Microsoft ai record storici grazie al ‘golden boy’ Sam Altman


L’ex capo di OpenAI era stato licenziato nel fine settimana e la società di Bill Gates ne ha approfittato per assumerlo, ottenendo così uno dei manager più importanti del settore dell’intelligenza artificiale (AI).


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Record Microsoft

La pronta mossa di Microsoft su Sam Altman spinge le azioni Microsoft a livelli mai visti e il rally potrebbe non essere terminato.

La chiusura di ieri di Wall Street aveva visto il gigante fondato da Bill Gates arrivare 377,44 dollari per azione massimo storico per la società, dopo che nel 2023 ha guadagnato oltre il 50%.

La corsa potrebbe proseguire, visto che il pre-market di questa mattina vedeva ancora un rialzo per il titolo, anche se ancora limitato (+0,40%) nella prima ora.

La mossa Altman

Nel fine settimana l’ex capo di OpenAI, Sam Altman, era passato al colosso di Cupertino per lavorare allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dopo essere stato licenziato da OpenAI.

Non sono state diffuse le motivazioni del licenziamento di Altman ma alcune indiscrezioni parlando di una mancanza di trasparenza da parte del manager, che avrebbe impedito al consiglio di supervisionare adeguatamente l’azienda.

Secondo alcune fonti, ufficialmente smentite, il licenziamento avrebbe avuto a che fare anche con divergenze fra il consiglio e Altman sulla velocità con cui sviluppare, diffondere e commercializzare i sistemi di intelligenze artificiali: il consiglio avrebbe avuto una posizione più cauta, mentre Altman sembrava interessato a sfruttare il più possibile la grande visibilità ottenuta da OpenAI nell’ultimo anno per attirare nuovi investimenti ed espandersi.

Microsoft possiede il 49 per cento delle azioni di OpenAI, e con 13 miliardi di dollari è di gran lunga il suo investitore più importante.

La storia

L’uscita di scienza del cofondatore di OpenAI rappresenta solo l’ultimo episodio di un’intensa relazione con Microsoft.

La fondazione di OpenAI avviene nel 2015 per mano di un gruppo di imprenditori tra cui lo stesso Altman, Gregg Brockman ed Elon Musk, i quali scelgono di registrarla come organizzazione no-profit che pubblica ricerche e software open source a disposizione di tutti.

Tre anni dopo, Musk lascia il progetto dopo contrasti con il consiglio di amministrazione e Altman trasforma OpenAI in una società a profitto ‘limitato’ e cerca nuovi investitori.

Nel 2019 Microsoft investe 1 miliardo di dollari in OpenAI in cambio di un ruolo nella futura commercializzazione delle sue tecnologie, con l’obiettivo di sviluppare la sua offerta cloud.

L’anno seguente viene lanciato CPT-3 da OpenAI, terza versione del suo modello linguistico addestrato su enormi volumi di testo estratti da Internet dall'infrastruttura informatica di Microsoft, modello molto più potente dei suoi concorrenti, con circa 175 miliardi di parametri.

Lo stesso anno Microsoft annuncia il supercomputer progettato per addestrare modelli OpenAI di grandi dimensioni e nel 2022 ChatGPT si impone all’attenzione mondiale.

All’inizio di quest’anno, Microsoft annuncia 10 miliardi di investimenti per lo sviluppo di sistemi di supercalcolo specializzati per la sua partnership con OpenAI, ma non menziona l’acquisizione di una partecipazione azionaria, dopo che, secondo i media statunitensi, Microsoft aveva cercato di acquistare il 49% di OpenAI, in un'offerta che la valutava a 29 miliardi di dollari.

Minacce di dimissioni

Dopo il licenziamento di Altman, circa 700 dipendenti di OpenAI minacciano di dimettersi e trasferirsi a Microsoft non verrà richiamato come amministratore delegato.

Le minacce sono arrivate tramite una lettera firmata da quasi tutti i dipendenti dell’azienda (770) nella quale si chiedono anche le dimissioni di tutti i membri del consiglio di amministrazione.

Dopo la pubblicazione della lettera Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, si è detto disponibile ad accettare che Altman torni in OpenAI, con cui comunque Microsoft ha in ogni caso rapporti molto stretti.

Fra i firmatari della lettera c’è anche Ilya Sutskever, uno dei cofondatori di OpenAI assieme a Altman, Brockman ed Elon Musk.

Anche l’azienda di cloud computing Salesforce si è detta disponibile ad assumere i dipendenti dimissionari.

I pareri degli analisti

Per Joshua Mahony, capo analista di mercato di Scope Markets, l’estromissione di Altman da OpenAI aveva “sollevato preoccupazioni su un possibile un esodo del personale di OpenAI come conseguenza del licenziamento per formare un nuovo concorrente di ChatGPT”, ma Microsoft “si è mossa prontamente per garantire il proprio investimento, con la decisione di assumere Altman che aiuta a ridurre al minimo la possibilità di un esodo da OpenAI, aggiungendo allo stesso tempo competenze per la loro massiccia operazione di intelligenza artificiale”.

Secondo Dan Ives, analista senior di ricerca azionaria presso Wedbush, la situazione è disastrosa perché alla fine Altman è il volto dell'intelligenza artificiale, il ‘golden boy’ (bambino d'oro): ecco perché Microsoft e altri hanno investito” su di lui.

Jason Ware, CIO di Albion Financial Group, sottolinea alla CNBC come Microsoft abbia investito più di 10 miliardi di dollari in OpenAI, mentre Nadella ribadisce di essere ancora impegnati con la società, “mentre allo stesso tempo hanno portato internamente Altman”.

Se “il lancio di ChatGPT da parte di OpenAI nel novembre 2022 ha innescato quella che è stata probabilmente l'adozione della tecnologia da parte dei consumatori più rapida della storia”, scrive nella sua newsletter Ben Laidler, analista di eToro, “il licenziamento scioccante di Altman di venerdì mostra che ciò è avvenuto con notevoli difficoltà di crescita”.

“Ha anche messo il colosso tecnologico Microsoft in una posizione difficile, in quanto maggiore sostenitore e azionista del 49% di OpenAI, e il maggiore beneficiario della sua impennata valutazione che ammonta a 86 miliardi di dollari”.

Linxi "Jim" Fan, scienziato senior dell'intelligenza artificiale presso Nvidia, sottolinea che “ora Microsoft sarà proprietaria di un GPT-4 interno in circa 9 mesi, sfrutterà la sua massiccia potenza di distribuzione per far girare il più grande volano di dati mai realizzato, raccogliere enormi profitti e scalare l'intelligenza più potente su Azure, facendo tutto questo senza alcuna governance senza scopo di lucro”.

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