Mercato Toro e mercato Orso: Bull vs Bear


Il mercato toro rappresenta una fase di rialzo dei mercati finanziari, mentre il mercato orso indica un periodo di ribasso generale. Scopriamo cosa caratterizza il Bull e il Bear Market.


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Quando il toro attacca l'avversario, alza le corna in aria. L’orso invece colpisce con i suoi artigli dall’alto verso il basso. È con questi movimenti, il toro verso l’alto, l’orso verso il basso, che simbolicamente si descrivono le fasi di rialzo e di ribasso dei mercati.

Che cos'è il Bull Market

Il Toro incarna una fase di rialzo dei mercati finanziari. Il termine "bull market", o la sua versione italiana, mercato Toro, è spesso usato per riferirsi al mercato azionario, ma può essere applicato anche a obbligazioni, immobili, valute e materie prime. I periodi di bull market sono caratterizzati da ottimismo, fiducia degli investitori e aspettative che i buoni risultati continueranno sul lungo periodo.

Ma non basta un semplice rialzo di pochi giorni per poter parlare di Bull market: il termine è riservato generalmente a periodi estesi in cui gran parte dei prezzi dei titoli è in aumento. Anche se non esiste una metrica specifica e universale per identificare un mercato Toro, generalmente è una situazione in cui i prezzi aumentano di oltre 20 punti percentuali. Un recente mercato rialzista è stato il periodo tra il 2003 e il 2007. Durante questo periodo, l'S&P 500 è aumentato di un margine significativo dopo un precedente calo; quando la crisi finanziaria del 2008 è entrata in vigore, si sono verificati nuovamente forti cali dopo la corsa al rialzo del mercato.

Caratteristiche di un mercato rialzista

Il bull market generalmente si verifica quando l'economia si sta rafforzando e gli investitori scomettono in un miglioramento dei dati macro e dei risultati trimestrali. bull market in genere tende ad anticipare un PIL forte, un calo della disoccupazione, un aumento dei profitti aziendali. È in queste condizioni che la fiducia degli investitori tende a salire: la domanda complessiva di azioni sarà positiva, insieme al tono generale del mercato. Inoltre, con multipli elevati si registrerà un aumento di IPO (quotazioni in Borsa).

Un bull market è caratterizzato da una forte domanda e un'offerta debole: gli investitori vogliono comprare, ma pochi saranno disposti a vendere, provocando un aumento dei prezzi dei titoli azionari. La fiducia degli investitori è elevata, il che li porta a voler prendere posizione per ottenere profitti.

Che cos’è il Bear Market

All’opposto del toro si trova l’orso. Si parla di bear market durante le fasi di ribassi prolungati dei prezzi. In genere descrive una condizione in cui un importante indice di borsa, ma anche singoli titoli o materie prime, subiscono in poco tempo una flessione di oltre 20 punti percentuali in un periodo di pessimismo diffuso e di sentiment negativo degli investitori.

I prezzi di un’azione riflettono generalmente le aspettative future sui flussi di cassa e sui profitti della società, ma con basse prospettive di crescita macroeconomica le aspettative vengono deluse e i prezzi delle azioni tendono a diminuire. Il comportamento del gregge, la paura e la fretta di proteggersi dalle perdite possono portare a periodi prolungati di depressione dei prezzi degli asset. In questo contesto, aumentano gli investitori disposti a vendere rispetto a quelli che vogliono comprare, portando a una diminuzione dei prezzi: più offerta e meno domanda.

Il sentiment di mercato diventa negativo e di avversione al rischio, con gli investitori che dall’azionario si spostano verso investimenti a reddito fisso, più sicuri.

Sono svariate le condizioni che possono portare a un bear market, ma in generale possiamo individuare un'economia debole o in rallentamento, lo scoppio di bolle di mercato, pandemie, guerre, crisi geopolitiche e drastici cambiamenti di paradigmi economici (ad esempio il passaggio all'economia online), politiche monetarie restrittive. I segnali di un'economia debole o in rallentamento sono in genere bassa occupazione, basso reddito disponibile, scarsa produttività e calo dei profitti delle imprese.

I mercati ribassisti possono durare da poche settimane a diversi anni. I bear market più noti sono stati la bolla tecnologica del 2000, la stretta creditizia del 2008 e la pandemia di coronavirus del 2020.

Un vecchio detto di Borsa recita: il mercato dà con il cucchiaino e toglie con il mestolo come a indicare che i periodi di bull market sono in genere più lunghi di quelli di bear market, caratterizzati da una maggiore velocità dei cali azioniari perchè legati a situazioni spesso di panico. Spesso infatti nel bear market si parla di panic selling. Al contrario i periodi di bull market sono più composti con rialzi più dilazionati nel tempo.

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