Le banche fanno meno paura a Wall Street

Le banche fanno meno paura a Wall Street

Preoccupazioni in secondo piano per il settore finanziario alla borsa di New York e gli analisti tornano a concentrarsi sulle previsioni di politica monetaria della Federal Reserve, in attesa dei prossimi dati sull’inflazione attesi per venerdì prossimo.

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Wall Street verso apertura in verde

Future sui principali indici azionari USA in crescita quando manca meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni di New York.

Il contratto sul Nasdaq guida il tentativo di recupero dopo i cali di ieri e si avvicina al +1%, seguito da quello sullo S&P500 (+0,90%) e dal Dow Jones (+0,80%).

Rendimenti dei Treasury USA in leggera flessione dopo i rimbalzi delle ultime sedute e il biennale si attesta al 3,553% e il decennale al 4,0495%.

Meno timori per le banche

Sembrano allentarsi, dunque, le tensioni sui mercati legate al settore bancario dopo la vendita delle attività di Silicon Valley Bank.

“Con le preoccupazioni per le banche messe in secondo piano, almeno per il momento, senza che emergano ulteriori tensioni nel sistema, sta tornando l’appetito degli investitori per un po' più di rischio”, sottolinea Susannah Streeter, responsabile della divisione denaro e mercati di Hargreaves Lansdown.

La situazione di calma (apparente), però, potrebbe non durare in quanto “gli investitori non hanno completamente perso la loro ansia” e gli “indizi di una grande revisione normativa probabilmente peseranno sul settore (bancario) fino a quando non emergeranno dettagli”, prevede Robert Carnell, responsabile regionale della ricerca di ING per l’Asia Pacifico.

Previsioni sulla Fed

Ansia o meno per le banche, si guarda nuovamente alle politiche monetarie della Federal Reserve e le previsioni degli operatori sono orientati al 42% per un prossimo rialzo da 25 punti base a maggio, secondo lo strumento Fedwatch di CME Group.

“Ci sono crescenti aspettative che la Federal Reserve possa aumentare ancora i tassi di interesse nella prossima riunione, ma si ritiene che sia ancora vicina al picco dei tassi, soprattutto perché si prevede che i prestiti bancari si restringano, causando un freno all’economia”, ricorda Streeter.

Nuovi indizi potrebbero arrivare venerdì (14:30) quando verrà diffuso il dato sull’inflazione, fornendo ulteriori indizi sui piani di restrizione monetaria della Fed.

Dati macro

Intanto, frenano solo leggermente le nuove domande di mutuo negli Stati Uniti, risultate a +2,9% alla settimana al 24 marzo rispetto al +3% della precedente.

Il dato è stato diffuso oggi dalla la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi, attestandosi al 6,45% dal 6,48% della settimana precedente.

Inoltre, l’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è salito del 4,8%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un +2,01%.

Notizie societarie e pre-market USA

Alibaba (-1%): ieri aveva toccato un massimo di oltre un mese grazie al piano di rinnovamento e quotazione del gigante di internet, che aveva alimentato l’ottimismo sulla possibilità che il giro di vite di Pechino sul settore tecnologico stia per finire.

Micron Technology (+3%): ha previsto un aumento delle vendite nel 2025 grazie all’intelligenza artificiale e ha alzato il suo obiettivo di riduzione del personale.

Lululemon (+16%): previste vendite e profitti annuali superiori alle stime, grazie a una domanda resistente.

Lucid (+1%): prevede licenziamenti per circa il 18% della sua forza lavoro.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

Bernstein: ‘buy’ e prezzo obiettivo rivisto al rialzo a 300 USD rispetto ai precedenti 265 dollari.

Nike

Morgan Stanley: ‘buy’ e target price aumentato da 130 USD a 140 dollari.

Biontech

Morgan Stanley: confermato ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 150 USD a 216 dollari.

BofA Securities: ‘buy’ e target price ridotto da 239 USD a 194 dollari.

Goldman Sachs: mantiene ‘neutral’ e prezzo obiettivo ridotto da 156 USD a 140 dollari.

Jefferies & Co.: confermato ‘neutral’ e target price passa da 230 USD a 145 dollari.

TD Cowen: ancora ‘neutral’ prezzo obiettivo diminuito da 145 USD a 130 dollari.

Carnival

Citigroup: confermato ‘neutral’ e target price ridotto da 10 USD a 13 dollari.

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