ING: anche i Paesi Bassi vorrebbero tassare le banche

ING: anche i Paesi Bassi vorrebbero tassare le banche

I paesi Bassi potrebbero introdurre nuove tasse sulle banche, una mossa sostenuta dai partiti di opposizione ma criticata da leader del settore e dal Primo Ministro Rutte. La reazione in Borsa del titolo ING sembra eccessiva, considerando che l'impatto di questa proposta, se diventasse legge, sarebbe minimo.

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Giovedì 21 settembre, una delle camere del parlamento olandese ha approvato una proposta di legge volta ad aumentare le tasse sulle banche e introdurre un'imposta sui piani di riacquisto di azioni proprie.

La proposta, arrivata dai partiti di opposizione Green Left e Labour Party, ha l'obiettivo di sostenere le famiglie meno abbienti in vista delle elezioni del 22 novembre. Sorprendentemente, la proposta ha ottenuto l'approvazione, sebbene debba ancora ricevere il consenso del Senato e del Ministro delle Finanze, che ne valuterà la fattibilità il 4 ottobre, quando il parlamento la discuterà ancora.

Medy van der Laan, responsabile dell'associazione bancaria, ha criticato tale iniziativa, affermando che “è ingenuo pensare che la società beneficerà da questo aumento delle tasse”, in quanto “maggiori costi per le aziende portano anche a maggiori costi per i consumatori". Anche il Primo Ministro Mark Rutte ha espresso i suoi dubbi, sottolineando che un tale aumento potrebbe spingere le banche a trasferirsi altrove, ad esempio a Francoforte, riducendo di conseguenza le entrate fiscali dello Stato.

Si stima che un'imposta del 15% sui buyback possa generare per lo Stato entrate pari a 1,2 miliardi di euro, mentre la tassa sulle banche potrebbe portare ulteriori 350 milioni di euro. Gli analisti di Jefferies, dopo aver incontrato il direttore finanziario di ING, Tanate Phutrakul, stimano che il gruppo bancario olandese potrebbe subire un impatto di 140 milioni di euro a causa dell'aumento delle tasse.

Reazione eccessiva del titolo in Borsa

La reazione delle azioni di ING e Abn Amro a quella che finora è solo una proposta di legge è stata un calo rispettivamente del 5 e 6%.

Nonostante ING abbia registrato un reddito disponibile per gli azionisti di 5,8 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi, profitti operativi (prima degli interessi passivi e delle tasse) di 8,4 miliardi di euro e ricavi di 42 miliardi di euro, ora la società capitalizza Eur 44,7 miliardi, ovvero una perdita in valore di circa Eur 2 miliardi sulla scia di questa notizia.

Ricordiamo inoltre che gli ultimi risultati trimestrali di ING sono stati molto buoni (un trimestre “incredibilmente forte" come definito dagli analisti di KBC), forse i migliori nell'ambito del settore bancario europeo.

I profitti netti sono cresciuti dell'83% rispetto all'anno precedente raggiungendo Eur 2,16 miliardi, ben sopra il consensus di Eur 1,64 miliardi: quindi il dato sopra indicato degli utili netti degli ultimi 12 mesi (Eur 5,8 miliardi) sottostima il profitto annuale della banca, ossia l'impatto in percentuale di questa proposta sarebbe minimo.

Valutazione e prezzo obiettivo

A questi livelli il titolo tratta a 6,5 volte gli utili previsti per il 2023 e 5,4 volte per il 2024, con un dividend yield del 6% e un rapporto prezzo/valore contabile per azione di 0,9.

Come avevamo previsto il 3 agosto, in occasione dei commenti sulla trimestrale, gli analisti hanno già rivisto al rialzo le stime degli utili per azione per il 2023 (che ci apparivano "decisamente conservative ") e per il 2024.

Il nostro prezzo obiettivo per ING rimane di 16 euro.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: INGA.AS
Isin: NL0011821202
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