Le Big Banks USA passano gli stress test della Fed

Le Big Banks USA passano gli stress test della Fed

Secondo l’istituto centrale statunitense le grandi banche sono ben posizionate per affrontare una grave recessione rimanendo al di sopra dei requisiti minimi di capitale e continuando a concedere prestiti a famiglie e imprese.

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Gli stress test della Fed

Esami superati per le grandi banche statunitensi. La Federal Reserve ha diffuso venerdì scorso i risultati degli stress test 2025 su 22 tra le big banks del Paese, dai quali sono emersi che le principali istituzioni finanziarie sono ben posizionate per affrontare una grave recessione economica mantenendo livelli di capitale adeguati.

Il test del 2025 prevedeva una grave recessione globale, con un calo del 30% dei prezzi degli immobili commerciali e del 33% dei prezzi delle case. Il tasso di disoccupazione è salito di 5,9 punti percentuali al 10% in base al test.

Nel dettaglio, il test ha mostrato che tutte le 22 banche testate sono rimaste al di sopra dei loro requisiti minimi di capitale common equity tier 1 (CET1) durante lo scenario ipotetico di grave recessione dopo aver assorbito perdite ipotetiche totali superiori a 550 miliardi di dollari, di cui quasi 158 miliardi di perdite su carte di credito, 124 miliardi su prestiti commerciali e industriali e 52 miliardi su immobili commerciali. Il calo complessivo del rapporto di capitale CET1 è stato di soli 1,8 punti percentuali, inferiore ai cali osservati negli ultimi anni.

A Wall Street, intanto, la notizia ha sostenuto i titoli coinvolti in apertura di seduta, tra cui Goldman Sachs (+2%), Wells Fargo (+1,50%), Bank of America (+1%), JP Morgan (+1%) e Capital One Financial Corporation (+1%).

Test meno severo

La diminuzione osservata quest'anno è inferiore rispetto ai cali aggregati degli anni recenti e riflette in parte una volatilità indesiderata nei modelli utilizzati per gli stress test. Lo scenario di stress di quest’anno è meno severo rispetto a quello dello scorso anno, a causa della natura controciclica della progettazione degli scenari degli stress test.

“Le grandi banche rimangono ben capitalizzate e resilienti a una serie di esiti severi”, sottolinea la Vicepresidente per la Supervisione della Fed, Michelle Bowman. “Un modo per affrontare l’eccessiva volatilità nei risultati degli stress test e nei relativi requisiti patrimoniali è che il Board finalizzi la proposta di mediare i risultati di due anni consecutivi di stress test, presentata ad aprile”, ha aggiunto.

Spazio per aumentare i dividendi

I risultati sono un segnale forte del fatto che gli istituti di credito statunitensi sono in buona forma anche in un contesto di maggiore incertezza economica, aiutando i funzionari governativi e gli investitori a capire se le banche possono continuare a prestare denaro anche durante una crisi. Il superamento dello stress test dà inoltre alle banche il via libera per procedere con i pagamenti agli azionisti, compresi dividendi e riacquisti.

"Tutte le banche partecipanti hanno superato lo stress test, il che non è stata una sorpresa, e questo avvalora la nostra tesi secondo cui le banche sono ben posizionate per restituire il capitale se lo desiderano", spiegano gli analisti di RBC Capital Markets.

Le banche hanno fatto meglio nello stress test del 2025 rispetto a quello del 2024, in parte perché il test di quest'anno è stato meno severo. Il test simula un'economia in crisi e, poiché l'economia reale era già un po' più debole prima del test, lo scenario è risultato meno severo.

"In generale, i risultati sono stati positivi in tutti i settori e a favore di un miglioramento del rendimento del capitale per tutti i partecipanti", hanno scritto gli analisti di Jefferies in una nota, aggiungendo che i buffer di capitale di stress non saranno finalizzati fino ad agosto e che le banche potrebbero avere ancora spazio per modificare gli aumenti dei dividendi.

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