Nike: risultati superiori al consensus, guidance rivista al rialzo


Il produttore di calzature e abbigliamento sportivo ha archiviato il trimestre con ricavi in crescita del 14% e superiori alle aspettative. Dopo essere salite, le azioni Nike sono scese nelle contrattazioni after-hours, principalmente a causa di alcuni punti più controversi e critici.


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Nike ha diffuso i risultati trimestrali ieri sera a mercato chiuso con ricavi in crescita del 14% a $12,4 miliardi, $910 milioni sopra consensus. Gli utili per azione a $0,79 sono in calo del 9% rispetto all’anno precedente, ma ben sopra il consensus fermo a $0,55.

La forza dei ricavi, ben sopra le aspettative, è frutto delle ottime vendite della divisione calzature: molto bene sia i modelli classici che quelli nuovi, come la linea LeBron 20. La società continua a guadagnare significative quote di mercato espandendo ulteriormente la sua leadership, non solo rispetto ad Adidas (come emerge chiaramente paragonando i recenti risultati).

Anche a livello geografico la crescita maggiore (+27%) è stata registrata nel mercato più grande (Nord America), mentre in Europa/Medio Oriente/Africa le vendite sono cresciute del 17% rispetto a un anno fa. Ancora in territorio negativo la Cina con un fatturato in calo dell'8% nonostante le riaperture dopo le restrizioni Covid: maggiori benefici sono attesi nel breve termine e soprattutto, come evidenziato dall'analista di Morningstar David Swarts, la ripresa di Nike sembra molto migliore di quella Adidas che sta attraversando importanti problemi in Cina.

Per l'anno fiscale che si conclude a maggio il management si aspetta una crescita dei ricavi "high single digit" (di poco inferiore al 10%) rispetto alla precedente previsione "mid single digit" (attorno al 5%).

Volatilità nell'after-hour

Il titolo nel post market è stato caratterizzato da volatilità, probabilmente per alcuni punti più controversi e critici.

I margini lordi (fatturato al netto del costo del venduto) sono diminuiti di 330 punti base raggiungendo il 43,3%, leggermente sotto il consensus del 43,7%. A pesare sui margini sono state le promozioni lanciate per ridurre le scorte di magazzino, il perdurare dei movimenti sfavoreli delle valute, l’inflazione sul costo dei prodotti e gli elevati costi di logistica, solo in parte compensati da alcuni rialzi dei prezzi effettuati dalla società.

Osservando i numeri più in profondità riteniamo vi siano sufficienti segnali per aspettarsi buoni miglioramenti nei prossimi trimestri. La società ha concluso il trimestre con un valore del magazzino di $8,9 miliardi, ovvero una crescita del 16% ma che rappresenta una decelerazione rispetto ai trimestri precedenti (derivata seconda positiva). Nei prossimi trimestri la pressione sui costi dei prodotti, i problemi legati alla catena dei fornitori e i costi della logistica dovrebbero essere in miglioramento.

Commenti positivi del management

"La distinzione del marchio NIKE e la forte esecuzione della strategia continuano a creare separazione nel mercato. Abbiamo fatto enormi progressi nell'inventario posizionando Nike per una crescita sostenibile e più redditizia", ha affermato il direttore finanziario, Matthew Friend.

"I forti risultati di Nike del trimestre offrono un'ulteriore prova del successo della nostra strategia di accelerazione del canale di vendita diretta al consumatore", ha evidenziato l'ad John Donahoe, aggiungendo poi che "grazie a un’innovazione di prodotto convincente, a relazioni profonde con i consumatori e a un vantaggio digitale che alimenta lo slancio del marchio, riusciamo a navigare nella volatilità mentre creiamo valore e guidiamo la crescita di lungo termine".

Per queste ragioni interpretiamo positivamente i risultati di Nike, così come l'analista di Cowen che alza il prezzo obiettivo da $140 a $160.

Per ora manteniamo il nostro prezzo obiettivo, visibile nella scheda di analisi fondamentale dedicata.

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Codice: NKE.US
Isin: US6541061031
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