Molto rumore per nulla, torna il rialzo

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,4%, dal calo dell’1,5% di venerdì.
Dopo aver annunciato tariffe al cento per cento sulle merci cinesi a partire dal primo di novembre, stanotte, parlando con i giornalisti presenti sull’Air Force One in viaggio verso il Medio Oriente, Trump ha detto che all’inizio del nuovo mese manca un’eternità e che c’è tempo per trovare un’intesa: “penso che alla fine andrà tutto bene”.
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Il cambio di tono del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, insieme alle aperture ad un accordo con la Cina arrivate dal suo vice, J.D. Vance, hanno di nuovo cambiato lo scenario di mercato. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, il future del Dax di Francoforte guadagna lo 0,4%, dal calo dell’1,5% di venerdì. Nello stesso giorno, l’S&P500 aveva toccato un nuovo massimo storico nelle prime fasi di negoziazione, al termine della seduta però, per effetto della minaccia di introduzione di nuovi dazi alla Cina da parte di Trump, la variazione era del -2,7%. Per trovare un ribasso giornaliero più ampio di quello di venerdì 10 ottobre si deve tornare ad aprile.
TACO
Come già visto altre volte in questi mesi, molto spesso Trump minaccia e abbaia ma non morde, o volendo stare nella dimensione lessicale anglosassone, Trump Always Chicken Out: da qui, il TACO trade, ovvero, il comprare quando il presidente minaccia, in quanto ci sarà poi un tornare indietro, a più miti consigli, con successivo rimbalzo dei prezzi.
Dopo aver annunciato tariffe al cento per cento sulle merci cinesi a partire dal primo di novembre, stanotte, parlando con i giornalisti presenti sull’Air Force One in viaggio verso il Medio Oriente, Trump ha detto che all’inizio del nuovo mese manca un’eternità e che c’è tempo per trovare un’intesa: “penso che alla fine andrà tutto bene”.
Parlando delle restrizioni imposte da Pechino alle esportazioni di minerali strategici, il vicepresidente JD Vance ha invitato la controparte a "scegliere la via della ragione”, anche perché gli Stati Uniti, se la disputa dovesse protrarsi, sarebbe in vantaggio. "Non preoccupatevi per la Cina, andrà tutto bene! Il molto rispettato presidente Xi ha solo avuto un momento difficile. Non vuole una depressione per il suo Paese, e nemmeno io. Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla!!!", ha scritto su Truth Social ieri sera.
I DAZI NON HANNO INDEBOLITO LA CINA
Le spedizioni cinesi all'estero hanno registrato la crescita più rapida degli ultimi sei mesi, superando di gran lunga le previsioni e dimostrando una resilienza che sta dando a Pechino un vantaggio nella guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Secondo i dati diffusi lunedì dall'Amministrazione generale delle dogane, a settembre le esportazioni sono aumentate dell'8,3% rispetto all'anno precedente, attesa +6.3%. Questo incremento dimostra che non vi è ancora alcun rallentamento nel flusso record di merci che lasciano le coste cinesi per raggiungere i mercati di sbocco.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono crollate del 27%, il sesto mese consecutivo di calo a doppia cifra, ma il resto tiene.
"Le esportazioni cinesi sono rimaste resilienti nonostante i dazi statunitensi, grazie a un mercato di esportazione diversificato e a una forte competitività", ha affermato Michelle Lam, economista della Grande Cina presso Societe Generale SA. "L'impatto limitato dei dazi statunitensi sul commercio complessivo finora ha probabilmente incoraggiato la Cina ad assumere una posizione più dura nei negoziati commerciali”. Le aziende hanno risposto all'aumento dei dazi statunitensi cercando di trovare mercati alternativi o di indirizzare indirettamente le merci verso la più grande economia mondiale.
Le borse della Cina, anche per effetto delle aspettative di un proseguimento del clima da guerra fresca sui commerci con gli Stati Uniti, sono in ribasso. Scendono di più le azioni delle società quotate a Hong Kong (Hang Seng -2,4%). In calo dello 0,5%, dal -1,5% di stanotte, lo Shanghai Composite. Sale l’azionario di Taiwan, in ribasso quello della Corea del Sud e dell’India. La borsa di Tokyo è chiusa.
Rimbalza il petrolio. Brent +1,5% a 64 dollari il barile, dal -3,7% di venerdì. Segna un altro record l’oro, a 4050 dollari l’oncia. Bitcoin poco mosso, a 115.000 dollari, dopo quattro sedute di forti movimenti dei prezzi.
FRANCIA: GOVERNO TECNICO ALL’ITALIANA
Un governo di volti nuovi che escono dalla società civile, con personalità di esperienza e giovani parlamentari": questo il Lecornu 2, secondo esecutivo in sette giorni per il ministro macroniano, che annuncia “un governo di scopo, quello di varare la manovra finanziaria entro la fine dell'anno". Proclamando che "conta soltanto l’interesse del paese", Lecornu ha risposto ancora una volta presente ad Emmanuel Macron, che lo ha riconvocato e rinominato ieri sera dopo le dimissioni di lunedì mattina. Di fronte all'opposizione inflessibile dell'estrema destra e dell'estrema sinistra, alla freddezza dei Républicains e dei socialisti, Lecornu aveva considerato chiusa la sua breve e faticosa esperienza. Con pazienza, ha ricominciato, inserendo nella sua nuova creatura annunciata stasera la novità di qualche nome nuovo e di diverse personalità provenienti dalla società civile e non dai partiti. Primo risultato, esplosivo, del nuovo governo, la spaccatura e la crisi ormai definitiva dei Républicains. Il partito della destra che fu neogollista, guidato da Bruno Retailleau, aveva annunciato da giorni che i suoi esponenti non sarebbero entrati a far parte del Lecornu 2. Ieri sera, però, ben 6 ministri del partito della destra francese figuravano nella lista del governo Lecornu 2. Pochi minuti dopo l'annuncio ufficiale della lista, è arrivata la scomunica di Retailleau, che aveva annunciato per primo di non voler essere confermato nel ruolo di ministro dell'Interno. Fra i "reprobi" c'è Rachida Dati, che è stata confermata ministra della Cultura. A sostituire Retailleau agli Interni, è stato chiamato non un politico ma un esperto in materia, il prefetto di Parigi Laurent Nuñez. Mentre sono rimasti al loro posto il ministro dell'Economia, Roland Lescure, e la ministra dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin. E' sulle loro scrivanie che riposa il documento con la manovra finanziaria 2026, l'oggetto di tutte le polemiche, che verrà presentata martedì, soltanto con qualche ora di ritardo rispetto alla scadenza annunciata di domani. I socialisti, gli ecologisti e i centristi dissidenti, decideranno sulla fiducia soltanto dopo la dichiarazione di politica generale di Lecornu, che ha dato appuntamento in Assemblée Nationale per domani.
TITOLI
Banche. In manovra sulle banche "si va profilando un accordo simile a quello dello scorso anno. Con un vantaggio di cassa per lo Stato senza introdurre tasse assolutamente improprie". Lo dichiara in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Chi ha più mezzi - spiega - può contribuire agli sforzi delle finanze pubbliche, ma con modalità che non introducano nuove tasse e non realizzino inimmaginabili espropri, degni della non più esistente Unione sovietica. Pertanto, Forza Italia ritiene di potersi dichiarare soddisfatta della chiara prevalenza di quanto abbiamo detto più volte in queste settimane”. La soluzione adottata lo scorso anno, e su cui l'Abi è disposta a trattare, è stato il differimento delle Dta. La possibilità per le banche di compensare fiscalmente determinate perdite registrate nel passato potrebbe subire quindi un nuovo slittamento garantendo liquidità extra ai conti pubblici, anche se in via temporanea.
Leonardo. La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall ha ricevuto un ordine da circa 700 milioni di euro dall'esercito italiano per la fornitura di Lynx, veicoli blindati su ruote da combattimento, secondo Il Fatto Quotidiano di domenica.
Eni ha finalizzato un accordo di ingegneria con l'argentina Ypf per il progetto di gas naturale liquefatto di Vaca Muerta
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