Mps, ecco il piano: aumento di capitale da 2,5 miliardi e ritorno al dividendo nel 2025


La banca senese prevede un utile di oltre 900 milioni e un Cet 1 nel 2026, mentre il MEF si è già impegnato a sottoscrivere l’aumento di capitale.


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Il piano di MPS

Approvato il nuovo piano industriale di Monte dei Paschi di Siena 2022-2026, denominato ‘A Clear and Simple Commercial Bank’, il quale punta a “esprimere pienamente il valore di Mps, a beneficio di tutti gli stakeholder, facendo leva sulle caratteristiche distintive della banca”, secondo quanto spiegava la nota diffusa questa mattina.

Il piano si articola su tre pilastri strategici, quali il modello di business sostenibile, realizzato attraverso la rifocalizzazione dell’attività commerciale e la semplificazione del gruppo, una struttura solida e resiliente e un approccio basato su elementi attuali e target finanziari e patrimoniali sostenibili.

L’aumento di capitale

La banca controllata al 65% dal Ministero delle Finanze prevede un aumento da 2,5 miliardi di euro e lo stesso MEF conferma il suo impegno sottoscrivendo pro-quota la sua parte, in quanto disponibile “a supportare le iniziative sul capitale che la Banca assumerà per il rafforzamento patrimoniale”, mettendo a disposizione 1,6 miliardi di euro di fondi pubblici.

L’operazione è sostenuta da un pre-accordo finalizzato alla costituzione di un consorzio di garanzia composto da Bank of America, Citi, Credit Suisse e Mediobanca, nominate joint global coordinators dell’operazione.

L’accordo di pre-underwriting precede la convocazione dell’assemblea di Mps che sarà chiamata a decidere sull’aumento di capitale, probabilmente contestualmente all’approvazione del rendiconto intermedio della gestione al 30 giugno 2022, anche se dovrà avere prima il positivo completamento dell’iter autorizzativo presso la Banca centrale europea per gli aspetti di sua competenza.

I target finanziari

I piani di sviluppo del piano prevedono la generazione di un utile ante imposte di 705 milioni di euro nel 2024 e di 909 milioni nel 2026, oltre ad un contributo incrementale al risultato operativo lordo di 370 milioni di euro (2024) e di 527 milioni (2026).

Il rapporto costi e ricavi è visto scendere dal 71% del 2021 al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026, grazie anche agli interventi sul personale, con 4 mila uscite volontarie attraverso il ricorso al fondo di solidarietà.

Dal punto di vista della solidità patrimoniale, la banca ritiene di poter raggiungere un Cet1 ratio del 14,2% nel 2024 e del 15,4% nel 2026.

Il profilo di rischio

Le iniziative di rafforzamento del presidio sui crediti dovrebbero portare al miglioramento del profilo di rischio attraverso l’istituzione di centri di valutazione specializzati in linea con le priorità di sviluppo degli impieghi e del sistema di monitoraggio e di gestione dei crediti deteriorati.

In particolare, si attende una riduzione dello stock di crediti deteriorati di 1,3 miliardi dagli attuali 4,1 miliardi a 2,8 miliardi nel 2026, di cui 0,8 miliardi di cessioni attualmente in corso e il cui completamento è previsto nel secondo semestre 2022.

Di conseguenza, il Net Npe ratio è atteso ridursi dal 2,6% del 2021 all’1,9% nel 2024 all’1,4% nel 2026, con un livello di coverage rafforzato (53% nel 2024 e 59% nel 2026).

Ritorno al dividendo

Dopo molti anni di attesa, la banca senese prevede di tornare a remunerare gli azionisti e la cedola dovrebbe essere pagata sul risultato di bilancio del 2025, sulla base di un pay-out ratio del 30%.

“Metteremo la banca nelle condizioni migliori per esprimere quel valore che è rimasto per troppo tempo silente a causa delle legacy del passato”, commentava Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, aggiungendo questo permetterà alla banca di “diventare più attraenti per gli investitori”.

“Oggi si apre un nuovo capitolo per la nostra Banca, che ritornerà su una traiettoria di sviluppo e riconquisterà un solido livello di capitale, mantenendo la propria autentica identità e raccogliendo gli insegnamenti della sua lunga storia. Il nuovo Piano si fonda su un modello di sviluppo sostenibile per accompagnare la crescita delle diverse realtà locali nei territori in cui operiamo”, sottolineava la presidente, Patrizia Grieco.

La view degli analisti e andamento in borsa

Il piano di Mps prevede l’anticipo del piano di uscite volontarie con “un risparmio di costi pari a 270 milioni a partire dal 2023 (rispetto al 2024 del piano precedente) e una semplificazione della struttura di gruppo”, sottolineano da Equita Sim. Inoltre, prosegue la sim, “sul fronte dei ricavi, in continuità col passato, è previsto lo sviluppo del credito al consumo e un focus maggiore su fabbriche prodotto”.

Tra gli elementi positivi, da Equita sottolineano “la conferma della dimensione dell’aumento di capitale pari a 2,5 miliardi, dato che fissa l’entità dell’aumento e la quota di mercato non riferibile al Mef (pari quindi a circa 900 mln)”.

A Piazza Affari, intanto, il titolo Monte dei Paschi di Siena vira in negativo dopo pochi minuti di scambi e arriva a cedere oltre l’1% quando era passata un’ora dall’apertura, scendendo così a 0,67 euro per azione, con un calo del 25% da inizio 2022.

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