Le Borse tirano il fiato, riflettori sui titoli di Stato Usa. Sale il dollaro

Chiusura debole ieri sera a New York, il Nasdaq è arretrato dello 0,3%. In Asia mercati misti. Il rendimento del bond governativo americano a 10 anni è salito di 9 punti base a 1,30%, massimo da un anno. Con il rame ai livelli top dal 2012, gli investitori spiano i segnali di un possibile risveglio dell’inflazione. Bitcoin sopra quota 50.000.
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Sfuma il 12esimo rialzo. A Tokio indice Nikkei -0,5%, Borsa di Hong Kong +1,1%.
Dopo 11 rialzi consecutivi le Borse hanno tirato il fiato e la giornata di oggi si apre all’insegna dell’incertezza. Stamattina in Giappone l’indice Nikkei è sceso dello 0,5%, mentre la Borsa di Hong Kong ha messo a segno un altro progresso dell’1,1%. E’ ancora chiusa la Borsa di Shanghai per le lunghe festività del Capodanno lunare: riaprirà domani. I future sull’EuroStoxx 50 e sull’S&P500 sono poco mossi.
Ieri sera a la seduta di Wall Street è terminata con l’indice S&P500 invariato e il Nasdaq in calo dello 0,3%.
In queste ore il fatto saliente dei mercati finanziari è il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato americani a 10 anni, arrivati a 1,30%, 9 punti base più di ieri, massimo dal febbraio dell’anno scorso. E’ un movimento che corrisponde alle aspettative di accelerazione della crescita economica e che al momento, a detta di molti esperti, non dovrebbe significare un calo della propensione al rischio da parte degli investitori.
Le materie prime rincarano. Oggi il verbale dell’ultima riunione della Fed.
D’altronde, se l’economia accelera e le materie prime rincarano, sarebbe logico aspettarsi un rialzo dell’inflazione, e con questo un incremento dei tassi di interesse. A placare questi timori è recentemente intervenuto il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, dicendo che l’inflazione è ben lontana dal rappresentare un pericolo e che la Fed continuerà ancora a lungo nella sua politica a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione, tenendo i tassi di interesse vicini a zero. Oggi la Fed diffonderà i verbali dell’ultima riunione del Fomc, il comitato per la politica monetaria.
Quanto alle materie prime, il petrolio continua a salire: Brent a 63,5 dollari al barile (+0,2%), Wti a 60,1 dollari (+0,1)%. Il rame, fortissimo indicatore dell’attività industriale globale, è sui massimi dal 2012.
Si rafforza il dollaro, scambiato con l’euro a 1,208 (-0,1%).
Corsa senza fine per il Bitcoin che ha superato quota 50mila dollari.
Draghi presenta il programma in Senato. I titoli di Piazza Affari
Venendo all’Italia, oggi Mario Draghi chiederà e otterrà la fiducia del Senato. Domani toccherà alla Camera e il nuovo governo sarà nella pienezza delle sue funzioni. Ma il discorso di stamattina (alle 10) del presidente del Consiglio è un passaggio fondamentale. Non certo perché sia a rischio la fiducia. Ma perché finalmente Draghi si rivolgerà al Paese.
Finora l’abbiamo sentito soltanto — in un esemplare esercizio di sobrietà — accettare l’incarico e leggere la lista dei ministri. Oggi sapremo cosa intende fare sui tre fronti da cui gli italiani si aspettano la sua impronta, l’impronta del loro connazionale più stimato nel mondo: la riscrittura del Recovery Plan — vero motivo della caduta di Conte —, le misure per il rilancio di un’economia schiacciata dalla pandemia — a cominciare dalla questione dei licenziamenti, il cui blocco scade a fine marzo — e quelle per fronteggiare il virus.
Sul mercato dei titoli di Stato il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento di 0,57%, in netto rialzo dal minimo di 0,45% dove era sceso nei giorni scorsi grazie all’ “effetto Draghi”. Lo spread con il Bund è a 92 punti base.
Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Unicredit - JP Morgan ha alzato il target price a 10 euro.
Poste italiane – Ha chiuso il quarto trimestre 2020 con un utile operativo di 280 milioni di euro, circa il 20% sopra le aspettative del consensus degli analisti. Molto meglio anche il risultato netto, pari a 308 milioni di euro.
Nexi – Ha collocato con successo obbligazioni senior unsecured equity-linked con scadenza 2028 per un importo nominale di 1 miliardo.
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