Meta e Google, alleanza da 10 miliardi sull’AI. Apple in affanno

Accordo strategico tra i due colossi della pubblicità digitale per i servizi cloud. Meta corre in Borsa (+26% da inizio anno) e recluta top manager dall’AI di Cupertino. Apple arretra: titolo in calo del 10% e rischio di dipendenza da modelli esterni per Siri.
Indice dei contenuti
Insieme per potenziare le capacità di calcolo
Meta e Google, i due maggiori protagonisti mondiali della pubblicità digitale, hanno siglato un accordo di grande portata che segna un nuovo capitolo nella corsa globale all’intelligenza artificiale. Secondo indiscrezioni riportate da Reuters e Cnbc, Meta spenderà oltre 10 miliardi di dollari in sei anni per l’utilizzo dei servizi di Google Cloud, con particolare focus sull’infrastruttura AI.
L’intesa unisce due aziende che per anni si sono sfidate sul mercato pubblicitario online, ma che oggi condividono la necessità di potenziare la capacità di calcolo necessaria ad addestrare e distribuire modelli di intelligenza artificiale sempre più avanzati. Meta, impegnata nello sviluppo della famiglia di modelli Llama e nell’integrazione dell’AI su Facebook, Instagram e WhatsApp, ha rivisto al rialzo i suoi piani di spesa: il budget 2025 per investimenti e costi operativi legati all’intelligenza artificiale è stimato fra 114 e 118 miliardi di dollari.
La forte crescita del Cloud di Google
Per Google, l’accordo con Meta rappresenta un altro colpo importante dopo quello con OpenAI, storicamente legata a Microsoft Azure. La divisione Google Cloud ha registrato nel secondo trimestre ricavi per 13,6 miliardi di dollari, in crescita del 32% anno su anno, e 2,83 miliardi di utile operativo. Un ritmo molto più veloce rispetto al +13,8% della crescita complessiva di Alphabet.
Meta leader in Borsa tra i big tech
La collaborazione con Google rafforza la posizione di Meta, che sul mercato azionario si conferma il titolo più brillante fra i colossi tecnologici americani dopo Nvidia. Da inizio anno le azioni Meta hanno messo a segno un rialzo del 26%, contro il +30% di Nvidia, il +10% di Alphabet e il calo del 10% di Apple.
Nonostante la performance già significativa, Meta non è la più “cara” del settore in termini di valutazioni. Il titolo scambia a circa 26 volte gli utili attesi 2025, un multiplo inferiore a quello di Microsoft e Amazon (32 volte), di Apple (30 volte) e soprattutto di Nvidia (42 volte). Solo Alphabet presenta un rapporto prezzo/utili più basso, pari a 20 volte, confermando la percezione di mercato che il gruppo guidato da Sundar Pichai offra ancora potenziale di rivalutazione.
Apple in difficoltà
Mentre Meta e Google consolidano le proprie alleanze e rafforzano gli investimenti in infrastrutture AI, Apple appare in difficoltà. Non solo sul fronte borsistico, dove il titolo ha perso terreno, ma anche su quello strategico. Negli ultimi mesi la società di Cupertino ha subito una vera e propria emorragia di top manager specializzati in intelligenza artificiale, attratti proprio da Meta.
L’ultimo caso è quello di Frank Chu, responsabile dei team AI di Apple dedicati a cloud, training e ricerca, che ha scelto di unirsi alla divisione Meta Superintelligence Labs. Si tratta del sesto manager di rilievo a compiere il salto, dopo che già in estate Ruoming Pang, creatore del team di modelli AI di Apple, aveva accettato un’offerta miliardaria del gruppo di Mark Zuckerberg. Le defezioni hanno indebolito ulteriormente una struttura già in ritardo rispetto ai concorrenti, tanto che Apple starebbe valutando l’integrazione di modelli AI di terze parti per Siri, accantonando lo sviluppo interno.
La sfida dell’AI ridisegna gli equilibri
L’accordo tra Meta e Google non è soltanto un’intesa commerciale da dieci miliardi di dollari, ma il segnale di una nuova fase nella competizione globale sull’intelligenza artificiale. Da un lato, i due giganti della pubblicità digitale uniscono le forze per fronteggiare l’enorme fabbisogno di calcolo, dall’altro la Silicon Valley assiste al ridimensionamento del ruolo di Apple in un settore cruciale per il futuro dell’industria tecnologica.
Gli investitori, per ora, premiano con decisione le aziende che stanno correndo di più. Meta e Nvidia guidano il gruppo, Google segue con una traiettoria solida, mentre Apple deve ancora dimostrare di poter tornare protagonista nella nuova stagione dell’AI.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
