Le grandi banche USA resistono alla crisi

Entra nel vivo la stagione delle trimestrali negli Stati Uniti e i numeri dei più importanti istituti finanziari del paese mostrano una resistenza sia alle politiche restrittive della Federal Reserve che alla crisi del settore di questi mesi legata alle banche regionali.
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Wall Street incerta
Venerdì ricco di spunti a Wall Street, tra le trimestrali delle grandi banche statunitensi e dati macro.
Ai successi dei principali istituti finanziari USA, i future sui principali indici della borsa di New York reagiscono con incertezza, ancora indeboliti dalle prospettive di una nuova stretta monetaria da parte della Fed.
Il contratto sul Nasdaq cede mezzo punto percentuale a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, mentre scambiano intorno la parità sia quello sul Dow Jones che quello sullo S&P500.
Non smuovono le ‘acque’ i dati sulle vendite al dettaglio del mese di marzo, risultate in calo dell’1% su base mensile rispetto al -0,2% (rivisto dal -0,4%) del dato precedente e oltre le attese (-0,40%).
Le trimestrali delle grandi banche
Oltre ai dati macro, l’altro appuntamento atteso per oggi erano le trimestrali delle grandi banche statunitensi, sotto osservazione soprattutto per valutare l'impatto dei fallimenti di alcune banche regionali, oltre che alle conseguenze della politica monetaria restrittiva della Federal Reserve.
Balza del 6% nel pre-market USA JP Morgan dopo aver registrato un aumento del 52% dell’utile, a 12,6 miliardi di dollari, battendo le attese del mercato.
Colpiscono particolarmente le previsioni per l’intero 2023 rilasciate dalla banca, con 81 miliardi di margine di interesse, dieci volte di più rispetto a quanto comunicato in precedenza.
Inoltre, il totale dei depositi a fine marzo è arrivato a 2.380 miliardi di dollari, sopra il livello registrato a dicembre 2022, mostrando così che la fuga dei clienti dalle banche regionali non sembra aver lasciato traccia, anche se il Ceo Jamie Dillon considera le turbolenze nel settore bancario ancora un elemento di rischio.
Sale anche Wells Fargo (+3%) dopo aver comunicato un utile per azione di 1,23 dollari, il 10% oltre le stime del consensus.
Bene anche BlackRock prima dell’apertura (+2%), alla luce di una chiusura di trimestre con un utile per azione del 3% sopra le stime degli analisti, a cui si aggiunge un afflusso netto di masse pari a 110 miliardi di dollari, 27 volte in più rispetto alle previsioni degli esperti.
Citigroup (+2%) ha visto aumentare i suoi utili grazie all’aumento dei guadagni derivanti dal pagamento degli interessi sui prestiti, mentre l’utile netto è cresciuto del 7% a 4,6 miliardi di dollari (2,19 per azione) rispetto ai 4,3 miliardi (2,02 per azione) dell’anno precedente.
La prossima settimana (18 aprile) sarà il turno di Bank of America e Goldman Sachs e oggi guadagnavano rispettivamente il 3% e l’1% prima della campanella.
Resilienza
“I primi dati sugli utili bancari suggeriscono che le società finanziarie americane USA sono riuscite a resistere all’impatto della politica monetaria restrittiva della Fed e stanno ottenendo risultati migliori delle previsioni”, ha dichiarato Stuart Cole, economista di Equity Capital.
Tuttavia, “i mercati probabilmente esamineranno attentamente i bilanci per verificare l’esposizione a settori in difficoltà come l'immobiliare commerciale e quello al dettaglio, che continuano a risentire dei cambiamenti del modello di lavoro post-Covid e dei maggiori costi di finanziamento”, ha aggiunto Cole.
I dati diffusi mercoledì scorso sui prestiti della Fed concessi alle banche hanno mostrato una diminuzione ulteriore nell’ultima settimana, segnalando che, sebbene i livelli assoluti di credito di emergenza rimangano elevati, le tensioni del settore finanziario continuano ad allentarsi.
Notizie societarie e pre-market USA
Tesla (-1%): ha ridotto i prezzi dei suoi veicoli elettrici in Europa, Israele e Singapore, ampliando così la campagna di sconti globale iniziata a gennaio, scelta resa possibile da un miglioramento della capacità produttiva.
PNC Financial Services (+5%): utile di 3,98 per azione nel primo trimestre rispetto a 3,67 dollari previsti (dati Refinitiv), mentre l’utile netto è stato di 1,694 miliardi di dollari da 1,43 miliardi dell’anno scorso.
Lucid Group (-5%): ha registrato una produzione di 2.314 veicoli e consegne di 1.406 nel trimestre conclusosi il 31 marzo, quando nel quarto trimestre aveva prodotto 3.493 veicoli e consegnati 1.932.
Nikola (-3%): i membri del consiglio di amministrazione Gerrit Marx, Lynn Forester de Rothschild e Mark Russell si ritireranno a giugno.
Boeing Co (-5%): ha interrotto le consegne di alcuni 737 MAX a causa di un nuovo problema di qualità del fornitore Spirit AeroSystems.
Raccomandazioni analisti
Apple
Canaccord Genuity: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 170 USD a 180 dollari.
Meta Platforms
Piper Sandler: ‘buy’ e target price incrementato da 215 USD a 250 dollari.
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato a 245 USD rispetto ai precedenti 215 dollari.
The Coca-Cola
Barclays: ‘buy’ e target price aumentato da 69 USD a 72 dollari.
PepsiCo
Barclays: ‘buy’ e prezzo obiettivo salito a 201 USD dai precedenti 187 dollari.
Pfizer
Credit Suisse: ‘buy’ e target price fermo a 50 dollari.
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