Netflix crolla ancora dopo il primo calo degli iscritti da dieci anni


La società ha perso 200 mila utenti nel corso dei primi tre mesi del 2022 e le previsioni per il prossimo trimestre indicano un possibile nuovo calo degli abbonati.


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Nuovo crollo a Wall Street

Post trimestrale difficile per Netflix, dopo il crollo (-25%) arrivato nell’After Hour di New York a seguito della diffusione dei risultati trimestrali caratterizzati dalla prima riduzione degli abbonati in dieci anni.

Oggi le azioni Netflix confermano il forte calo di ieri e cedono oltre il 25% nel pre-market, dopo aver bruciato ieri circa 40 miliardi di dollari di valore.

Il titolo aveva già perso il 20% dopo la diffusione dei risultati della precedente trimestrale, quando la società aveva comunicato una crescita degli abbonati più debole del previsto, oltre ad ammettere per la prima volta un impatto negativo sulla sua crescita causato dall’aumento della concorrenza delle altre piattaforme.

La trimestrale di Netflix

I primi tre mesi del 2022 della società di streaming si sono chiusi con un crollo degli iscritti pari a 0,2 milioni di utenti, mentre nel trimestre precedente aveva visto un balzo di 8,28 milioni di sottoscrizioni.

Il risultato resta inferiore alle previsioni dello stesso management di Netflix, il quale ‘vedeva’ 2,5 milioni di nuovi utenti, mentre da StreetAccount si attendevano un aumento di 2,73 milioni di iscritti.

A dispetto di questa inversione di tendenza, i ricavi del periodo sono cresciuti del 9,8% arrivando a 7,87 miliardi di dollari, mentre nello stesso periodo del 2021 si erano fermati a 7,16 miliardi.

L’utile netto ha visto un leggero calo, attestandosi a 1,6 miliardi di dollari, mentre i primi tre mesi del 2021 erano arrivati a 1,71 miliardi, corrispondenti a un utile per azione di 3,53, in diminuzione dal precedente 3,75 dollari e superiore alle previsioni degli analisti raccolte da Refinitiv (2,89 dollari).

Le cause del crollo degli iscritti

La società ha definito i risultati “deludenti”, motivando il calo degli iscritti con l’effetto Russia, dove ha sospeso i servizi come segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina.

La decisione ha portato ad una perdita di 700 mila abbonati, ma escludendo questo impatto “avrebbe visto un aumento di 500 mila iscritti”, spiegavano dalla società.

Il conflitto in Ucraina, però, non è stato l’unico motivo alla base dell’allontanamento degli utenti dal gigante dello streaming, arrivati a 221,6 milioni di abbonati dopo l’ultima perdita dall’ottobre 2011.

“Il gran numero di famiglie che condividono account sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi”, arrivata dopo il balzo ottenuto con la pandemia, “oscurando il quadro”, sottolineava il management di Netflix.

I primi mesi dell’anno, dunque, hanno mostrato l’impatto sui conti della società della condivisione degli account da parte degli utenti, limitando gli utili, problema già evidenziato nei mesi scorsi.

Aumenta la concorrenza

Il rallentamento della crescita, inoltre, era previsto anche a causa dell’aumento della concorrenza, dovuto all’ingresso nel mercato di altri giganti come Amazon.com, HBO, Walt Disney e Apple, mentre si sta affacciando anche la neonata Warner Bros Discovery.

Per far fronte a questa situazione, Netflix ha speso 50 miliardi di dollari di nuovi contenuti nel 2021, cercando così di attrarre o trattenere abbonati.

Si tratta di un aumento delle spese pari al 50% rispetto al 2019, anno in cui molte altre società hanno deciso di investire nel settore, dando così il via a quella che è stata definita la ‘guerra dello streaming’.

L’aumento dei prezzi

Altro fatto che ha inciso sui numeri è stato quello dell’aumento dei prezzi degli abbonamenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito e Irlanda, “finalizzato ad aumentare la produzione e la crescita di contenuti in altre parti del mondo come in Asia”, spiega l’analista di Wedbush, Michael Pachter.

Gli abbonamenti in questi paesi, però, sono risultati in crescita, anche se l’aumento è stato inferiore alle attese.

Le previsioni

Il futuro di Netflix potrebbe continuare sulla stessa scia di questo scorcio di 2022, aumentando addirittura il ritmo di perdita dei sottoscrittori.

Secondo le previsioni della società, gli iscritti dovrebbero diminuire di ulteriori 2 milioni di unità nel corso del trimestre in corso, mentre i ricavi potrebbero attestarsi a 8,05 miliardi, per un utile per azione di 3 dollari.

Una flebile luce di ottimismo è attesa dai mercati diversi da quelli maturi (Stati Uniti e GB). In altre parti del mondo, infatti, il gigante sta investendo in contenuti in lingua locale: “mentre centinaia di milioni di case pagano per Netflix, ben oltre la metà delle case a banda larga del mondo non lo fa ancora, rappresentando un enorme potenziale di crescita futura”, ha dichiarato la società nella nota di presentazione dei conti.

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Codice: NFLX.US
Isin: US64110L1061
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