La “furbata” di Ford e GM per prolungare gli incentivi sugli EV

Grazie a un accordo con i concessionari e all’intervento delle rispettive società finanziarie, i due colossi Usa riusciranno a offrire ancora lo sconto di 7.500 dollari su ogni auto elettrica. Per il settore, tuttavia, resta l’incognita del 2026 senza aiuti pubblici
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Dopo 15 anni, da oggi niente più incentivi in Usa per l’elettrico
Con una soluzione che si potrebbe definire “all’italiana” Ford e General Motors hanno trovato il modo di attutire gli effetti negativi della fine degli incentivi fiscali alla vendita di auto elettriche negli Stati Uniti.
Per il mercato Usa degli EV la scadenza cruciale era ieri, 30 settembre. La legge fiscale dell’amministrazione Trump, approvata a luglio, ha fissato per quella data la conclusione del credito d’imposta federale da 7.500 dollari per l’acquisto di veicoli elettrici. Ma Ford e General Motors hanno messo in campo una manovra finanziaria che consente ai clienti di continuare a beneficiare dell’incentivo, almeno per alcuni mesi, attenuando l’impatto del taglio.
Ad agosto boom di vendite di EV
La misura federale, introdotta oltre 15 anni fa, aveva permesso all’elettrico di ridurre lo svantaggio di prezzo rispetto alle vetture tradizionali. Il costo medio di un EV negli Stati Uniti è oggi intorno ai 57.000 dollari, contro i circa 49.000 di un’auto a benzina: il credito d’imposta da 7.500 dollari rappresentava quindi una leva fondamentale per favorire la diffusione delle nuove tecnologie. Non a caso, in vista del venire meno dell’incentivo, ad agosto c’è stato un forte aumento delle vendite di auto elettriche, che hanno raggiunto il record di 146.000 unità, pari al 10% del mercato.
Così il leasing permetterà di prolungare il beneficio fiscale
Con la scadenza dell’incentivo, la preoccupazione era che il settore potesse subire una frenata significativa già nel quarto trimestre 2025. Per questo motivo, Ford e GM hanno studiato un meccanismo che, nei fatti, permette di prolungare l’uso del beneficio fiscale, anche se solo nell’ambito dei contratti di leasing.
Lo schema funziona così: le società finanziarie dei due gruppi – Ford Credit e GM Financial – hanno acquistato formalmente le auto elettriche presenti nelle scorte dei concessionari, effettuando un pagamento iniziale entro il 30 settembre. In questo modo l’IRS, l’agenzia fiscale statunitense, riconosce la validità del credito d’imposta. Successivamente le vetture vengono offerte ai clienti finali sotto forma di leasing, con rate che incorporano lo “sconto” dei 7.500 dollari.
Il risultato è che chi sceglie di prendere un’auto elettrica Ford o GM in leasing continuerà ad avere condizioni agevolate fino a fine anno. Nel caso di Ford, il programma resterà attivo fino al 31 dicembre 2025, ma limitatamente alle vetture già in inventario. GM ha comunicato di aver lavorato con la propria rete di concessionari per estendere l’opportunità ai clienti, confermando così un approccio simile.
Un “ponte” temporaneo che non risolve il nodo strutturale
Per il settore, la questione di fondo resta la stessa: senza incentivi pubblici, il rischio di un rallentamento delle vendite è concreto, visto che i costi di produzione restano elevati e le economie di scala ancora insufficienti. Le iniziative di Ford e GM rappresentano quindi un “ponte” temporaneo che prolunga l’effetto degli aiuti federali, ma non risolvono il nodo strutturale della competitività dei prezzi.
Il 2026 si annuncia dunque come l’anno della verità per l’industria americana dell’auto elettrica. Se la domanda dovesse effettivamente contrarsi nei prossimi mesi, i costruttori saranno chiamati a dimostrare di saper reggere la sfida del mercato senza stampelle fiscali.
Buona crescita di General Motors nel mercato Usa degli EV
General Motors nel secondo trimestre ha registrato una forte crescita con oltre 46.000 immatricolazioni di veicoli elettrici, arrivando a una quota di mercato del 15%, dietro alla sola Tesla. Ford, invece, è scivolata al quarto posto con poco più di 16.000 auto e continua a registrare perdite consistenti nella divisione EV: circa 1,3 miliardi di dollari nel trimestre, pari a 22.000 dollari per ogni vettura venduta.
Il confronto con Tesla resta impietoso. La società di Elon Musk, pur con vendite in calo rispetto al 2024, mantiene una quota vicina al 46% del mercato americano, anche se sembra orientata a spostare il baricentro del suo business verso progetti legati all’intelligenza artificiale e alla robotica, riducendo progressivamente la centralità dell’automotive.
Nonostante la maggiore solidità dei conti di GM (utile netto stimato a 8,8 miliardi nel 2025, contro i 2,8 miliardi di Ford), il mercato premia di più la Casa dell’Ovale, che da inizio anno segna un rialzo del 20%, contro il +14% di GM. Una divergenza che potrebbe offrire spunti di riequilibrio se General Motors riuscirà a consolidare la propria leadership nel segmento elettrico.
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