Mps, Unipol non chiude le porte al risiko bancario

Ieri il Presidente del gruppo emiliano, Carlo Cimbri, aveva ribadito il futuro stand alone per Bper, ma ha aggiunto che il mercato può creare opportunità, in considerazione anche della scadenza del lock-up su Mps in arrivo la prossima settimana.

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L’apertura di Cimbri sul risiko

Scorrendo le dichiarazioni passate del Presidente di Unipol, Carlo Cimbri, si trovano una miriade di smentite di qualunque interesse della compagnia emiliana per la ‘promessa sposa’ del settore bancario italiano, ovvero Banca Monte dei Paschi di Siena, ma nella giornata di ieri il manager sembrava aprire qualche spiraglio.

Se la premessa non si discostava molto dal passato, con un ribadire il “suo percorso di crescita” stand alone per Bper, anche alla luce del recente cambio dei vertici e un “futuro delineato”, una frase di Cimbri pronunciata ad un convegno sembrava lasciare una speranza: “il mercato è fatto di discontinuità e si creano opportunità”. Insomma, se “non c’è nulla nell’immediato futuro di Bper”, di cui Unipol è il principale azionista con quasi il 20%, ma non si sa mai.

Il cambio di scenario per Mps

La svolta potrebbe arrivare la prossima settimana quando martedì 2 luglio scadrà il lock-up sulle quote della banca senese detenute dal Ministero del Tesoro, attualmente scese al 26,7% dopo la recente vendita.

Certamente il MEF non cederà immediatamente il residuo, o parte (si parla del 10%), ma per onorare gli impegni presi con Bruxelles dovrà uscire da Siena entro il 2024 passando dall’individuazione di uno o più anchor investor per valutare le ultime mosse che portano alla privatizzazione completa.

Secondo MF ad avviare le grandi manovre potrebbe essere l’annuncio di un passo indietro sulle joint venture bancassicurative che legano Mps e Axa e questa prospettiva potrebbe essere discussa nel corso della riunione del consiglio di amministrazione previsto per agosto quando si discuterà anche dell’aggiornamento del piano industriale.

L’aggiornamento del piano “probabilmente rivelerà come la banca intende utilizzare il suo capitale in eccesso, vale a dire un elemento chiave nella equity story di Mps", spiega un recente report di Deutsche Bank, aggiungendo che Siena “diverse alternative per allocare i suoi 2 miliardi di euro di capitale in eccesso (più del 30% dell'attuale capitalizzazione di mercato), assumendo secondo le indicazioni del management un target di Cet 1 al 14%”. Deutsche Bank parla di “accelerazione del derisking”, di “un piano di riacquisto di azioni proprie” e soprattutto di un “riacquisto delle attività di bancassicurazione da Axa”.

I pretendenti

Le ipotesi sui nomi dei promessi sposi per Mps ce ne sono tanti, a partire dalle due grandi banche italiane. Intesa Sanpaolo, però, sembra la meno probabile a causa di un sistema Antitrust che la costringerebbe a tagliare molti sportelli, mentre Unicredit sembrerebbe più concentrata a remunerare gli azionisti e a future strategie espansive che puntano verso altri lidi, anche alla luce del fallimento delle trattative del 2021.

Quello di Unipol è un nome che gira da un po’ di tempo, anche acquistando un 10% del capitale di Siena, idea ipotizzata dalle simulazioni fatte in alcune banche d’affari, considerando anche che la compagnia è uno dei principali player del mercato assicurativo.

“L'unico vero candidato industriale rimasto è Bper con il suo principale azionista Unipol che potrebbe decidere di acquistare una quota, in attesa della scadenza della partnership di Bancassurance con AXA”, scrivono da WebSim Intermonte, ritenendo che “il razionale industriale dietro una possibile mossa di Unipol su Mps sia indubbiamente rilevante in relazione ad una partnership futura nell’ambito bancassurance”.

“Rimaniamo in attesa del 2 luglio, giorno di scadenza del lock-up period da parte del MEF per valutare possibili mosse da parte dei gruppi bancari su Mps”, concludono da WebSim che su Mps mantengono il target price di 5,3 euro.

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