Italia, dati sulla fiducia sostanzialmente stabili a settembre

26/09/2025 13:15
Italia, dati sulla fiducia sostanzialmente stabili a settembre

Gli ultimi dati sulla fiducia in Italia confermano un quadro sostanzialmente stabile a settembre, con miglioramenti marginali ma differenze significative tra comparti. Il contesto rimane fragile: consumi ancora incerti, manifattura in fase di assestamento, costruzioni divise tra infrastrutture e residenziale, servizi resilienti ma con segnali di affaticamento. La crescita economica nel terzo trimestre appare dunque modesta, mentre la stima di ING sul Pil italiano viene confermata del +0,5% per l'intero 2025.

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Consumi e fiducia delle famiglie

Il secondo trimestre è stato pesantemente condizionato dall’impatto dei nuovi dazi statunitensi e i consumi privati hanno rappresentato la componente più debole della domanda. Nonostante l’inflazione scesa sotto il 2%, spiega Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING, il mercato del lavoro rimasto solido e i salari in crescita, la spesa delle famiglie non si è sbloccata.

Durante l’estate i dati sulla fiducia hanno mostrato una tendenza alla stabilizzazione, confermata anche a settembre con un leggero miglioramento del sentiment. I consumatori appaiono meno preoccupati per la congiuntura economica, ma permane l’incertezza legata alla disoccupazione futura. In parallelo, cresce la propensione all’acquisto di beni durevoli. Resta tuttavia difficile stabilire se i consumi torneranno a trainare la crescita nel corso del terzo trimestre.

Manifattura e costruzioni

Nel settore manifatturiero prevale la stabilità. Migliorano gli indicatori per i produttori di beni intermedi e di investimento, mentre arretra la fiducia tra chi produce beni di consumo. Le prospettive, si legge nel report di ING, non mostrano cambiamenti rilevanti: un lieve recupero degli ordini è compensato da scorte più alte e da una produzione prevista in calo. L’impressione, secondo Pizzoli, è che la fase di contrazione sia stata superata, ma senza che emerga ancora un percorso solido di ripresa.

Anche nel comparto delle costruzioni la fiducia si conferma stabile, pur con andamenti divergenti: in crescita nelle infrastrutture, in calo nel residenziale. Questo riflette, spiega Pizzoli, da un lato la spinta dei progetti collegati al Pnrr in scadenza nel 2026, dall’altro l’attenuarsi dell’effetto Superbonus. Nonostante i segnali incoraggianti dai dati di luglio, il contributo delle costruzioni al PIL del terzo trimestre resta incerto e frammentato.

Servizi e prospettive di crescita

Il settore dei servizi mostra un lieve miglioramento della fiducia, trainato soprattutto dai servizi alle imprese. Più complesso il quadro nel turismo: gli operatori segnalano un forte calo degli ordini attuali, accompagnato però da aspettative più ottimistiche per il futuro. Nonostante alcuni segnali di rallentamento, sottolinea Pizzoli, i servizi continuano a rappresentare un pilastro fondamentale per l’economia italiana, come già accaduto durante la fase post-pandemica.

Nel complesso, osserva Pizzoli di ING, i dati di settembre si inseriscono in un contesto di crescita molto modesta. La ripresa economica italiana resta fragile, con un apporto minore dalle esportazioni nette e una spinta più consistente dagli investimenti. Il ruolo dei consumi rimane un’incognita. Per questo, ING conferma la previsione di crescita annuale del Pil italiano dello 0,5% nel 2025, coerente con uno scenario di recupero lento e disomogeneo tra settori.

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