Le borse aspettano chiarimenti da Powell

07/02/2023 08:15
Le borse aspettano chiarimenti da Powell

Seconda seduta di ribasso a Wall Street: i future anticipano un avvio poco mosso del mercato europeo. Tornano su i tassi perché gli ultimi dati sul mercato del lavoro lasciano presagire altro lavoro da svolgere per la Federal Reserve. Goldman Sachs è ottimista sull’economia degli Stati Uniti ma non vede grandi opportunità sull’azionario. A Jupiter piacciono i Treasuries ma non I BTP.

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Sono passati tre giorni dalla pubblicazione negli Stati Uniti degli ultimi dati sull’occupazione, ma sono sempre loro il tema più rilevante per le borse. In una seduta priva di indicazioni macroeconomiche, ieri Wall Street ha chiuso in ribasso per effetto delle considerazioni sulla forza del mercato del lavoro. Commentando in serata i dati di venerdì pomeriggio, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic ha affermato che alla Federal Reserve resta parecchio lavoro da fare. Nel corso dell’intervista rilasciata a Bloomberg, il membro quest’anno non votante del Federal Open Market Committee ha aggiunto che simili dati porteranno ad un cambiamento del programma del rialzo dei tassi. Bostic è stato esplicito nel mettere in guardia che il punto di arrivo potrebbe essere più vicino a quota 5,5% a livello di Fed Funds che a quota 5%, quello che fino a giovedì il mercato metteva in conto.

Se l’aumento del costo del denaro si spingerà più in là di quel che in tanti speravano è anche perché l’economia è tornata a tirare: ieri Goldman Sachs ha ridotto le probabilità di recessione nel 2023 al 25%, dal precedente 35%. Il soft landing è sempre più probabile, ma secondo lo strategist azionario della banca d’affari, David Kostin, non vede importanti spazi di rialzo per Wall Street, perché le buone notizie sono nei prezzi.

Non la pensa come Goldman Sachs, Schroders. L’economista George Brown, ha scritto venerdì in un report che “l'economia statunitense si deteriorerà ulteriormente e finirà in recessione nel 2023”.

Oggi nel tardo pomeriggio, di tutto ciò dovrebbe parlare il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, che interviene alle 18 all’Economic Council di Washington. Poche ore dopo esce un indicatore sul credito al consumo. Il dato di stasera dovrebbe fornire indicazioni sulla spinta consumistica e sull’andamento del cattivo credito. 

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve rialzo, il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,2%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,3%, mentre quasi tutti i principali indici azionari europei sono scesi. L’EuroStoxx 50 ha perso l’1,2%, il Cac40, penalizzato dalle società del lusso. La produzione industriale tedesca ha segnato in dicembre un calo di quasi il 4%, in peggioramento dal -0,5% di novembre, il consensus si aspettava -1,6%.

ASIA PACIFICO

La borsa di Hong Kong è in lieve rialzo. La cinese Baidu, uno dei nomi di spicco della Internet Economy, ha annunciato che sta per lanciare la sua piattaforma di conversazione tra persone e computer, il servizio di chatbot sarà online in marzo. Il titolo è in rialzo del 15%.

L’indice Shanghai Composite è intorno alla parità. La borsa dell’Australia ha chiuso in ribasso dello 0,5% dopo l’annuncio sui tassi della Reserve Bank. La banca centrale ha detto che la stretta monetaria non è terminata, altri rialzi dovrebbero arrivare nel corso dell’anno. Il dollaro australiano si apprezza su dollaro degli Stati Uniti.

Scende il cross dollaro USA-yen, dopo il dato sulle paghe orarie in Giappone, l’aumento di dicembre è stato molto più forte del previsto.

BOND

Il bond governativo degli Stati Uniti, il cui rendimento è risalito negli ultimi due giorni è una buona opportunità d’investimento, in quanto l’arrivo della recessione spingerà la Fed a procedere con il taglio dei tassi “più avanti nel corso dell’anno”, si legge nella nota diffusa ieri da Ariel Bezalel e Harry Richards, investment manager Fixed Income di Jupiter Asset Management: “L'impatto della massiccia stretta monetaria degli ultimi dodici mesi si farà sempre più sentire sulla crescita globale, determinando una decelerazione dell'inflazione e la probabilità di tagli dei tassi verso la fine del 2023”. Dato il contesto, sono da preferire i titoli di Stato dei paesi dove le banche centrali stanno per terminare il ciclo di inasprimento, tra questi ci sono gli Stati Uniti, l'Australia, la Nuova Zelanda e la Corea del Sud. I due gestori aggiungono che sui Treasury statunitensi ci sono pesanti strategie ribassiste. “Se il quadro dell'inflazione continuerà a migliorare, è probabile che queste posizioni decadano e spingano i rendimenti verso un ulteriore calo”. Da evitare, secondo Richards e Bezalel, i Bund, i BTP ed i Gilt del Regno Unito.

BTP ITALIA

Ieri il decennale ha chiuso a 4,15% di rendimento. Preso atto dell’ottima accoglienza di alcune emissioni destinate al retail, il Tesoro ha deciso di proporre un altro BTP Italia. Ieri il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato che da lunedì 6 a giovedì 9 marzo 2023 si terrà una nuova emissione del BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato per il risparmiatore individuale. Il nuovo titolo avrà una durata di 5 anni, è previsto un premio fedeltà pari all’8 per mille per coloro che acquistano il titolo all’emissione e lo detengono fino a scadenza, il 14 marzo 2028. Il Tesoro ha deciso di procedere per far fronte a scadenze che nel 2023 arrivano a 23 miliardi di euro. L’ultimo BTP Italia, emesso a novembre, era stato un successo, dodici miliardi di raccolta.

TITOLI

Intesa Sanpaolo avvia il piano di buyback sulle azioni da 1,7 miliardi di euro dal 13 febbraio al 12 maggio.

Banca MPS accelera sulla semplificazione della propria struttura societaria, scrive MF. Entro giugno la banca senese dovrebbe integrare le due principali controllate, la banca corporate Mps Capital Services e la Mps Leasing & Factoring. Secondo il quotidiano, Siena deve decidere se integrare l'intera controllata oppure ridurne il perimetro con cessioni mirate. Sul mercato potrebbe così finire una parte dell'attivo, a partire dai crediti leasing non performing.

Credem ha chiuso il 2022 con un utile netto consolidato di 317 milioni di euro in calo del 10% sul dato dell'anno precedente che però aveva beneficiato del badwill da 95,6 milioni legato all'acquisizione di CariCento.

Tim. Le principali sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil chiedono alla premier Giorgia Meloni un incontro urgente su Telecom Italia (Tim) dopo l'offerta non vincolante presentata da Kkr la scorsa settimana per la rete fissa del gruppo telefonico.La società di tlc ha precisato che l'offerta non vincolante per la rete da parte di Kkr ha una durata di 4 settimane dalla data di invio (1 febbraio) e, come già comunicato, il CdA di Tim si riunirà il 24 febbraio per discuterla e assumere le decisioni del caso, dunque prima del termine di durata dell’offerta.Il Sole 24-Ore scrive che l'offerta di Kkr, entrata in Fibercop al 37,5% con 1,8 miliardi, ha un po' spiazzato. Il risultato sono colloqui a largo raggio che al momento dalle parti della cordata Cdp-Macquarie si starebbero facendo con altri fondi, fra i quali, a quanto risulta al Sole 24 Ore, ci sarebbe anche Blackstone. Si tratterebbe, comunque, di colloqui in una fase davvero preliminare, aggiunge il quotidiano.

Maire Tecnimont. Attraverso Nextchem, la oil service espande il portafoglio di tecnologie nell'economia circolare, acquisendo il controllo di Catc, tecnologia di depolimerizzazione catalitica della plastica.

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