Lo spezzatino di Mps non è il piatto preferito dalla Fondazione, meglio il cacciucco
La banca più antica del mondo sempre più sotto i riflettori, l’idea dello spezzatino non piace alla Fondazione. Un papabile sposo si troverebbe cause per 10 miliardi di euro, 1 miliardo di put da pagare a Axa e “solo” 3 miliardi di crediti fiscali.
Mps Fondazione smentisce lo spezzatino
In un comunicato diffuso ieri la Fondazione precisa: “Con riferimento a quanto pubblicato oggi da alcuni organi di stampa nazionale in merito ai futuri scenari di Banca Monte dei Paschi e al coinvolgimento della Fondazione, l’Ente precisa che simili ipotesi non sono state mai esaminate né tantomeno oggetto di interlocuzioni fra le parti coinvolte. Quanto riportato dagli organi di stampa è da ritenersi quindi privo di qualsiasi fondamento”.
In particolare l’ente non ha mai esaminato, l’ipotesi di una mini-Banca Monte dei Paschi di Siena radicata in Toscana e nel centro Italia, controllata dalla Fondazione, grazie alle azioni che quest'ultimo potrebbe ricevere per la chiusura delle cause intentate a Rocca Salimbeni con una transazione.
A rispolverare un ruolo di primo piano della Fondazione erano state indiscrezioni di stampa circolate nei giorni scorsi che speculavano sull’ipotesi di “uno spezzatino” della banca più antica del Mondo, dove Unicredit si “pappava” le attività in Nord Italia, Mediocredito centrale, il Sud e la Fondazione il centro in particolare la Toscana.
L'ente, un tempo azionista rilevante della banca senese, prima dell’ingresso del Tesoro nel capitale di Mps ora detiene solo 0,003%: 29 mila azioni, il cui valore a bilancio è di circa 39 mila euro.
La Fondazione Mps ha però ingaggiato cause legali per diversi miliardi, non tutte legate a Banca Mps.
Lo scorso anno a luglio la Fondazione ha presentato richieste stragiudiziali per 3,8 miliardi di euro ma allo stato non ci sarebbero passi in avanti nella soluzione del contenzioso legale.
Una dote poco interessante
Lo scenario di fondo sul titolo rimane quello descritto nei giorni scorsi. Il futuro sposo di Mps rischia di trovarsi in dote 10 miliardi di cause legali, un 1 miliardo di euro da pagare per la put che Axa potrebbe esercitare in caso di cambio di controllo a fronte di crediti fiscali di circa 3,2 miliardi. Il tutto con i tempi che stringono e la Bce che vuole maggiori delucidazioni sull’aumento di capitale o piani di fusioni.
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