Mercati in ansia prima di Jackson Hole

In vista dell'intervento di oggi pomeriggio del presidente della Fed, Jerome Powell, scendono le aspettative di un taglio tassi a settembre: alcuni membri del board della banca centrale hanno avvertito che l'inflazione è alta e il pericolo non è cessato. I commenti precedenti l’intervento di Jerome Powell di oggi, hanno lasciato il segno. Le probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base sono scese al 73,5%, dall'82,4% di mercoledì, secondo lo strumento FedWatch del CME. L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno firmato la dichiarazione congiunta che mette nero su bianco l'accordo politico raggiunto il 27 luglio in Scozia al Golf Club di Turnberry. Il cuore dell'intesa Ue-Usa resta la definizione di un tetto massimo del 15% per la gran parte delle esportazioni europee verso gli States, che sostituisce il regime precedente fatto di dazi cumulativi e spesso più pesanti. Nvidia ha ordinato ai fornitori di componenti, tra cui Samsung Electronics e Amkor Technology, di interrompere la produzione relativa al chip AI H20, secondo quanto riportato da The Information. La comunicazione, secondo la testata giunta a destinazione questa settimana, è partita dopo che Pechino ha esortato le aziende locali a evitare di utilizzare l'H20, un chip progettato specificamente per il mercato cinese.
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LA FED E’ UN NIDO DI FALCHI
Se i membri del Federal Open Market Committee della Federal Reserve sono schierati sulle posizioni della loro collega Beth Hammack, il taglio dei tassi a settembre potrebbe non arrivare. Ieri la presidente della Fed di Cleveland ha mandato un avvertimento al mercato, fino a qualche giorno fa del tutto convinto della partenza il mese prossimo dell’allentamento monetario richiesto in modi bruschi dalla Casa Bianca. "La mia preoccupazione principale è che l'inflazione sia stata troppo alta negli ultimi quattro anni e, al momento, stia andando nella direzione sbagliata", ha affermato nell'intervista rilasciata a Yahoo Finance a margine dei lavori del convegno delle banche centrali di Jackson Hole. "Pertanto, ritengo sia davvero importante mantenere un approccio moderatamente restrittivo per garantire di poter riportare l'inflazione sotto controllo". Hammack non è quest’anno membro votante ma la sua voce è importante, in quanto nel board, il consensus si costruisce intorno ad argomentazioni di questo tipo. "Con i dati che ho in questo momento e con le informazioni che ho, se la riunione fosse domani, non vedrei un motivo per ridurre i tassi di interesse.", ha detto. Gli altri membri del board della Federal Reserve intervenuti ieri nel corso della giornata, sembrano più vicini alla posizione attendista di Jerome Powell che a quella dei loro colleghi Warren e Bowman, dissenzienti a fine luglio sulla decisione di lasciare invariato il costo del denaro. Il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, Austan Goolsbee, ha affermato che, sebbene alcuni recenti dati sull'inflazione siano stati migliori del previsto, spera che un dato "pericoloso" sia solo un'anomalia. "Abbiamo ricevuto alcuni report sull'inflazione che sono risultati più moderati del previsto, e mi sentivo bene", ha dichiarato Goolsbee giovedì in un'intervista a Bloomberg Television a margine della conferenza annuale della Fed a Jackson Hole, nel Wyoming. "L'ultimo report sull'inflazione pubblicato, in cui si è visto l'inflazione dei servizi – probabilmente non dovuta ai dazi – iniziare a salire vertiginosamente", ha affermato. "È un dato pericoloso, spero che sia solo un'anomalia". Il presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City, Jeff Schmid ha affermato di ritenere che i rischi di inflazione siano leggermente superiori ai rischi per il mercato del lavoro, sebbene la politica monetaria sia in una buona posizione, dato che i responsabili stanno valutando un aggiustamento dei tassi di interesse il mese prossimo. "Man mano che ci si avvicina ai numeri ottimali del doppio mandato, diventa effettivamente più difficile prendere decisioni sui margini rispetto a dove dovrebbe andare il tasso di riferimento", ha dichiarato Schmid in un'intervista a Bloomberg Television andata in onda ieri pomeriggio.
TASSI DI MERCATO
I commenti precedenti l’intervento di Jerome Powell di oggi, hanno lasciato il segno. Le probabilità di un taglio dei tassi di 25 punti base sono scese al 73,5%, dall'82,4% di mercoledì, secondo lo strumento FedWatch del CME. Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è salito a 4,32%. Il dollaro si è apprezzato su euro a 1,159. Ieri Wall Street ha chiuso in ribasso, indice S&P500 -0,4%. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità, future del Dax di Francoforte -0,1%.
DAZI
Un passo indietro dalla guerra commerciale e uno avanti verso una tregua tariffaria. L'Unione europea e gli Stati Uniti hanno firmato la dichiarazione congiunta che mette nero su bianco l'accordo politico raggiunto il 27 luglio in Scozia al Golf Club di Turnberry. Il cuore dell'intesa Ue-Usa resta la definizione di un tetto massimo del 15% per la gran parte delle esportazioni europee verso gli States, che sostituisce il regime precedente fatto di dazi cumulativi e spesso più pesanti. Dopo le incertezze seguite a Turnberry e l'ordine esecutivo Usa ancora mancante, rientra in pieno nell'accordo sul 15% anche l'importante comparto dell'auto europeo, gravato in precedenza di tariffe fino al 27,5%. Il taglio scatterà però solo dal mese in cui Bruxelles abbatterà i dazi su tutti i prodotti industriali americani, auto incluse. La Commissione ora correrà per arrivarci già a fine mese, e far scattare quindi il nuovo regime retroattivamente dal primo agosto. 'Graziati' con il 15% anche comparti come i farmaci, legname e trucioli, su cui Washington minacciava valori più alti. Bruxelles di contro concede agli Usa un accesso preferenziale al mercato europeo per molti prodotti ittici e agricoli, tra cui carne di maiale, latticini e frutta a guscio. Il sistema è 'all inclusive': il 15% incorpora e rappresenta un tetto su eventuali dazi inferiori. Quando la tariffa Usa sia invece superiore, continuerà ad applicarsi senza aggiunte ulteriori. Non ci saranno invece esenzioni per i dazi su acciaio e alluminio che gli Usa vogliono al 25%, come ha ribadito il consigliere economico di Donald Trump, Peter Navarro. Resta poi fuori dall'accordo uno dei capitoli più delicati per l'Italia (e Francia), come quello relativo a vino, birra e liquori. Accanto al fronte dazi, la dichiarazione conferma l'impegno europeo su investimenti di portata storica negli Stati Uniti: 750 miliardi di dollari in energia entro il 2028, 40 miliardi in chip per l'intelligenza artificiale per i data center europei e fino a 600 miliardi di dollari da parte delle imprese Ue in settori strategici Usa. Bruxelles si impegna poi ad aumentare l'approvvigionamento di equipaggiamenti militari statunitensi, per rafforzare l'interoperabilità Nato e la cooperazione industriale transatlantica.
RIPARTE LA GUERRA DEI CHIP
Nvidia ha ordinato ai fornitori di componenti, tra cui Samsung Electronics e Amkor Technology, di interrompere la produzione relativa al chip AI H20, secondo quanto riportato da The Information. La comunicazione, secondo la testata giunta a destinazione questa settimana, è partita dopo che Pechino ha esortato le aziende locali a evitare di utilizzare l'H20, un chip progettato specificamente per il mercato cinese. Le azioni della società statunitense sono scese di circa l'1,9% sul sistema di trading alternativo Blue Ocean durante la mattinata asiatica, ha affermato Kok Hoong Wong, responsabile delle vendite di azioni istituzionali presso Maybank Securities. Una sospensione della produzione solleverebbe dubbi sulla domanda fondamentale per l'H20, una versione meno potente degli acceleratori AI all'avanguardia di Nvidia che competono analoghi dispositivi prodotti da aziende come Huawei Technologies e Cambricon. Le spedizioni di chip H20 di Nvidia in Cina sono state "un'ottima cosa" per Pechino e Washington, e non rappresentano "alcuna minaccia per la sicurezza". Jensen Huang, il numero uno della società californiana, ha ribadito, parlando a Taipei, che l'H20, una versione meno potente dell'unità di elaborazione Ai e sviluppata ad hoc per il mercato mandarino su disposizione di Washington per motivi di sicurezza nazionale, "non rappresentava un problema di sicurezza nazionale".
ASIA PACIFICO
Salgono le borse della Cina: Hang Seng di Hong Kong +0,3% e CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +1,2%. In rialzo anche il mercato azionario di Seul: indice Kospi +0,9%. In calo le borse di Sidney e Taipei. Sulla parità l’indice Nikkei di Tokyo. I dati governativi pubblicati venerdì hanno mostrato che a luglio i prezzi del riso sono aumentati del 90,7% su base annua in Giappone, in leggero calo rispetto al balzo del 100,2% del mese precedente.
TITOLI
Lottomatica. La società attiva nel settore delle scommesse si appresta ad entrare nell'indice principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, con la revisione trimestrale prevista per fine settembre. Secondo uno studio, dovrebbe sostituire Diasorin o Pirelli, attualmente tra i titoli con il peso più basso nell'indice delle principali blue chip di Piazza Affari,
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