Mps, quarto trimestre consecutivo in utile ma guidance “conservativa”

I risultati diffusi questa mattina prima dell’apertura di mercato indicano un utile netto di 310 milioni ottenuto nel terzo trimestre 2023, tingendosi così di verde dopo il negativo di 387,5 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno, anche se in diminuzione rispetto a quello contabilizzato nel trimestre precedente (pari a 383 milioni di euro).

Per la banca di Rocca Salimbeni si tratta del quarto trimestre consecutivo in utile e risulta superiore alle attese del consenso degli analisti.

Per quanto riguarda i primi nove mesi, l’utile netto arriva a 929 milioni di euro, che anche in questo caso si confronta con una perdita (334 milioni) relativa al 2022.

I ricavi complessivi al 30 settembre crescono del 22,9% e arrivano a 2.804 milioni, con un margine di interesse di 1.688 milioni (+62,7%), grazie al maggior contributo del comparto commerciale, che ha beneficiato di maggiori interessi attivi sugli impieghi, generati dall'aumento dei tassi di interesse, solo in parte compensati dai maggiori interessi passivi sulla raccolta e dalla maggiore contribuzione del portafoglio titoli, in conseguenza di maggiori rendimenti.

Lo stock dei crediti deteriorati lordi pro forma è a 3,4 miliardi di euro, con un NPE ratio pro forma lordo al 4,1% (4,2% a fine 2022) e un NPE ratio pro forma netto al 2,2% (2,2% a fine 2022). La copertura complessiva pro forma dei crediti deteriorati è al 49,1% (+100 punti base rispetto a fine 2022).

Con riferimento alla tassa sugli extraprofitti bancari, il cdA, avvalendosi dell'opzione prevista dal provvedimento, ha assunto un orientamento favorevole a proporre all'Assemblea che approverà il bilancio di esercizio 2023, la costituzione di una riserva di utili non distribuibili non inferiore a 308,9 milioni di euro (al pari di quanto deciso da Banco BPM e Banca Widiba) senza determinare impatti a conto economico.

I numeri diffusi sono caratterizzati da “progressi impressionanti fatti negli ultimi 12 mesi”, sottolineava nella call con gli analisti il Ceo Luigi Lovaglio, con “risultati solidi che dimostrano il miglioramento del business”.

Secondo il manager, Mps ora risulta “una delle migliori banche in Italia, con una capacità di essere redditizia in maniera sostenibile e di generare capitale in maniera organica trimestre su trimestre. Siamo solidi e ben equipaggiati per competere sul mercato”.

La banca ora prevede un utile netto di 1,1 miliardi nel 2023, con un coefficiente CET1 di fine anno previsto superiore al 17%, che secondo Lovaglio “potrebbe sembrare una stima conservativa, ma è quello che siamo certi sia raggiungibile”.

“Se vogliamo essere cauti non è perché pensiamo di non poter fare di più, ma per essere certi di raggiungere gli obiettivi”, aggiungeva il manager, spiegando che “nell’evoluzione dei conti bisognerà considerare l’aumento del costo del personale legato alla trattativa sul rinnovo del contratto già in fase avanzata”.

A Piazza Affari, intanto, il titolo Mps resta volatile dopo la diffusione dei conti, anche se negli ultimi 12 mesi resta in forte crescita (+35%).

Se in apertura le vendite scattavano immediatamente, le quotazioni tornavano positive fino a guadagnare l’1% e toccando un massimo di 2,622 euro, per poi tornare nuovamente in rosso dopo due ore di contrattazioni e scendendo ad un minimo di 2,534 euro.

I risultati del terzo trimestre vengono definiti “robusti” dagli analisti di WebSim, i quali sottolineano “un utile netto di 310 milioni, superiore alle nostre stime di 276 milioni e a quelle del consenso orientate intorno a 250 milioni”.

Con i ratio di Mps patrimoniali “in rafforzamento”, dalla sim confermano la loro view positiva, con giudizio ‘interessante sul titolo BMPS.MI e un target price di 3,5 euro.