La corsa all’oro continua: prezzi ai massimi da sei mesi
Le attese di un rallentamento dei rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve sostengono le quotazioni della materia prima gialla.
Oro sale ancora
Mattinata di nuovi acquisti sull’oro, in aumento di quasi l’1% e un massimo toccato a 1.856 dollari l’oncia.
Per la materia prima gialla si tratta della terza seduta consecutiva di rialzo, con il prezzo che tocca i massimi dalla scorsa estate.
La sua performance nel 2022 ha confermato il suo status di bene rifugio, visto il bilancio complessivo praticamente poco mosso (-0,3%) se espressa in dollari americani e la crescita (6%) se calcolata in euro.
Si tratta di risultati importanti in considerazione dei pessimi bilanci dell’azionario mondiale e dei bond.
Tra le altre materie prime, tra i migliori abbiamo il nichel (+44%) e il platino (+11,3%), mentre il palladio (-6%) è stato penalizzato dal suo legame con l’industria dell’auto.
Oro e Fed
Tra i fattori che continuano a sostenere le quotazioni dell’oro ci sono “le crescenti scommesse che la Federal Reserve rallenterà ulteriormente il ritmo degli aumenti dei tassi, il che dovrebbe pesare sul dollaro e sui rendimenti dei Treasury Notes”, prevedono da WebSim. Molti analisti si attendono un aumento dei tassi di interesse ancora più contenuto nel corso della prossima riunione della Fed (1 febbraio) e i mercati scontano ora una probabilità superiore al 90% di un incremento di 25 punti base, dopo il rallentamento della stretta a 50 punti il mese scorso, successiva al precedente rialzo da 75 punti.
L’attenzione di questa settimana si sposta ora sulla pubblicazione delle minute relative alla riunione di dicembre della Fed, prevista per domani 4 gennaio alle ore 20 italiane.
In particolare, sotto osservazione saranno proprio gli eventuali segnali da parte della banca centrale sulla sua intenzione di rallentare ulteriormente il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse nei prossimi mesi.
Previsioni 2023
Per il 2023 l’oro è stato inserito tra le dieci migliori opportunità di investimento secondo gli analisti di BofA-Merrill Lynch.
A rendere la materia prima interessante potrebbe essere l’arrivo di una lieve recessione, secondo questi esperti, a cui si aggiungerà il picco del 5,25% toccato dal tasso sui fed funds, per poi assistere al taglio dei tassi nel mese di dicembre.
Tra i bullish sull’oro ci sono anche HSBC e JP Morgan, mentre Morgan Stanley e Citigroup restano della lista dei ribassisti.
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