ING: risultati molto buoni e nuovo buyback; l'azione appare sottovalutata

ING ha presentato solidi risultati superiori al consensus. La società ha annunciato un ulteriore buyback, consolidando la robustezza patrimoniale della società. La performance operativa di ING e il suo valore contabile sottolineano un'azione sottovalutata con significative prospettive di crescita.
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I recenti risultati presentati da ING sono decisamente solidi e superiori al consensus. Gli utili netti sono più che raddoppiati rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1,98 miliardi di dollari. I ricavi hanno registrato una crescita del 32% su base annua, totalizzando 5,84 miliardi di euro.
La società ha annunciato un nuovo piano di riacquisto di azioni proprie del valore di 2,5 miliardi di euro. Questa mossa è notevole, soprattutto considerando che un altro piano da 1,5 miliardi di euro era stato lanciato nel secondo trimestre. Anche se notevole, non ci sorprende: abbiamo costantemente evidenziato la solidità patrimoniale di ING e la sua generosa politica di remunerazione degli azionisti. Di conseguenza, vi era margine per incrementare il buyback. Il totale di 4 miliardi di euro rappresenta circa il 9% dell'attuale capitalizzazione; considerando anche un dividend yield del 6%, si ottiene un impressionante 15%. Attualmente, non ci viene in mente un'altra banca con una remunerazione degli azionisti così vantaggiosa.
Ottimo andamento operativo di ING
Ancora più rilevante è l'ottimo andamento operativo di ING, che conferma e sostiene quanto abbiamo precedentemente analizzato e i principali punti della tesi di investimento. Il ROE sta migliorando per il quarto trimestre consecutivo, raggiungendo il 13,8%. Come avevamo previsto, gli obiettivi del piano industriale 2025 apparivano conservativi. In relazione al ROE, metrica essenziale per valutare la gestione di una banca, il target era del 12%, a fronte di una media degli ultimi 5 anni del 7,8%, mantenendo un CET1 ratio (solidità patrimoniale) al 12%: ora è al 15,3%.
Gli obiettivi di crescita dei ricavi del 3% (annuo composto) e il rapporto costi/ricavi tra il 50% e il 52% sembrano ora particolarmente prudenti. ING ha evidenziato che i costi rimangono sotto controllo, cosi come il basso costo del rischio, riflettendo l'alta qualità delle sue attività. Questo suggerisce che il valore contabile tangibile per azione è estremamente solido, con un rischio di deprezzamento minimo.
Unendo il ROE, la solida crescita, l'alta qualità del valore contabile (book value) e un costo del capitale relativamente basso, l'azione dovrebbe trattare con un premio sul valore contabile. Questo metodo di valutazione è considerato il più affidabile per stimare il valore di una banca, per le quali non si usa il DCF.
Valutazione e prezzo obiettivo
Attualmente, l'azione appare notevolmente sottovalutata: tratta a 6,2 volte gli utili previsti per il 2023 e 5,5 volte per il 2024, con un dividend yield del 6%, considerando anche il buyback, e un rapporto prezzo/valore contabile tangibile di 0,85, ossia a sconto e non a premio.
L'azione presenta anche un forte "earning momentum". Nel secondo trimestre avevamo previsto una revisione al rialzo delle stime degli utili, e negli ultimi tre mesi tale rialzo è stato del 14%. Ci aspettiamo ulteriori aumenti per il 2023 e 2024, insieme a commenti positivi da parte degli analisti. Manteniamo il nostro prezzo obiettivo a 16 euro, mentre la media delle previsioni degli analisti è ora salita a 16,5 euro.
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