Lagarde, “nuovi tagli dei tassi in arrivo se inflazione in calo”

Lagarde, “nuovi tagli dei tassi in arrivo se inflazione in calo”

Secondo la Presidente dell’istituto centrale la riduzione dell’inflazione vicino al target del 2% fissato dalla BCE porterà Francoforte a decidere nuovi tagli dei tassi di interesse anche se permangono alcuni rischi sui futuri livelli dei prezzi.

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Lagarde promette nuovi tagli

La Banca centrale europea ha appena tagliato i suoi tassi di interesse quattro volte nel corso di quest’anno ma l’allentamento monetario potrebbe non essere terminato, secondo la sua Presidente, Christine Lagarde. Parlando ad un evento a Vilnius (Lituania), Lagarde ha parlato di posizione politica della BCE ancora “restrittiva”, e nel caso in cui i dati in arrivo “continueranno a confermare la nostra linea di base, la direzione di marcia è chiara e prevediamo di abbassare ulteriormente i tassi di interesse”.

Se in passato la BCE affermava nelle sue dichiarazioni post decisione l’intenzione di mantenere i tassi di riferimento “sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, questa tendenza era necessaria in un contesto di elevata inflazione realizzata e di elevata incertezza sull'inflazione futura, “ma non riflette più l'evoluzione del panorama macroeconomico, le nostre prospettive di inflazione o l'equilibrio dei rischi ad essa correlati", ha spiegato la Presidente.

Obiettivo tasso neutrale

Il processo di disinflazione è “ben avviato” ha ribadito di nuovo Lagarde e “i rischi al ribasso per la crescita, questa tendenza nella nostra comunicazione non è più giustificata”, considerazioni che si riflettono nella dichiarazione di politica monetaria adottata dal Consiglio direttivo la scorsa settimana, e ora “non puntiamo più a una politica sufficientemente restrittiva, ma intendiamo piuttosto fornire una posizione politica appropriata”.

La BCE è vicina al raggiungimento dell’obiettivo del 2%, anche se l’ultimo dato sull’inflazione risulta leggermente superiore (+2,3% a novembre) ma “non siamo più in una situazione in cui dobbiamo fissare l'orizzonte politico al più breve ritardo di trasmissione possibile. Possiamo tornare a una situazione in cui l'orizzonte politico può essere modificato a seconda della natura, della dimensione e della persistenza degli shock, a seconda delle necessità".

Il prossimo obiettivo, dunque, secondo Lagarde è il cosiddetto “livello neutrale”, concetto vagamente definito, ma che il passato la stessa Presidente aveva affermato che la ricerca della BCE lo aveva collocato tra l’1,75% e il 2,5%, indicando che potrebbero arrivare altri tagli al tasso di deposito del 3% prima che il dibattito sulla neutralità diventi più acceso.

I nuovi tagli

Per il nuovo anno molti investitori finanziari si attendono che la BCE riduca i tassi in ognuna delle prossime quattro riunioni e si attendono al 50% un altro taglio entro la fine dell’anno, portando così il tasso di riferimento della BCE alla parte inferiore di questo intervallo neutrale.

Tra le ragioni alla base delle previsioni di allentamenti monetari così rapidi c’è la riduzione dell’inflazione elevata, dovuta al diminuire della pressione sui costi dei servizi, ovvero la voce maggiore nel paniere dei prezzi al consumo. "Anche la dinamica dell'inflazione dei servizi è calata bruscamente di recente e “questi dati suggeriscono che c'è spazio per un aggiustamento al ribasso dell'inflazione dei servizi, e quindi dell'inflazione interna, nei prossimi mesi", ha spiegato Lagarde.Stesso andamento per i salari, un'altra delle principali preoccupazioni in passato, i quali stanno mostrando prospettive più favorevoli, con l'indicatore salariale della BCE che indica una crescita del 3% l'anno prossimo, livello coerente con l'obiettivo della banca centrale.

Rischi per l’inflazione

In queste previsioni di riduzione dell’inflazione non mancano i rischi secondo Lagarde: nuovi timori geopolitici potrebbero cambiare la situazione e nuovi shock indebolirebbero ulteriormente la crescita economica.

"Se gli Stati Uniti, il nostro principale mercato di esportazione, dovessero prendere una piega protezionistica, la crescita della zona euro potrebbe risentirne", ha avvisato la presidente della BCE.

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