Nexi, rimbalzo già terminato con il ‘piano B’ del governo sul Pos
L’esecutivo di Meloni starebbe lavorando ad una tassa su banche e player del settore dei pagamenti per cercare di ammorbidire l’impatto delle commissioni sugli esercenti.
Nexi in calo
Finisce l’effetto su Nexi della cancellazione di ieri della norma sull’uso del Pos, oggi tra i titoli peggiori a Piazza Affari.
Le azioni della società di pagamenti elettronici arrivano a cedere oltre il 2%, scendendo così a 7,36 euro dopo due ore di contrattazioni a Milano e cedendo i guadagni della seduta di ieri (+2,30%).
Solo nell’ultimo mese il titolo Nexi ha perso il 12%, mentre da inizio anno le perdite arrivano addirittura al 48%.
Le nuove indiscrezioni sul Pos
Se ieri l’eliminazione dalle bozze della Legge di Bilancio del provvedimento che consentiva ai commercianti di rifiutare i pagamenti con carta sotto i 60 euro aiutava la performance di Nexi, oggi sono le indiscrezioni sul piano B del governo Meloni ad affossarla.
L’esecutivo, scrivono i media, starebbe valutando l’introduzione di un contributo di solidarietà per banche e società di sistemi di pagamento per alleggerire gli esercenti dalle commissioni legate all’utilizzo del Pos.
Lo sconto dovrebbe applicarsi alle transazioni fino a 30 euro e il governo punta ad ottenere uno sconto sulle commissioni per esercenti e professionisti con ricavi fino a 400 mila euro.
Alle banche e gli altri player del settore pagamenti verrebbe chiesto di rimborsare il 50% della commissione che supera una certa soglia ritenuta congrua.
Notizia negativa
“Non è chiaro quanto il governo voglia raccogliere da tale misura (gli articoli non menzionano cifre) ma riteniamo che l’ammontare non dovrebbe essere elevato”, spiegano da WebSim, e ricordano che “in generale, l’extra tassazione del sistema bancario non è ben vista dal regolatore europeo”. “Attualmente le nostre stime incorporano una crescita 2023 vs 2022 dell’utile netto medio di settore bancario del +10% legata in maniera particolare all’evoluzione del margine di interesse che è attesa più che compensare l'aumento del costo del rischio”, concludono dalla sim.
Da Equita Sim ritengono la notizia negativa per Nexi, in quanto la società ottiene “il 55% dei ricavi in Italia, mentre per stimare l’effetto quantitativo sarà necessario capire il take rate sopra cui applicarla”.
L’eventuale tassa, però, “riguarderebbe solo una parte limitata della clientela e l’impatto, a nostro avviso, sarà probabilmente condiviso con le banche visto che Nexi percepisce solo una parte della commissione lorda che paga l’esercente ed il resto va ai networks e, appunto, alle banche”, aggiungono dalla sim, mantenendo una raccomandazione ‘buy’ sul titolo, con target price a 14 euro.
Concordi da Banca Akros sull’impatto negativo sul sentiment di mercato negativo su Nexi della tassa, anche se i suoi analisti ritengono che “non sarebbe un fattore di portata rilevante” e confermano la raccomandazione ‘buy’ con target di prezzo a 13,1 euro sul titolo.
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