Le trimestrali delle banche americane: da JP Morgan a Citigroup


Le ultime trimestrali delle grandi banche d'oltreoceano mostrano un settore sotto pressione. JP Morgan e Morgan Stanley tra le più deludenti, mentre i risultati di Citigroup ci sembrano di gran lunga i migliori.


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JP Morgan

Il trimestre da poco concluso è stato caratterizzato da risultati deludenti per JP Morgan. La più grande banca d'investimento al mondo ha annunciato la sospensione del piano di riacquisto di azioni proprie per permettere di accantonare il capitale necessario per i più livelli di solidità richiesti dal regolatore dopo i recenti "stress test". Nel dettaglio dei conti, i ricavi si sono attestati a 30,7 miliardi di dollari, in crescita dello 0,7% su base annua, 1,12 miliardi sotto al consensus. Gli utili per azione a 2,76 dollari sono in ribasso del 27% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso e mancano il consensus di 2,91 dollari. Roe al 17% rispetto al 23% di un anno fa.

Particolarmente male la parte di investment banking, mentre l’asset management relativamente meglio con ricavi in rialzo del 5%, profitti piatti trimestre su trimestre e in ribasso del 13% anno su anno.

I risultati più soddisfacenti sono stati quelli relativi al business con consumatori che “in questo momento sono in ottima forma, quindi anche se andiamo in recessione, entrano con molta meno leva debitoria e di gran lunga in migliore salute rispetto al 2008/2009" ha commentato l’ad Jamie Dimon.

L’azione qui tratta a 9,5 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 3,7%, 1,25 volte il rapporto prezzo/valore contabile per azione.

Morgan Stanley

Anche i bilanci del secondo trimestre di Morgan Stanley sembrano non passarsela bene. La banca americana ha chiuso il trimestre con ricavi in calo dell’11,5% a 13,1 miliardi di dollari, 400 milioni sotto al consensus. Gli utili per azione si sono attestati a 1,44 dollari, in calo del 24% e sotto alle aspettative di 1,61 dollari.

Come per JP Morgan, il peggiore andamento si registra per la divisione investment banking, mentre la parte relativamente meno debole è quella di asset management.

L’azione qui tratta a 10,9 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 4,3%, 1,4 volte il rapporto prezzo/valore contabile per azione.

Wells Fargo

Wells Fargo ha annunciato oggi di aver concluso il secondo trimestre dell’anno con ricavi in calo del 16% a 17 miliardi di dollari, mancando di 510 milioni il consensus. Gli utili per azione a 0,82 dollari sono in calo del 47% rispetto all’anno precedente e leggermente sotto il consensus che li vedeva a 0,81 dollari (-40% anno su anno)

Rispetto ai conti del 2021, un po’ tutte le divisioni hanno sofferto, solo gli utili da margine di interesse sono saliti.

Per l'ad di Wells Fargo Charlie Scharf “la qualità dei crediti rimane forte” e si aspetta che continuino i benefici derivanti da tassi di interesse in salita.

L’azione qui tratta a 9,7 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 2,6%, 0,95 volte il rapporto prezzo/valore contabile per azione.

Citigroup

Ad alzare l’umore ci pensa Citigroup, i cui risultati appena usciti ci sembrano di gran lunga i migliori. I ricavi sono in crescita del 12,4% a 19,64 miliardi di dollari, battendo di 1,32 miliardi il consensus. Gli utili per azione sono in calo del 25% su base annua a 2,19 dollari, sopra consensus di ben 0,52 dollari.

A Wall Street l’azione è indicata in rialzo del 4,5%.

L’azione qui tratta a 6,6 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 4,6% dividend yield, 0,45 volte il rapporto prezzo/valore contabile per azione.

US Bancorp

In ultimo, US Bancorp, una delle principali banche regionali che avevamo segnalato anche perché fra gli investimenti di Warren Buffett.

I ricavi si sono attestati a 6 miliardi, in aumento del 4% e 120 milioni sopra consensus. Gli utili per azione a 1,09 dollari sono in calo del 15%, ma battono le attese di 1,07 dollari.

Bene sia la parte di margine di interesse che quella di crescita dei prestiti. Come detto rispetto alle grosse banche è molto più esposta all'attività bancaria tradizionale.

L’azione è indicata in rialzo dell’1,6%.

L’azione qui tratta a 10,4 volte gli utili attesi nel 2022, con dividend yield del 4,1%, 1,5 volte il rapporto prezzo/valore contabile per azione.

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