Litio tedesco per le batterie Stellantis. Accordo per cinque anni


Firmata l’intesa con l’australiana Vulcan che estrarrà il metallo da un giacimento nella Valle del Reno utilizzando brine ed energia geotermica, riducendo al minimo l’impatto ambientale. In Borsa il titolo non rimbalza, sale l’upside rispetto al target price medio degli analisti (23 euro).


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Vulcan fornirà in cinque anni fra 81.000 e 99.000 tonnellate di idrossido di litio.

Stellantis ha definito un punto fondamentale della sua strategia di transizione alla mobilità elettrica. Il sesto produttore mondiale di auto con 6,2 milioni di veicoli venduti si è assicurato una fornitura di lungo periodo di idrossido di litio per batterie da utilizzare nei veicoli elettrificati. A fornirglielo sarà l’australiana Vulcan Energy Resources, che produrrà idrossido di litio in Germania, nell’alta valle del Reno, dove c’è il più grande giacimento di litio d’Europa. Per produrlo, Vulcan utilizzerà le brine e una fonte di energia geotermica, senza l’uso di combustibili fossili e con un minimo consumo d’acqua, riducendo così la produzione di carbonio nella filiera dei metalli per batterie.

L’accordo quinquennale prevede l’inizio delle spedizioni nel 2026. Il comunicato diffuso congiuntamente dalle due aziende annuncia che Vulcan fornirà a Stellantis un minimo di 81.000 tonnellate e un massimo di 99.000 tonnellate di idrossido di litio nel quinquennio di durata dell’accordo. Il valore economico dell’accordo non è stato reso noto.

In Borsa l’azione Stellantis è scambiata a metà seduta a 15,58 euro, sostanzialmente invariata rispetto al prezzo di chiusura di venerdì, giornata in cui il titolo ha perso il 6,8%. Al prezzo di oggi il potenziale di upside di Stellantis rispetto al target price medio degli analisti (23 euro) è del 48%.

“L’accordo di fornitura con Stellantis è in linea con la nostra missione di decarbonizzare la catena di approvvigionamento delle batterie agli ioni di litio e dei veicoli elettrici,” ha dichiarato Francis Wedin, Managing Director di Vulcan. “Il progetto Zero Carbon Lithium™ di Vulcan si prefigge, inoltre, di ridurre le distanze di trasporto delle sostanze chimiche a base di litio in Europa, e la nostra sede in Germania, vicina alle gigafactyory europee di Stellantis, è coerente con questa strategia”.

Stellantis investirà 30 miliardi entro il 2025 per i veicoli elettrici.

La strategia per i veicoli elettrici e a basse emissioni di Stellantis prevede investimenti per oltre 30 miliardi di euro entro il 2025, e includerà anche la produzione di batterie elettriche attraverso cinque gigafactory tra Europa e Nord America, di cui una sarà a Termoli, in Molise. L’obiettivo di Stellantis è che oltre il 70% dei suoi veicoli venduti in Europa e più del 40% di quelli venduti negli Stati Uniti siano veicoli a basse emissioni (LEV) entro il 2030.

Il giacimento della Germania sud-occidentale, ha reso noto Vulcan, contiene litio a sufficienza per produrre batterie per oltre 400 milioni di auto elettriche. Considerando che nel 2020 la Germania ha importato circa 5.300 tonnellate di litio, si capisce bene che questa attività estrattiva potrebbe cambiare il volto alla produzione di auto elettriche del Vecchio Continente. Il litio è e resta essenziale nella produzione di batterie. Proviene per lo più dalle sabbie australiane o sudamericane (Cile, Argentina, Bolivia, qualcosa in Messico) o dalla Cina. Il litio viene ottenuto da due fonti principali, acque salate o roccia. Nei laghi salati il litio viene estratto attraverso un processo di evaporazione forzata, più o meno come avviene per il normale sale da cucina. Questo è il metodo più diffuso e più sostenibile.

Vulcan Energy Resources afferma di essere in grado di fornire litio a emissioni zero. Il costo di estrazione e trattamento sarebbe infatti pareggiato dall’energia geotermica di centrali elettriche che intende costruire in numero da 1 a 5. La società prevede di investire 1,7 miliardi di euro per costruire centrali geotermiche e impianti per l’estrazione del litio. Ritiene di poter estrarre 15.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno in due siti entro il 2024, per poi aggiungere ulteriori siti (fino ad un massimo di 5) per una produzione di 40.000 tonnellate.

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