Mps, le previsioni sulla trimestrale mentre prosegue l’effetto ‘assist dal governo’.


La banca è attesa alla prova dei conti ma gli analisti sono meno ottimisti rispetto ai risultati diffuse dalle altre banche italiane più importanti, mentre il governo potrebbe ridurre la propria quota detenuta in Mps, anche se soltanto in caso di azionisti pronti a perseguire strategie allineate all’interesse nazionale.


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Previsioni su trimestrale Mps

Luci sempre puntate su Monte dei Paschi di Siena, attesa oggi alla prova dei conti dopo le indiscrezioni circa un’apertura da parte del governo per vendere parte della propria quota detenuta nell’istituto senese.

Dopo i risultati positivi di Unicredit e Intesa Sanpaolo diffusi la scorsa settimana, e in attesa di quelli di Banco BPM in programma oggi, gli analisti sembrano più cauti per Mps.

Da Intesa Sanpaolo si attendono un calo del margine di interesse (-1,7%) a causa del contributo negativo delle esposizioni sulle aste Tltro e in generale alla Banca centrale europea.

Previsioni di una flessione anche per le commissioni, mentre notizie positive potrebbero arrivare sul fronte dei costi dopo le recenti uscite di personale.

Sotto osservazione anche la conference call con gli analisti, in programma nella mattinata di domani.

Governo vende?

Nell’attesa, intanto, il titolo Monte dei Paschi di Siena resta il migliore tra le blu chip di Milano confermando la chiusura positiva di venerdì.

Se la scorsa settimana si era chiusa con un +2,53%, le azioni della banca guadagnano oggi oltre il 3% dopo circa due ore di contrattazioni, arrivando così a 2,13 euro.

L’attenzione sul titolo era cresciuta dopo quando riferito da alcune fonti dell’agenzia Reuters, secondo le quali il Ministero dell’Economia sarebbe aperto ad una possibile riduzione della sua quota detenuta nella banca (64%) attraverso uno o più collocamenti azionari sul mercato.

Opzione, spiegavano le fonti, che sarebbe presa in considerazione solo se finanziariamente vantaggiosa e a condizione che le nuove azioni perseguano strategie allineate all’interesse nazionale.

La riduzione della quota del MEF, seppur ancora non decisa, non precluderebbe la possibilità di una ricerca di partner strategici.

Fusione con MPS Capital Services

Sempre venerdì, da Mps annunciavano la stipula dell’atto di fusione relativo all’incorporazione di MPS Capital Services in BPMS, così come deliberato dalle parti.

Gli effetti civilistici della fusione decorreranno dal 29 maggio 2023, con effetti contabili e fiscali che varranno dal primo gennaio 2023.

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