Le trimestrali non eccitano le borse, neanche le spaventano

Continua a scendere la volatilità, sia sull'azionario che sull'obbligazionario. Le aspettative di recessione deprimono il petrolio. Tesla sceglie la via dell'automobile per tutte le tasche e gli effetti sulla redditività non piacciono gli investitori: titolo in forte calo ieri sera nell'after hour. Saipem: risultati del primo trimestre di poco superiori alle aspettative.
La carenza di indicazioni macroeconomiche rilevanti, destinata a prolungarsi anche a tutta la giornata di oggi, sta piano piano spegnendo le borse, ieri a Wall Street è stata un'altra seduta di variazioni modestissime del Nasdaq e dell'S&P500, mentre è sceso per il sesto giorno consecutivo, toccando un nuovo minimo di lungo periodo, l'indice VIX della volatilità. I conti del trimestre di Netflix, di Morgan Stanley e di International Business Machine non sono stati in grado di lasciare il segno sulla giornata, anche le indicazioni contenute nel beige book della Fed sono state all'apparenza trascurate dal mercato. L'attività economica negli Stati Uniti è "cambiata appena" nelle ultime settimane e l'aspettativa per la crescita futura è rimasta "in gran parte stabile". È quanto si legge nel rapporto della banca centrale elaborato ogni sei settimane sulla base delle informazioni raccolte nei 12 distretti in cui opera, e che fa riferimento al periodo terminato il 10 aprile.
Registrato un rallentamento "moderato" nella crescita dell'occupazione; i prezzi sono "aumentati moderatamente", con il passo dell'aumento dei prezzi che "sembra aver rallentato". Ieri sono stati forse del tutto dissipati i timori sulle condizioni delle banche regionali, quelle travolte nelle scorse settimane dalla fuga dei clienti. Western Alliance Bancorp, banca di medie dimensioni dell'Arizona che in marzo era considerata a rischio fallimento, ha riportato risultati del trimestre confortanti, perlomeno per quel che riguarda la continuità aziendale. Il ceo Kenneth Vecchione ha detto che gli affari vanno bene e l'andamento dei depositi è sulla via della stabilizzazione. Il titolo è salito del 22%. First Republic Bank ha messo a segno la miglior performance dell'indice S&500, +12%.
TESLA
A mercato chiuso, il produttore di auto elettriche sportive ha comunicato i dati del trimestre: i ricavi sono saliti del 24% a 23,3 miliardi di dollari, di pochissimo sotto le aspettative. L'utile è sceso a 2,5 miliardi di dollari, da 3,3 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. La scelta di abbassare i prezzi si è fatta sentire sulla redditività, scesa, a livello di Ebitda a 18,3%, da 27% di un anno fa, il margine operativo è precipitato a 11%. La contrazione è il frutto di un cambio di indirizzo strategico ed industriale, "Vogliamo produrre tutte le automobili possibili", ha spiegato il ceo Elon Musk nel corso della conference call con gli analisti. Anche se i margini di Tesla restano tra i più alti nel settore dell'automotive, il mercato non ha gradito, il titolo è arrivato a perdere il 6% nell'after hour.
I future di Wall Street sono in lieve calo, mentre il future del Dax di Francoforte è intorno alla parità. Ieri il Ftse Mib di Milano ha chiuso in rialzo dello 0,15%, appena sotto quota 28.000 punti.In Asia Pacifico, salgono debolmente il Nikkei di Tokyo e l'Hang Seng di Singapore, in calo dello 0,7% lo Shanghai Composite.
Il mercato delle obbligazioni a scadenza media e breve, propende sempre di più per una coda della stretta monetaria, il rendimento del biennale degli Stati Uniti è salito a 4,24%, massimo delle ultime quattro settimane. Il decennale invece, poco mosso a 3,58%, anticipa il ritorno della politica monetaria espansiva alla quale la Federal Reserve sarà costretta dal rallentamento economico in arrivo nei prossimi trimestri. Le aspettative di una recessione economica negli Stati Uniti stanno spingendo in giù le materie prime, soprattutto il petrolio, il greggio del Texas, il WTI è in calo dello 0,8% stamattina, a circa 78 dollari il barile, ieri il ribasso è stato del 2%.L'euro si mantiene sui massimi di medio periodo, stamattina a 1,097. Torna sotto la soglia dei duemila dollari, l'oro.
TITOLI
Saipem chiude il primo trimestre dell’anno con un risultato netto in pareggio rispetto alla perdita di 98 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2022. I ricavi salgono a 2,582 miliardi (da 1,824 miliardi). Ebitda “adjusted” superiore alle aspettative e pari a 191 milioni di euro, il 7,4% dei ricavi. La Posizione finanziaria netta (post-Ifrs 16) è negativa per 285 milioni di euro (da -264 milioni a fine 2022). L’acquisizione ordini si attesta a 2,695 miliardi (da 2,283 miliardi nello stesso trimestre dell’anno scorso), con un portafoglio ordini di 24,130 miliardi (da 24,017 miliardi a fine 2022). «Prosegue il miglioramento della performance del gruppo» scrive Saipem, che definisce i risultati ottenuti «pienamente in linea con gli obiettivi del piano strategico, sia da un punto di vista commerciale (rifocalizzazione verso il segmento offshore e impegno verso la transizione energetica), che operativo (progresso dei progetti in linea con i piani) e finanziario (generazione di cassa e risultato netto a breakeven con posizione finanziaria netta stabile)». Telecom Italia ha perso più dell'8% in borsa per la delusione degli investitori sulle nuove offerte per la rete di Cdp-Macquarie e Kkr, migliorate secondo fonti di circa 1 miliardo. OVS prevede per i prossimi anni una "forte crescita" dopo un buon inizio del 2023 e aver registrato un incremento a due cifre di ricavi e utili nell'esercizio chiuso a fine gennaio.
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