Nexi, trattativa col fondo F2i per la rete ma offerta rifiutata

L’offerta da 800 milioni per la rete nazionale interbancaria (RNI) sarebbe stata ritenuta inadeguata e i soci di CDP restano dubbiosi sull’opportunità industriale derivante dalla vendita.
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Nexi rifiuta l’offerta
Indiscrezioni di stampa rilanciano l’interesse del fondo F2i per la rete nazionale interbancaria (RNI) di Nexi, una proposta da circa 800 milioni di euro per l’infrastruttura lunga circa 208 mila chilometri che permette a istituti di credito, Poste, Banca d’Italia e altri attori finanziari di regolare i rapporti generati dalle transazioni degli utenti.
L’offerta sarebbe stata valutata dalla società italiana dei pagamenti, ma dopo una prima analisi sarebbe stata ritenuta inadeguata, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, anche se le trattative non si sono fermate nonostante i dubbi di CDP, socia di Nexi con il 13,6% del capitale, in quanto non del tutto convinta dell’opportunità industriale dell’operazione. L’obiettivo è ottenere un miglioramento delle condizioni economiche per un’attività strategica, soggetta perciò al golden power governativo.
Il mercato premia la trattativa e il titolo Nexi guadagna oltre il 3% nelle prime due ore di contrattazioni a Piazza Affari, arrivando a toccare un massimo di 7,336 euro.
Evento positivo secondo analisti
La “vendita ad un multiplo simile a quello di gruppo (7 volte l’EBITDA 2024)” sarebbe “un evento positivo” per Nexi, scrivono da Equita Sim (‘buy’ con target price 9,5 euro sul titolo), in quanto la società “deconsoliderebbe un asset con un profilo di crescita inferiore a quello del merchant acquiring ed otterrebbe risorse finanziarie che potrebbero essere utilizzate per accelerare il deleverage e operazioni di M&A”.
La valutazione per la rete interbancaria indicata dal Corriere in 800 milioni sarebbe “coerente con la natura di queste attività”, secondo WebSim Intermonte, i cui analisti stimano “per un’operazione di questo tipo un multiplo sull'EBITDA superiore a 15 volte considerando anche la natura regolamentata degli asset in questione”, “valore che stimiamo dovrebbe essere quindi superiore a 700 milioni”.
Se confermata, “la notizia dell’offerta per l’acquisto della rete da parte di F2i sarebbe positiva in quanto ridurrebbe l'indebitamento finanziario, eliminerebbe parte dei problemi legati al golden power e faciliterebbe la possibilità di investimento da parte dei private equity che secondo indiscrezioni guarderebbe a Nexi come possibile preda” e “permetterebbe a Nexi di competere su altre possibili operazioni”, concludono da WebSim, che sul titolo Nexi confermano il giudizio ‘interessante’, con target price di 8,6 euro.
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