Nike straccia le attese, Tesla ancora giù: borse dell’Asia contrastate

L'assestamento del mercato dei bond potrebbe favorire una ripartenza dei listini azionari. Elon Musk dice che lascia la poltrona di Twitter, ma non subito, così Tesla perde un altro 8%, da inizio anno il calo è del 61%. Nike rivede al rialzo le stime ed il titolo sale di oltre il 10% nell’after hour.
Arrivati sui massimi delle ultime tre settimane, i rendimenti delle obbligazioni degli Stati Uniti stanno rallentando la corsa innescata dalle comunicazioni della Federal Reserve. Assorbita senza gravi conseguenze l’impennata della volatilità provocata dal cambio di rotta della banca centrale del Giappone, la borsa degli Stati Uniti ha evitato di arrivare alla quinta seduta consecutiva di ribasso e potrebbe rimbalzare senza grande forza in queste ultime sedute di fine anno. Il future del Dax di Francoforte segna un rialzo dello 0,7%. In Asia prosegue la discesa del Nikkei di Tokyo, -0,7%. La borsa del Giappone è alla quinta seduta consecutiva di ribasso. L’Hang Seng di Hong Kong è sulla parità, Shanghai Composite -0,3%. Grazie al rimbalzo delle materie prime, l’indice S&P ASX 200 di Sidney ha chiuso in rialzo dell’1,3%.
TESLA
Il titolo del produttore di auto elettriche ha perso l’8%: il ribasso da inizio anno è del 61%, contro il -30% del Nasdaq. Preso atto dei risultati del sondaggio, Elon Musk ha deciso di prendere tempo sul doppio incarico di ceo di Twitter e di Tesla: “Mi dimetterò da amministratore delegato non appena avrò trovato qualcuno abbastanza folle da assumere l'incarico", ha twittato stanotte il miliardario, sottolineando che una volta lasciato il suo incarico guiderà i team per il software e i server della società di San Francisco.
Gli utenti di Twitter erano stati chiari sul tema, il 57,5% aveva votato in favore delle dimissioni contro il 42,5% che invece lo voleva ancora al timone. Secondo alcune speculazioni riportate dal Financial Times, tra i candidati ideali ci sarebbe Sheryl Sandberg, l'ex direttrice operativa di Meta che ha trasformato l'azienda in un gigante della pubblicità digitale. La manager però potrebbe non desiderare di assumere la guida di un'altra compagnia piena di problemi di moderazione dei contenuti. Un altro nome è quello di Sarah Friar, ceo di Nextdoor, già direttrice finanziaria della società di pagamenti Block, creata dal cofondatore di Twitter Jack Dorsey.
I future di Wall Street anticipano un avvio in rialzo dello 0,5%. Nel dopo borsa, i risultati del trimestre di un paio di grandi nomi del listino hanno contribuito al movimento.
NIKE
Il titolo è salito di oltre il 10%. La società dell’abbigliamento sportivo e delle calzature ha rivisto al rialzo le previsioni sulle vendite ed ha spiegato che gli eccessi di magazzino stanno rientrando anche grazie al successo delle politiche commerciali in corso.
Nel trimestre chiusosi alla fine di novembre, i ricavi sono saliti del 17%, meglio delle aspettative. L’anno fiscale in corso dovrebbe portare ad un incremento del giro d’affari nell’ordine del 15%, tre mesi, il ceo John Danahoe stimava una crescita di poco superiore al dieci per cento. Nel corso della conference call, Danahoe ha detto che la domanda è rimasta forte anche nelle prime due settimane di dicembre.
FEDEX
La società delle spedizioni e dei recapiti ha chiuso il trimestre con un giro d’affari di 22,8 miliardi di dollari, da 23,5 miliardi di un anno prima. Il consensus si aspettava un miliardo di dollari di più. Ma l’utile per azione rettificato da quel che la società chiama i costi per la business optimization, ha battuto le previsioni. Per far fronte ad un contesto di mercato debole, il top management ha deciso di tagliare ancora di più i costi e ridurre gli investimenti. Il titolo ha guadagnato il 4%.
Il petrolio Brent è intorno agli ottanta dollari il barile nel giorno della pubblicazione dei dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti: le rilevazioni dei privati le danno in calo di circa tre milioni di barili. L’Arabia Saudita e tutta l’Opec + continueranno ad essere vigili, attenti e pronti ad intervenire, anche in anticipo, in modo da evitare stress ai mercati dell’energia. Lo ha detto stanotte nel corso di una conferenza stampa il ministro del petrolio saudita, Abdulaziz bin Salman
TITOLI
Eni ha aumentato la produzione di greggio nigeriano a 15.000 barili al giorno nell'ultimo mese, rispetto a quasi zero, citando il miglioramento della situazione della sicurezza lungo i principali oleodotti. Lo ha comunicato Mario Bello, responsabile per la regione dell'Africa sub-sahariana.
Telecom Italia. Il secondo incontro tra il governo e i principali azionisti di Telecom Italia - Vivendi e Cdp - sul futuro della rete si è svolto ieri in un clima costruttivo e sono state esplorate possibili iniziative 'pro-industry'. Lo ha riferito una fonte governativa aggiungendo che il prossimo round è previsto giovedì per discutere di tutele all’occupazione. Il Sole24Ore riporta che le questioni più importanti saranno discusse più avanti.
A2A. Il 2023 potrebbe portare a un ritorno dell'M&A nel settore delle utility con il possibile avvio del processo di vendita di Edison da parte di Edf e, in quel caso, A2A sarà della partita. Lo dice l'AD Renato Mazzoncini in un'intervista a Reuters.
Iren. Oggi il Consiglio di Stati dovrebbe prendere una decisione sul ricorso presentato dalla società contro il provvedimento dell’Antitrust che impedisce la revisione al rialzo dei contratti di fornitura di energia elettrica.
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