elevata”.
A seguito della decisione, il presidente Jerome Powell ha sottolineato che "non è stata presa alcuna decisione" in merito a un taglio dei tassi a settembre, smentendo le affermazioni di Trump secondo cui un taglio dei tassi a settembre sarebbe stato imminente.
Attualmente i mercati valutano poco più del 50% di possibilità di un taglio dei tassi a settembre e gli operatori vedono anche una probabilità dell'80% di un'ulteriore manovra a gennaio 2026, prevedendo un totale di 106 punti base di tagli entro ottobre del prossimo anno.
"Dopo aver giudicato male l'impennata dell'inflazione nel 2021-2022 - ed essere arrivata 'troppo tardi' per rialzare i tassi - la Fed ora esita a tagliare di fronte a un altro shock dell'offerta: le tariffe", afferma Atakan Bakiskan, economista statunitense di Berenberg, aggiungendo che l’istituto preferisce “essere in ritardo piuttosto che rischiare una mossa sbagliata e alimentare le aspettative di inflazione".
Fondamentali saranno “i dati dei prossimi due mesi e vediamo la possibilità di una ripresa del ciclo di allentamento della Fed in autunno, qualora l’inflazione legata ai dazi risulti più contenuta del previsto o il mercato del lavoro mostri segnali di debolezza”, secondo Ashish Shah, global co-head and chief investment officer of Public Investing di Goldman Sachs Asset Management.
Le trimestrali delle big tech
Continuano ad arrivare le trimestrali delle Magnifiche Sette e ieri erano state protagoniste Meta e Microsoft, entrambe in crescita nel pre market USA di oggi.
Meta ha impressionato gli investitori con utili superiori alle aspettative e previsioni migliori del previsto, nonostante l'azienda stia intensificando la sua spesa in intelligenza artificiale. Anche Microsoft ha pubblicato risultati impressionanti, a dimostrazione della forza dell'azienda nel cloud computing e nell'intelligenza artificiale, e si avvia a superare i 4 mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.
Stasera, sempre dopo la chiusura di Wall Street, sono attesi i numeri di Apple e Amazon. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, gli analisti prevedono che Apple registrerà un aumento del 2,4% degli utili trimestrali a fronte di un aumento del 4,1% dei ricavi.
Per quanto riguarda Amazon, Yahoo Finance indica una previsione di Wall Street di 62,1 miliardi di fatturato, in aumento del 9,5% rispetto all'anno precedente, e un utile di 1,33 dollari per azione, in crescita del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Secondo Bloomberg Intelligence, la crescita prevista degli utili per il settore tecnologico complessivo è del 16,8% a fronte di un aumento del 13% dei ricavi.
Notizie societarie e pre market USA
Microsoft (+8%): fatturato complessivo è aumentato del 18%, raggiungendo i 76,4 miliardi nel periodo aprile-giugno, superando le attese degli analisti di 73,81 miliardi (dati LSEG).
Meta (+12%): fatturato di 47,52 miliardi di dollari per il trimestre conclusosi il 30 giugno, superando la stima media degli analisti di 44,80 miliardi.
eBay (+13%): prevede ricavi per il terzo trimestre compresi tra 2,69 e 2,74 miliardi di dollari, al di sopra delle stime di 2,66 miliardi (dati LSEG).
Biogen (+5%): alzate le previsioni sull'utile per azione rettificato per il 2025 tra i 15,50 e i 16 dollari, rispetto alle precedenti aspettative di 14,50-15,50 dollari.
Straumann (-4%): gli Stati Uniti hanno imposto dazi del 50% sul Brasile e la concorrente Align Technology ha tagliato l'outlook dopo aver mancato le aspettative sui risultati del secondo trimestre.
Cigna (+2%): utile rettificato a 7,20 dollari per azione, superando la stima media degli analisti di 7,15 dollari per azione (dati LSEG).
CVS Health (+9%): rapporto di perdita medica, ovvero la percentuale dei premi spesi per i servizi medici, di circa l'89,9% nel secondo trimestre, quando gli analisti si aspettavano un 91,16% (stime LSEG).
Raccomandazioni analisti
Microsoft
Bernstein: buy e prezzo obiettivo aumentato da 540 a 637 dollari.
Fubon Securities: buy e target price alzato da 490 a 630 dollari.
Jefferies: buy e prezzo obiettivo incrementato da 600 a 675 dollari.
Cantor Fitzgerald: buy e target price salito da 581 a 639 dollari.
Wolfe Research: buy e prezzo obiettivo rialzato da 650 a 675 dollari.
Meta
Citigroup: buy e target price aumentato da 803 a 915 dollari.
Goldman Sachs: buy e prezzo obiettivo incrementato da 775 a 830 dollari.
Baird: buy e target price salito da 740 a 820 dollari.
Evercore ISI: buy e prezzo obiettivo alzato da 750 a 930 dollari.
RBC Capital Markets: buy e target price aumentato da 740 a 840 dollari.
BMO Capital: neutral e prezzo obiettivo incrementato da 610 a 710 dollari.
Ebay
BMO Capital: da neutral a buy e target price aumentato da 70 a 102 dollari.
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