Moderna e Merck insieme contro il cancro, nuovi scenari per il Pharma


Merck pagherà a Moderna 250 milioni di dollari nel terzo trimestre per esercitare l'opzione sui vaccini a tecnologia mRNA contro il cancro. Osserviamo più da vicino queste due società che pur trattando a livelli interessanti, presentano profili di rischio/rendimento molto diversi.


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Moderna e Merck: vaccino congiunto contro il cancro

Il colosso farmaceutico Merck ha annunciato di aver esercitato un’opzione per lo sviluppo e la commercializzazione insieme a Moderna del vaccino contro il cancro (PCV) mRNA-4157/V940.

Il candidato vaccino di Moderna, basato sulla sua tecnologia a RNA messaggero, si trova già in uno studio di fase 2, in combinazione con il trattamento Keytruda di Merck, uno dei farmaci per il cancro più usati al mondo come trattamento adiuvante per pazienti con alto rischio di melanoma, KEYNOTE-942. Le società prevedono di riportare i dati dello studio nel quarto trimestre di quest'anno e condivideranno costi e profitti del progetto.

L'accordo tra Merck e Moderna, stipulato nel 2016 e poi modificato nel 2018, prevede che Merck paghi $250 milioni a Moderna per l'esercizio dell'opzione.

La tecnologia rNa

Proviamo a comprendere perché dal punto di vista scientifico creare un vaccino per il cancro, così come per altre malattie, è assolutamente possibile. Entrata a far parte delle nostre conoscenze grazie al vaccino contro il Covid-19, la "piattaforma mRNA" è studiata da oramai un decennio. I primi studi risalgono tuttavia alla fine degli anni 70 e nel 1994 vi fu una prima applicazione su topi.

La "tecnologia" basata su "rNa messaggero" introduce nelle cellule umane frammenti di rNa capaci di fornire informazioni sul virus in questione e le "addestrano" a proteggersi. L’rNa è un acido che l'organismo produce naturalmente per sintetizzare proteine di importanza vitale. Il meccanismo che permette alle cellule di ricevere informazioni e poi “addestrarle”, è nella pratica utilizzabile, con i dovuti adattamenti, con varie funzionalità.

Possiamo immaginarlo come un software aperto e scritto per molti anni da tanti programmatori che a questo punto necessita "solo" di ulteriori codici per adattarlo non solo alle varianti del Covid19 ma a tutta una serie di nuove applicazioni. Abbiamo già il software di sistema e anche il software di base: si tratta di sviluppare diversi software applicativi.

Ultimi risultati e guidance di Merck

Sia Merck che Moderna ci piacciono a questi livelli, ma ovviamente presentano diversi profili di rischio/rendimento.

Merck è un "Big Pharma" a livello globale, capitalizza $230 miliardi, l'anno scorso ha fatturato $57 miliardi con profitti netti di $16,5 miliardi.

La società ha in passato mostrato le sue capacità nel creare farmaci che si rivolgono a vasti mercati sia tramite ricerca&sviluppo interni che tramite acquisizioni tattiche.

Gli ultimi risultati trimestrali sono stati buoni e il management ha rivisto al rialzo la guidance per l'anno. I ricavi si sono attestati a $14,6 miliardi (+28% anno/anno), $750 milioni sopra consensus; Utili per Azione a $1,87 (+42% anno/ anno) rispetto al consensus di $1,70.

Il farmaco Keytruda ha registrato una crescita dei ricavi del 26% su base annua, raggiungendo i $5,3 miliardi.

I ricavi attesi dal management per il resto dell’anno sono tra $57,5 e 58,5 miliardi rispetto alla precedente forchetta tra $56,9 e 58,1 miliardi, considerando anche un maggiore impatto negativo derivante dalle valute (3% vs 1% precedente). Gli Utili per Azione sono ora attesi a $7,25/7,35 rispetto alla guidance precedente $7,24/7,36. Si tratta di cambiamenti minimi, ma che nell'attuale contesto di mercato in cui gli investitori temono risultati sotto consensus e riduzioni di guidance, assumono un ruolo importante.

Il 10 ottobre il team di analisti di Guggenheim, guidata da Seamus Fernandez, ha alzato la sua raccomandazione a "comprare" da "neutrale" fissando un prezzo obiettivo di $104. Questi analisti vedono risultati ancora forti per il terzo trimestre e sopra consensus, grazie alla continua forte crescita dei farmaci principali, fra cui Kaytruda.

Il 14 settembre l'analista Luisa Hector della banca di investimento europea Berenberg, ha alzato il giudizio a "comprare" da "neutrale", considerando Merck la sua società "value" preferita tra i "Big Pharma". Secondo l’analista l'azione ha vari attributi per essere considerata un investimento "value" a basso rischio nel settore farmaceutico:

  • una crescita di medio termine un po' sopra la media del settore
  • un peso limitato per quanto riguarda la scadenza di brevetti
  • bassa esposizione alla riforma sanitaria americana dei prezzi dei farmaci
  • margini in espansione e nessun problema legale in corso

A questi livelli l’azione tratta a 12,5 volte utili attesi per quest’anno, 12 volte sul 2023, 3% dividend yield, Free Cash Flow Yield 7/8%.

Riteniamo Merck un ottimo investimento value e difensivo, va da sé che in caso di notizie positive sul vaccino per la cura del cancro l'azione reagirebbe in modo molto significativo.

Moderna

Moderna sembra aver toccato i minimi, anche dal punto di vista dell'analisi tecnica. L'azione ha realizzato un "double bottom" (doppio minimo) arrivando in una zona critica dove si è stabilita la nuova media mobile a 200 giorni a ridosso del minimo già toccato a giugno di $115. Il titolo è uscito "in modo impetuoso" da questa area segnando un forte rally, per poi arrivare alla media mobile a 50 giorni di $142 per poi tornare a scendere leggermente. Se, magari anche con l'aiuto di un rimbalzo di mercato, bucasse questo livello, si aprirebbe dal punto di vista tecnico la possibilità di un grosso rimbalzo.

La società capitalizza $52 miliardi e tratta a 5 volte utili attesi sul 2022, 17 volte utili attesi sul 2023. Si può sostenere una tesi di "equity story" che va oltre il Covid.

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Codice: MRNA.US
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Codice: MRK.US
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