Mps continua la sua corsa in Borsa e conferma l’interesse di Apollo

09/02/2021 12:00
Mps continua la sua corsa in Borsa e conferma l’interesse di Apollo

Precisazione sugli accessi alla data room di Mps richiesta da Consob. La banca continua la sua corsa a Piazza Affari sostenuta dall’effetto Draghi e dall’apertura di Unicredit. Anche Bpm è una preda appetibile per Gae Aulenti nella definizione delle prossime mosse del risiko bancario.

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No obbligazioni subordinate e solo Apollo ha chiesto accesso alla data room

Non è allo studio «l’emissione di obbligazioni subordinate e, per quanto concerne l'interesse di fondi internazionali ad avere accesso alla data room, a oggi lo ha richiesto solo il fondo Apollo». Lo ha precisato Mps in una nota su richiesta di Consob. Ieri pomeriggio la banca senese ha messo un freno alle indiscrezioni secondo cui anche altri soggetti (Blackstone, Lonestar e Hellman & Friedman) oltre al fondo di private equity statunitense fossero interessati ad avere accesso alla data room predisposta dalla Banca.

Nonostante la precisazione sugli “accessi” il titolo continua la sua volata a Piazza Affari. Dopo la chiusura della seduta di ieri a +19%, questa mattina le azioni in apertura segnavano +3,84% tendenza confermata nelle ore successive e, alle 12, scambiano a 1,415 euro in guadagno del 2,17%.

La banca continua a trarre vantaggio dalle potenzialità connesse all’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi e le contestuale attese su un consolidamento del settore bancario.

La spinta di Draghi sul comparto

La “venuta” di Draghi ha impresso un forte slancio al settore. Tra i titoli più entusiasti c’è senz’altro quello di Mps che dal 3 febbraio (giorno in cui il presidente della Repubblica ha convocato Draghi al Quirinale) ha recuperato il 33% alla chiusura di ieri.  Sugli scudi anche Bper e Banco Bpm (rispettivamente +26% e +17% in una settimana).

A spingere sull’acceleratore delle vendite per l’istituto in mano pubblica dal 2017 (il Mef detiene ancora il 64,2% di Mps) anche la nomina di Andrea Orcel alla guida di Unicredit.

Non è un mistero la posizione interlocutoria del governo con la big italiana per un’acquisizione (il più possibile indolore e favorita da crediti fiscali per 2,5 miliardi e garanzie sui quasi 10 miliardi di contenzioso legale) anche dati i tempi ormai stretti (entro il 2021, in base agli accordi europei, il Mef dovrà uscire dal capitale della banca). Equita Sim (rating hold, prezzo obiettivo a 1,6 euro) continua a ritenere «difficile che l’interesse di un fondo possa concretizzarsi in un’acquisizione di B.Mps, considerando la mancata possibilità da parte di un soggetto non bancario di convertire le Dta di Mps attualmente a bilancio in crediti fiscali».

Bpm opzione (non alternativa a Mps) per Unicredit

Il risiko bancario allunga le sue maglie anche su un altro istituto. Bpm, come riportato anche nei giorni scorsi, si configura come una preda appetibile. Ed è uno dei motivi per cui anche il titolo della banca guidata da Giuseppe Castagna beneficerebbe dell’apertura a nuovi M&A con Unicredit. Il mercato non scarta la possibilità di un interesse di Unicredit su entrambi gli istituti (senza esclusione reciproca). A quel punto l’unica a restare col “cerino in mano” sarebbe Bper, potenziale sposa di Bpm, ma si viaggia ancora nel campo delle ipotesi.

Alle 12 il titolo Bpm segna un progresso dello 0,14% a 2,158 euro. Nelle posizioni alte del Ftse Mib anche Unicredit, scambiata a 8,728 euro e in guadagno dello 0,53%, in linea con l’indice di settore che si porta a +0,17% a fine mattinata.

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Codice: BMPS
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