Nexi in luce dopo mossa di Crédit Agricole in Worldline

Settore dei pagamenti protagonisti sui mercati europei questa mattina dopo le mosse di Crédit Agricole in Worldline.

A Milano si avvantaggia il titolo di Nexi, arrivato a guadagnare circa il 3% nelle prime due ore di scambi, toccando un massimo di 7,42 euro per azione, mentre sulla società italiana tornano le voci di possibili cambi nell’assetto societario.

A Parigi salgono in cattedra le azioni di Worldline, in crescita del 4% e le migliori nel Cac 40, e quelle di Crédit Agricole (+1%), mentre ad Amsterdam spicca Adyen, con un +2%.

Questa mattina una nota pubblicata da Crédit Agricole annunciava l’ingresso dell’istituto francese in Worldline con l’acquisizione di una quota pari al 7% e l’obiettivo di diventare socio di minoranza di lungo termine.

L'investimento, spiegava il comunicato, si inserisce nella partnership strategica tra i due gruppi, per la quale è stata firmata un’intesa vincolante nell'estate scorsa, e punta a creare il principale player sul mercato francese dei servizi di pagamento ma anche a supportare Worldline nelle sue strategie europee. Dall’istituto francese prevedono che l'operazione avrà un impatto inferiore a 10 punti base sul suo coefficiente CET1.

Inoltre, nel 2024 partirà l'attività operativa della prevista joint-venture tra Credit Agricole e Worldline, attualmente in attesa dell’approvazione delle autorità regolatorie.

Nel frattempo, il Sole 24 Ore riportava nel fine settimana che la primavera potrebbe essere il periodo adatto per entrare nel concreto di un riassetto istituzionale a cui guardano diversi soggetti come CVC, Silverlake e Brooksfield, a valle del rinnovo delle cariche in Cassa Depositi e Prestiti (CDP), azionista Nexi con il 13,5%, che potrebbero vedere un cambio al vertice.

Un’operazione di riassetto azionario “deve passare da un accordo con i soci istituzionali CDP e con il maggiore azionista Hellman & Friedman che sembra essere interessato a rimanere nel capitale”, scrivono da WebSim Intermonte, non escludendo che nel frattempo Nexi “possa considerare la cessione di attivi come la rete interbancaria che presenta aspetti delicati dal punto di vista di un potenziale esercizio della golden power da parte del governo”.

Inoltre, “una cessione potrebbe accelerare il processo di deleverage e consentire a Nexi di partecipare ad acquisizioni mirate di merchant books da banche locali in Italia come anche da recenti rumors di mercato”, aggiungono dalla sim, mantenendo il giudizio ‘interessante’ sul titolo della società e un target price di 8,6 euro.