Nozze tra Nexi e Sia, ripartono le trattative

Il deal per la creazione del campione dei pagamenti digitali italiano con la fusione tra Nexi e Sia è tornato in cima alla lista dei dossier di Cassa depositi e prestiti. Secondo quanto riporta oggi il Sole 24Ore sarebbero riprese le trattative tra Cdp (controllante di Sia con l’85% attraverso Cdp Equity) e i fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra sul dossier.

Lo scorso marzo le due società avevano avviato i colloqui per sondare la possibilità di un merger, conferendo il mandato agli advisor (Jp Morgan per Sia, Bank of America e Mediobanca per Nexi) per effettuare le valutazioni che costituirebbero le basi per stabilire i concambi.

Al centro dei colloqui le potenziali «sinergie» ottenibili con un merger, oltre al tema dei «concambi valutativi e la futura governance». Nei giorni scorsi l’ad di Nexi, Paolo Bertoluzzo aveva spiegato che un eventuale deal sarebbe portato avanti solo nell’eventualità in cui dovesse creare valore. La dichiarazione si allinea alle mire del governo, intento a creare una serie di “campioni nazionali”, e a quelle di Cdp alle prese con trattative su diversi fronti (anche su Atlantia e la rete unica con Tim).

Si rinfocola l’appetito del mercato per il fintech e il titolo cresce a Piazza Affari. Dopo un’apertura del 4%, a metà mattina le azioni Nexi passano di mano a 15,04 euro, attestandosi a +5,88%. Secondo Equita Sim, che mantiene un rating hold e target price a 15 euro, «nel caso l’operazione di fusione con Sia fosse confermata, sarebbe strategicamente positiva per Nexi in quanto migliorerebbe il suo posizionamento nella catena del valore e aumenterebbe la diversificazione della clientela per tipologia e geografia». Per gli analisti «ipotizzando un deal tutto equity, 100 milioni di sinergie e una valutazione di Sia di 17 volte l'ebitda atteso al 2021» si potrebbe stimare «un aumento degli utili per azione 2023 di Nexi del 9%».