Mediobanca prevede oltre 3 miliardi di dividendo al 2026


Piazzetta Cuccia ha diffuso le linee guida del nuovo piano al 2026 caratterizzato da previsioni di crescita per i ricavi che permetterà una maggiore distribuzione agli azionisti e maggiori risorse da destinare a possibili operazioni di M&A.


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Mediobanca pubblica il nuovo piano

Oltre 3 miliardi tra dividendi, buyback nei prossimi esercizi, previsioni di Cet1 superiore al 14% e il proseguimento delle opportunità di crescita esterna tramite acquisizioni per Mediobanca.

Questi i punti salienti delle linee guida del Piano 2023-2026 di Piazzetta Cuccia approvate dal consiglio di amministrazione e diffuse questa mattina prima dell’apertura di mercato.

Il gruppo ambisce a conseguire “un positivo sviluppo in tutti i suoi segmenti di operatività”, facendo leva su quelli che definisce i suoi “tratti salienti”: “approccio responsabile al business, forza del brand, focalizzazione e posizionamento distintivo in segmenti di attività ad elevata specializzazione e marginalità, trainati da tendenze strutturali di sviluppo di lungo termine, ampia dotazione di capitale e continuo investimento in talento, innovazione e distribuzione”.

Obiettivi nel triennio

Questi, nel dettaglio, gli obiettivi previsti tra il 2023 e il 2026 inclusi nel piano:

  • Ricavi: Cagr al giugno 2026 in crescita del 6% fino a 3,8 miliardi;
  • Wealth Management (WM): maggior tasso di crescita organica (Cagr al giugno 2026 del 10%) atteso oltre 1 miliardo di ricavi, diventando il primo contributore alle commissioni del gruppo;
  • RWA: stabili a €51mld (-1%) con la divisione CIB attesa ridurre significativamente (RWA CIB in calo del 13% nel triennio), riducendo il capitale allocato a non oltre 1/3 del totale del gruppo;
  • Utili per azione: +15% da 1,15 a 1,80 euro, considerando la cancellazione di circa l’80% delle azioni derivanti dal piano di buyback;
  • Redditività a livello di gruppo: ROTE al 15% dal 12%, RORWA al 2,7% da 2,1%), oltre a quella divisionale;
  • Remunerazione degli azionisti: in crescita fino ad arrivare a 3,7 miliardi di euro nel triennio (+70% rispetto al precedente quadriennio) di cui 2,7 miliardi in dividendi e 1 miliardo tramite riacquisto e cancellazione di azioni proprie.

Contributo di Generali

La banca si attende che la partecipazione del 13% detenuta in Generali “continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi e degli utili del gruppo, migliorandone stabilità e visibilità”.

Nel dettaglio, il contributo potrà raggiungere i 500 milioni nel 2026, con una crescita media annua del 6%, con l’investimento definito importante grazie “all’ottima e crescente redditività (con un Rorwa al 3,2% dal 2,7%), ulteriormente rafforzata dalla permanenza dell'applicazione del Danish Compromise, nella decorrelazione rispetto all'andamento macro e nella produzione di elevato cash flow”.

La partecipazione assicura inoltre “un’opzione di valore” in termini di “risorse disponibili e attivabili in caso di operazioni di crescita esterna”, in particolare per eventuali operazioni di M&A.

Migliori rendimenti

“Con il piano ONE BRAND - ONE CULTURE, Mediobanca intende realizzare una crescita sostanziale delle attività a basso assorbimento di capitale, puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti”, spiega nella nota Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca.

“Questo entusiasmante percorso sarà compiuto rimanendo ancorati alla ‘scuola di banca responsabile’ saldamente radicata nel DNA della banca”, ha aggiunto.

Accoglienza del mercato e analisti

A Piazza Affari, intanto, l’apertura di seduta vede il titolo Mediobanca in crescita di oltre il 3%, unico tra le blu chip del Ftse Mib (-1%) in verde insieme a Prysmian (+0,50%), salendo così a 10,48 euro per azione.

Dopo la pubblicazione delle linee guida, gli analisti di Jefferies confermano la raccomandazione ‘hold’ e il prezzo obiettivo a 10,6 euro sul titolo.

“Il target di Rote e il payout si confrontano positivamente con le attese” del mercato, commentano a caldo questi analisti, sottolineando come il Rote al 15% risulta “ben sopra le nostre attese poste all’11% grazie a maggiori ricavi”, di un 9-10% sopra le stime di Jefferies e del mercato. Anche la politica di remunerazione degli azionisti è “migliore delle attese”, concludono.

Ancora raccomandazione di acquisto (‘buy’) anche per Equita Sim, che mantiene un target price a 13 euro su Mediobanca, alla luce di un “target 2026 sopra le attese e una politica di distribuzione più generosa”, mentre gli obiettivi al 2026 sono “superiori alle stime sia in termini di eps, sia per quanto concerne i ricavi”.

“La principale sorpresa positiva deriva da una più generosa politica di remunerazione degli azionisti che prevede 3,7 miliardi euro di remunerazione complessiva in 3 anni (2024-2026) rispetto ai 2,1 miliardi attesi (e 70% superiore rispetto al periodo 2020-2023)”, mentre “la remunerazione cumulata consiste di 2,7 miliardi di dividendo cash (con introduzione dell’interim dividend) e 1 miliardo da riacquisto di azioni proprie (di cui 80% cancellate)”, proseguono dalla sim.

Infine, “il target di remunerazione corrisponde al 43% della capitalizzazione di mercato e garantisce un ritorno sul capitale annuo (dividendo più buyback) del 14% circa all’anno (10% dividendo più 4% da buyback)”, concludono da Equita.

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