Negli Stati Uniti i consumatori spendono, le borse salgono

Il balzo delle vendite al dettaglio registratosi negli Stati Uniti in gennaio lascia presagire altro lavoro da fare per la Federal Reserve, per Wall Street, un prolungamento della stretta monetaria non è un problema.
Stamattina i future delle borse dell’Europa salgono.Investitori alla ricerca di rischio: torna su anche il bitcoin, nonostante la SEC abbia annunciato una stretta alle norme sui depositi. Tenarsi batte le stime degli analisti.
Indice dei contenuti
La debole discesa dell’inflazione e la forte dinamica dei consumi allontanano il ritorno dei tassi bassi, ma Wall Street non se ne cura, o guarda ad altro, sfida la Federal Reserve e sale a dispetto dei moniti arrivati anche due giorni fa da ben tre membri del board della banca centrale. Ieri il Nasdaq ha invertito la rotta dopo un avvio in calo, chiudendo la seduta in rialzo dello 0,9%. Stamattina le borse dell’Asia Pacifico salgono in modo corale. Hang Seng di Hong Kong +2%. Il future del Dax di Francoforte è in rialzo dello 0,5%. Marko Kolanovic, il global strategist di JP Morgan ritiene che gli investitori stiano giocando con il fuoco, non solo perché non stanno dando retta agli avvertimenti della Fed sugli aumenti del costo del denaro, ma anche perché si stanno prendendo gioco di Jerome Powell, andando a puntare sulle crypto e sulle società meme: ieri il bitcoin ha guadagnato quasi il 9%, Carvana, la società delle vendite online di auto usate il 19%. Dan Niles, il gestore del fondo hedge Satori, ha detto ieri a Barron’s che la Federal Reserve sarà costretta ad alzare i tassi fino al sei per cento, circa 75 punti base sopra quel che oggi il mercati si aspetta. I tassi di mercato si sono mossi poco negli Stati Uniti, il decennale si è leggermente indebolito a 3,78%, da 3,74% del giorno prima. La curva dei tassi, in risposta a quel che gli indicatori macroeconomici affermano, si è fatta leggermente più ripida. Il differenziale tra il due anni ed il dieci anni è passato da -87 a -81 punti base. In Europa i movimenti sui bond sono stati più accentuati tra la carta della Periferia, lo spread BTP - Bund si è allargato a 185 punti base.
CRYPTO
Il bitcoin si spinge a 24.550 dollari, +2%. La Securities and Exchange Commission sta studiando norme più stringenti per le società che offrono servizi di custodia di fondi e di cripto-asset. Una mossa che potrebbe segnare un'ulteriore battuta d’arresto per il settore delle criptovalute e per gli exchange che offrono servizi di custodia come Coinbase. Come al solito, per i mercati, la certezza di norme più severe è meglio dell’incertezza. La Sec ha presentato un disegno di legge che modificherebbe le regole per ottenere il titolo di custode qualificato di asset e cripto-asset, che renderebbero difficile per le società di criptovalute diventare custodi qualificati per i gestori di fondi. La proposta prevede anche che le società che offrono servizi di custodia ricevano valutazioni annuali da parte di revisori contabili statali e forniscano estratti conto delle loro operazioni. "Non commettete errori: in base al modo in cui le piattaforme di criptovalute generalmente operano, i consulenti per gli investimenti non possono fare affidamento su di loro in qualità di custodi qualificati", ha spiegato il presidente della Sec Gary Gensler. Sul sito web di Coinbase si legge che migliaia di clienti istituzionali utilizzano la sua piattaforma Prime per salvaguardare i loro beni, sottolineando di offrire un servizio di custodia qualificato.
BORSE: MANCA L’AIUTO DEI TASSI BASSI
Gli investitori dovrebbero rendersi conto che si è “chiusa la fase di politiche monetarie espansive, che hanno favorito gli attivi rischiosi negli scorsi anni”, si legge nel Plenisfer Flash Outlook diffuso martedì.Da questa premessa ne derivano queste indicazioni operative. La prima riguarda Wall Street, che non è nemmeno citata, in quanto “l’outlook sull’economia americana è ancora incerto perché non vi è ancora visibilità sul fatto che la FED continuerà nel suo percorso di rialzo dei tassi e inasprimento delle condizioni finanziarie o se, ad un certo punto, accetterà livelli di inflazione più elevati rispetto al suo target prestabilito del 2%”. Negli Stati Uniti ci sono “buone opportunità sul fronte obbligazionario e del credito, dopo il bear market dell’anno passato”. Tra le valute, meglio lasciar perdere il dollaro, “a seguito delle politiche molto più restrittive della BCE della seconda metà del 2022, supportando il rafforzamento dell’euro”. Sugli asset, in generale “pensiamo sia opportuno rimanere prudenti”. Il 2023 sarà l’anno della Cina, tema da cavalcare attraverso l’esposizione diretta ed attraverso “investimenti in materie prime, che beneficeranno di tali riaperture o in investimenti in società internazionali, che hanno ricavi fortemente legati a questo Paese”.
TECH: E’ FINITA L’ETA’ DELL’ORO
Axelle Pinon, membro dell’Investment Committee di Carmignac ricorda in una nota diffusa ieri che “questo trimestre Apple ha riportato risultati trimestrali deludenti che hanno messo fine a tre anni di record di vendite e profitti”. Amazon non arriverebbe neanche a chiudere in utile se non ci fosse Amazon Web Services e “per la prima volta nella storia del settore, ci sono segnali che indicano un rallentamento della migrazione delle attività verso il cloud”. I ricavi pubblicitari di Alphabet sono scesi solo per la seconda volta nella storia della società. “La crescita complessiva dei ricavi delle big tech, sia in termini assoluti che relativi, sta rallentando. Ciò significa che le differenze che avevano caratterizzato i titoli tecnologici rispetto al resto del mercato si stanno attenuando. Inoltre, l'espansione dei multipli dovrebbe essere molto più limitata per questi nomi rispetto agli ultimi 10 anni. Il motivo principale è che è improbabile che si torni a un quadro di inflazione dello 0-2%, il che implica tassi più elevati più a lungo e quindi multipli più bassi. Di conseguenza, siamo convinti che il mercato debba adeguarsi a questa nuova realtà”.
TITOLI
Tenaris ha reso noti mercoledì sera i risultati al 31dicembre 2022 riportando, nell'ultimo trimestre, vendite nette per 3,62 miliardi di dollari, in aumento del 76%. Cresce a tre cifre, invece, l'utile netto, salito a 803 milioni. L'Ebitda ammonta a 1,27 miliardi, salito del 163%, più della previsioni del consensus. Il flusso di cassa operativo per l'anno è stato pari a 1,17 miliardi. Inoltre, la società intende proporre il pagamento di dividendi per un importo complessivo di circa 602 milioni, che includerebbe l'interim dividendo di circa 201 milioni pagato nel novembre 2022. Se il dividendo annuale verrà approvato dagli azionisti, verrà pagato un dividendo di 0,34 per azione, ovvero circa 401 milioni. Per quanto riguarda il futuro, aggiunge la società, "permangono le condizioni per un ulteriore incremento degli investimenti nell'energia, con bassi livelli di capacità inutilizzata, l'attuazione di ulteriori sanzioni sulle esportazioni russe e una rinnovata attenzione alla sicurezza energetica in tutto il mondo".
Telecom Italia ha bisogno di misure straordinarie come la vendita di asset per ridurre il debito, rilanciare il business e riprendere a pagare dividendi, ha detto l'AD Pietro Labriola in una call dopo che il gruppo ieri sera ha annunciato una nuova serie di obiettivi finanziari.
Pirelli. La società cinese Sinochem Holdings sta valutando la possibilità di vendere l'intera partecipazione del 37% in Pirelli, ha scritto ieri Bloomberg. Il titolo, arrivato a perdere fino al 4,3% in seguito alle indiscrezioni, ha chiuso in rialzo dell’1,9%.
Stellantis, incrementerà le proprie capacità di sviluppo e ingegneria del software creando una nuova sede in Polonia.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
