Netflix, trimestrale con boom di iscritti grazie al lockdown da coronavirus

La crisi sanitaria legata al coronavirus ha sostenuto la trimestrale di Netflix, raddoppiando il numero degli iscritti alla piattaforma di video in streaming rispetto alle previsioni della stessa società. Il numero dei nuovi abbonati dei primi tre mesi del 2020, infatti, ha raggiunto la cifra record di 15,77 milioni, mentre Netflix ne prevedeva 7 milioni.

Il primo trimestre dell'anno ha inoltre visto salire i ricavi di Netflix fino a 5,77 miliardi di dollari, con un incremento del 27,6% rispetto ai 4,52 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2019. L'utile netto trimestrale, inoltre, è cresciuto nettamente portandosi a 709 milioni di dollari, pari a 1,57 dollari per azione, rispetto ai precedenti 344 milioni di dollari.

Per il prossimo trimestre, le previsioni della società stimano 7,5 milioni di nuovi abbonati e ricavi di 6,05 miliardi di dollari con un eps di 1,81 dollari, anche se ha avvisato che il risultato potrebbe cambiare a seconda dell'allentamento o meno del lockdown in tutto il mondo.

Dopo la diffusione dei risultati avvenuta nella notte di martedì 21 aprile, il titolo Netflix ha chiuso in positivo l'After Hours statunitense, dopo aver toccato anche un +10%.

Nel corso della settimana prossima saranno ancora protagoniste a Wall Street le trimestrali delle grandi aziende tech americane, con l'attenzione dei mercati che si rivolgerà a società del calibro di Alphabet, Facebook, Apple, Microsoft e Amazon.

I risultati confermano il momento positivo di Netflix nonostante l'aumento della concorrenza nel settore, soprattutto dopo l'arrivo di Disney con i suoi 50 milioni di utenti, che si aggiunge ai giganti che stanno investendo nel settore quali Amazon e HBO.

Tra i punti di forza di Netflix ci sono la sua posizione di leadership grazie alla disponibilità di contenuti più ampio rispetto agli altri, patrimonio ancora più importante a causa del blocco delle nuove produzioni causato dal lockdown, che assicurano alla società un patrimonio di prodotti sufficiente per l'anno in corso e per il 2021.

Patrimonio che potrà arricchirsi di nuovi contenuti grazie alla possibilità di produrre nuovi show in Corea del Sud e in Islanda, dove è possibile continuare a lavorare grazie alla situazione che si mantiene positiva nei due paesi grazie ai test effettuati, al controllo e al contact tracing del coronavirus.