La Juventus estende accordo con Allianz. Sarri, polemica con Poste Italiane
Lo stadio bianconero continuerà a chiamarsi Juventus Allianz almeno fino al 2030 e il rinnovo dell’accordo con la società frutterà alla squadra di Agnelli oltre 103 milioni di euro
Allianz Stadium almeno fino al 2030
La ‘casa’ della Juventus continuerà a chiamarsi Allianz Stadium almeno fino al 2030. I bianconeri, infatti, hanno comunicato di aver raggiunto un accordo con la società di assicurazione per l’estensione dell’accordo di sponsorizzazione che ha fatto assumere il nome allo stadio torinese.
L’accordo firmato prevede “la visibilità sul training kit della Prima Squadra e alcuni diritti di sponsorizzazione legati al settore femminile, nonché l’estensione del naming right dell’Allianz Stadium per sette stagioni sportive, a partire dal 1° luglio 2023 e fino al 30 giugno 2030”, spiegava la società in un comunicato.
La base economica dell’accordo prevede “un corrispettivo complessivo di 103,1 milioni di euro che si aggiunge a quanto previsto dagli accordi già in essere”, continua la nota diffusa dalla società e rilanciata da un tweet dell’account bianconero.Oltre al nome dello stadio, il logo Allianz accompagnerà ogni singola seduta e ogni sessione di riscaldamento della squadra fino al termine della stagione 2029-2030, a cui si aggiungono alcuni diritti di sponsorizzazione del settore femminile.
“Siamo molto felici di aver ampliato la nostra partnership con Allianz, uno dei marchi globali più attivi nell’industry dello sport professionistico”, sottolinea Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di Juventus.
“Questo accordo, che definisce un perimetro di diritti più esteso, visibili ogni giorno sui campi di allenamento e di partita, consente oggi inoltre di dire con certezza che il nostro stadio sarà una venue Allianz fino al 30 giugno 2030”, conclude Ricci.
Polemica tra Sarri e Poste Italiane
Nel frattempo, scoppia una polemica tra l’allenatore della Juventus, Maurizio Sarri, e Poste Italiane dopo che il tecnico bianconero, infatti, si era lasciato andare ad una battuta ‘infelice’ nel corso della conferenza stampa.
“Se non avessi voluto essere sotto esame avrei lavorato alle poste”, aveva dichiarato l’allenatore, scatenando la reazione ufficiale di Poste Italiane, la quale “invita il signor Sarri a dedicare qualche minuto del suo prezioso tempo per informarsi”.
“Poste è la più grande azienda del Paese”, spiegava la società, “che viene scelta dai giovani laureati come tra le aziende più attrattive in cui lavorare, che è riconosciuta tra le prime 500 aziende al mondo per qualità della vita lavorativa, che ha realizzato tra le migliori performance di borsa nel 2019 e che si colloca al terzo posto, a livello mondiale, tra le aziende italiane per immagine e reputazione”. “Gli esami dunque, contrariamente a quanto sostiene Sarri alle Poste ci sono eccome”, proseguiva il comunicato ufficiale, “e l’azienda ne risponde ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni”. “Lo aspettiamo per constatare di persona il nostro lavoro quotidiano, in una delle nostre 15 mila sedi operative”, era l’invito di Poste italiane.
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