La Fed lascia che l’economia freni e le borse salgano

La Fed lascia che l’economia freni e le borse salgano

I primi dati di ottobre, soprattutto ieri l’indice ISM Manifatturiero, hanno mostrato che i tassi alti cominciano ad affaticare la crescita economica: scendono i tassi, anche perché il Tesoro ha deciso di non inondare di carta il mercato all’ingrosso della liquidità, tornando a volare i tech.

Oggi anche la Bank of England dovrebbe lasciare invariati i tassi.

Goldman Sachs mette in evidenza che le azioni più esposte al ciclo economico continueranno a soffrire, meglio stare sulla difensiva.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo. Da tenere d’occhio Tenaris.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


I segnali incontrovertibili della frenata economica, più che le comunicazioni della Federal Reserve, hanno dato altra energia al rialzo delle borse. Il mercato obbligazionario degli Stati Uniti, ieri in forte recupero, ha reagito agli ultimi due annunci del Tesoro, quello di lunedì sul fabbisogno di prestiti e quello di ieri sulle aste di medio e lungo periodo della prossima settimana. Il livello delle emissioni resta ciclopico, ma i 112 miliardi di carta a tre, dieci e trent’anni da collocare la prossima settimana sono, seppure di poco, sotto le aspettative degli operatori di mercato.

L’indice S&P500 è arrivato alla terza seduta consecutiva di rialzo, +0,7%. Il movimento dei tassi ha favorito di più i tech, soprattutto i colossi del Nasdaq, +1,6%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future dell’indice Dax di Francoforte +0,5%

TASSI FERMI, LA FED VIVE ALLA GIORNATA

Per la seconda volta da quando è iniziato l’attuale ciclo rialzista dei tassi, la banca centrale ha scelto di non procedere con un ulteriore incremento. I tassi di riferimento restano sui massimi degli ultimi ventidue anni, nell’intervallo compreso tra 5,25% e 5,50%. Per il futuro si vedrà, dipende dai dati, ma comunque, Jerome Powell ha provato in tutti i modi a non aumentare le aspettative di un rialzo dei tassi a dicembre.

"Non abbiamo preso alcuna decisione, non abbiamo nemmeno parlato di prendere una decisione a dicembre oggi", ha detto Powell. Il presidente ha poi ridimensionato l’importanza della cosiddetta "dot-plot guidance", secondo la quale, i funzionari della Fed ritengono necessario un ulteriore rialzo dei tassi quest'anno. Si tratta di previsioni personale che sostanzialmente decadono nel tempo, con i responsabili delle politiche della Fed che rivedono la loro posizione man mano che arrivano nuove informazioni.

Per contenere l'inflazione sarà probabilmente necessario un rallentamento della crescita e del mercato del lavoro. "È probabile che le condizioni finanziarie e creditizie più rigide per le famiglie e le imprese pesino sull'attività economica, sulle assunzioni e sull'inflazione", era scritto nel comunicato.

La Fed non ha aumentato i tassi ma ha avvertito ancora una volta che resteranno alti per un bel po’. Mike Loewengart, responsabile della costruzione di portafogli modello per il Global Investment Office di Morgan Stanley segnalava ieri sera nel suo commento che gli undici precedenti rialzi dei tassi si stanno facendo strada nel sistema. A conferma della sua tesi citava la drastica discesa dell’indice ISM e la lettura dell'occupazione ADP. “Nessuno vuole vedere un rallentamento eccessivo dell'economia, ma fino a quando non si delineerà una chiara tendenza al raffreddamento, la Fed ribadirà il concetto: tassi più alti per più tempo”.

TASSI FERMI ANCHE IN UK

La Bank of England dovrebbe confermare oggi i tassi sui livelli attuali, dato che le pressioni sui prezzi continuano ad allentarsi e l'attività economica si sta indebolendo. Il mercato valuta con una probabilità al 93% l'ipotesi di una nuova pausa dei tassi, dopo che la BoE a settembre ha messo inaspettatamente fine a una serie di 14 rialzi consecutivi con 5 voti a favore e 4 contrari.

Nel frattempo, l'inflazione britannica si è attestata al 6,7% a settembre, invariata rispetto al mese precedente e notevolmente più alta rispetto alle altre economie del G7. Nonostante questo la traiettoria dei prezzi resta in discesa. Le ultime indagini Pmi indicano al contempo una prospettiva di crescita economica debole.

"L'attivitá economica del Regno Unito sembra aver subito un ulteriore rallentamento, il mercato immobiliare è più debole, la spesa per i consumi è in calo e la pressione inflazionistica mostra ulteriori segni di raffreddamento. Solo la crescita dei salari ha sorpreso al rialzo, ma è improbabile che continui, visti gli altri indicatori di debolezza del mercato del lavoro", ha commentato Mike Riddell di Allianz Global Investors ai microfoni di Cnbc.

POCA VOGLIA DI OSARE

L’indicatore di propensione al rischio di Goldaman Sachs si è spostato in questi giorni sotto lo zero, al livello più basso da maggio. Si è fatta sentire quest’estate la politica monetaria restrittiva e più di recente l’area "Crescita globale" è peggiorata, pur rimanendo in territorio positivo. In un report dedicato alle strategie di portafoglio, la banca d’affari segnala che a farne le spese sono i titoli legati al ciclo economico, questi ultimi, rispetto a quelli difensivi, sono scesi del 13% circa da inizio 2022.

“Ma alcune sacche, quali auto, le small cap, i REIT e i prodotti chimici europei hanno subito perdite molto più consistenti. Il team di analisti guidato dall’analista Cecilia Mariotti consiglia prudenza: “Date le incertezze a breve termine, continuiamo a preferire l'esposizione agli asset sicuri e riteniamo che i recenti beneficiari possano continuare a essere sostenuti”. Chi vuole esporsi all’investimento nei settori più ciclici può prendere in considerazione il rame, “sia strutturalmente che tatticamente”, ma con un occhio ai “primi segnali di stabilizzazione in Cina e al più ampio ciclo manifatturiero globale”.

Ugualmente interessanti sono le azioni coreane. Gli asset energetici hanno già reagito ai rischi geopolitici ma secondo Goldman Sachs c’è un rischio di rialzo “a causa delle interruzioni dell'offerta e dei deficit nel mercato del petrolio.

ASIA PACIFICO

La borsa del Giappone ha chiuso in rialzo dell’1%, anche per effetto di un piano di sostegno alle categorie più esposte all’inflazione presentato stanotte dal governo. All’indomani della decisione della banca centrale, è stata molto fiacca l’asta dei titoli a 10 anni da 2.700 miliardi di yen (18 miliardi di dollari. Il tasso di gradimento bid to cover è stato 3,62, il più basso da maggio.

L’indice della borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,9%, in calo il mercato azionario di Shanghai.

TITOLI

Tenaris ha annunciato mercoledì sera i risultati del terzo trimestre dell'anno e l’avvio di un nuovo buyback da massimi 1,2 miliardi. Il terzo trimestre si chiude con una utile netto di 547 milioni di dollari, in calo da 608 milioni dello stesso periodo del 2022, il dato, precisa la società, include un onere non monetario di 144 milioni relativo all'investimento diretto e indiretto in Usiminas. Le vendite nette risultano in crescita a 3,24 miliardi, in aumento del 9%, di poco sopra le stime. Sopra le attese l’Ebitda, pari a 1,00 miliardi, da 946 milioni del terzo trimestre 2022. Inoltre, il consiglio di amministrazione ha approvato il pagamento di un acconto sul dividendo di 0,20 per azione. Circa il programma di riacquisto di azioni proprie fino a 1,2 miliardi, la società precisa che l'importo, al closing prezzo del 1° novembre alla Borsa di Milano, rappresenterebbe 75,4 milioni di azioni, pari al 6,4% del azioni Tenaris in circolazione. Il programma è da eseguirsi entro un anno, con l'intenzione di annullare l'ordinaria azioni acquisite tramite il programma.

Eni. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha detto che sono in corso colloqui con l'asset manager svizzero Energy Infrastructure Partners per la vendita di parte di Plenitude.

Leonardo. Il trattato per il Gcap (Global Combat Air Programme) verrà siglato a Tokyo entro la fine dell'anno, ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato. Si tratta di un progetto che coinvolge Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi Heavy Industries.

Ferrari non ha intenzione al momento di trasferire la propria sede legale dai Paesi Bassi, ha detto un portavoce dopo che ieri il Corriere della Sera ha scritto che la società e controllante Exor EXOR.AS stanno valutando la possibilità di riportare la sede legale dell'azienda in Italia.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it