Nuovo scontro USA-Cina sui dazi, Wall Street verso apertura negativa

Nuovo scontro USA-Cina sui dazi, Wall Street verso apertura negativa

Le tariffe sui chip tornano motivo di contrasto tra le due superpotenze dopo solo alcune settimane dall’accordo che aveva risollevato il morale dei mercati, mentre il rendimento del trentennale statunitense torna sopra il 5%.

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Wall Street oggi

Prevale il colore rosso sui principali indici di Wall Street, con la guerra commerciale di Donald Trump che torna al centro della scena per i contrasti tra Stati Uniti e Cina.

I future sul Dow Jones cedono lo 0,80%, seguiti in scia dai contratti sul Nasdaq (-0,50%) e da quelli sullo S&P500 (-0,40%). Tonfo del dollaro nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD (+0,40%) sale a 1,1329, rafforzando anche l’oro (future 3.309 dollari l’oncia), mentre il Bitcoin resta positivo a 106.600 dollari. In crescita i rendimenti dei Titoli di Stato USA e il trentennale sale nuovamente sopra il 5%.

Crescono di circa l’1% i prezzi del petrolio: Brent a 65,90 dollari al barile e greggio WTI a 62,60 dollari.

Ancora dazi

Stati Uniti e Cina hanno ripreso a litigare sui chip, meno di due settimane dopo aver concordato una pausa temporanea delle ostilità tariffarie. Gli avvertimenti dell'amministrazione Trump contro l'utilizzo di chip di intelligenza artificiale di Huawei hanno minato i recenti colloqui commerciali a Ginevra, ha spiegato la Cina, mettendo a rischio il fragile accordo commerciale e ravvivando le preoccupazioni sulle ricadute economiche.

Se il Dipartimento del Commercio statunitense aveva avvertito che l'utilizzo di chip Huawei in qualsiasi parte del mondo avrebbe violato i controlli sulle esportazioni statunitensi, il Ministero del Commercio cinese ha minacciato che intraprenderà azioni legali contro qualsiasi organizzazione o individuo che aiuti gli USA a scoraggiare l'uso dei semiconduttori avanzati cinesi.

Nel frattempo, il porto di Los Angeles, il più trafficato hub container degli Stati Uniti, ha visto le spedizioni calare fino al 30% all'inizio di maggio, a causa dei dazi imposti dal Presidente Trump. Importatori e rivenditori, soprattutto quelli legati alla Cina, sono stati tra i più colpiti.

Un attacco ai dazi è arrivato oggi dal CEO di Nvidia, Jensen Huang, il quale ha dichiarato che le restrizioni statunitensi alle esportazioni di chip di AI sono state "un fallimento" che ha favorito le alternative cinesi ed è costato alle aziende americane miliardi di dollari in mancate vendite.

I dazi sono al centro dell'attenzione anche per i risultati del primo trimestre di Target, dopo che Trump ha detto ai rivenditori che devono "assumersi" i costi dei dazi e non scaricarli sui clienti. La società ha mancato di molto gli utili trimestrali e ha tagliato le sue previsioni per l'intero anno, ma i suoi dirigenti si sono ripetutamente rifiutati di dire se Target seguirà l'esempio di Walmart nel trasferire i costi dei dazi tramite aumenti di prezzo.

Prevale l’incertezza

"La maggior parte degli investitori professionisti è ancora piuttosto cauta, e credo a ragione, viste le prospettive economiche e l'incertezza politica che è estremamente elevata", secondo Joe Little, responsabile stratega globale di HSBC Asset Management a Hong Kong.

Ieri l’azionario USA ha chiuso in ribasso, con l'S&P 500 che ha interrotto una serie di sei giorni consecutivi di rialzo, ma, nonostante le perdite, ha registrato finora un mese solido con una crescita di oltre il 17% rispetto ai minimi di aprile, quando i dazi reciproci di Trump hanno sconvolto i mercati globali, per poi risalire grazie ai passi indietro sulle tariffe, ad una tregua commerciale temporanea tra Stati Uniti e Cina e ai dati sull'inflazione moderati.

La stagione degli utili è quasi terminata, con oltre il 90% dell'indice S&P 500 che ha dichiarato i risultati, sebbene Nvidia, il modello di riferimento per l'intelligenza artificiale, è attesa pubblicare i risultati la prossima settimana (28 maggio).

Nel frattempo, Morgan Stanley ha aumentato la sua fiducia nelle azioni e nei titoli del Tesoro statunitensi, in base alle aspettative che i tagli dei tassi di interesse sosterranno le obbligazioni e aumenteranno gli utili aziendali. L'indice S&P 500 raggiungerà quota 6.500 entro il secondo trimestre del 2026, prevede la banca, mentre il dollaro continuerà a indebolirsi, con l'affievolirsi del premio di crescita economica degli Stati Uniti rispetto ai paesi concorrenti. "Il dollaro USA ha ovviamente perso il suo lustro di indiscusso asset di riserva", sottolinea Richard Franulovich, responsabile della strategia FX di Westpac Banking Corp.

Notizie societarie e pre market USA

Moderna (-1%): ha ritirato la domanda per il suo candidato vaccino combinato contro l'influenza e COVID per gli adulti di età di 50 anni e oltre.

Target (-2%): vendite del primo trimestre scese del 3,8%, risultato peggiore rispetto alle stime degli analisti di un calo dell'1,08% (dati LSEG).

Baidu (+2%): ricavi nel primo trimestre per 32,45 miliardi di yuan, battendo la stima media degli analisti di 30,9 miliardi di yuan (dati LSEG).

UnitedHealth (-7%): un articolo del Guardian scrive che il conglomerato sanitario avrebbe pagato segretamente alle case di cura migliaia di bonus per contribuire a ridurre i trasferimenti in ospedale dei residenti malati, risparmiando così milioni di dollari ma mettendo a rischio la salute dei residenti.

Take-Two Interactive Software (-3%): ha fissato il prezzo dell'offerta di 4,75 milioni di azioni a 225 dollari l'una, a sconto del 5,3% rispetto alla chiusura del titolo di ieri.

Palo Alto (-3%): ha previsto ricavi per il quarto trimestre tra i 2,49 e i 2,51 miliardi di dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 2,49 miliardi di dollari, secondo i dati compilati da LSEG.

Modine (+5%): il consiglio di amministrazione ha autorizzato un programma di riacquisto fino a 100 milioni di dollari di azioni ordinarie di classe A nei prossimi 12 mesi.

Raccomandazioni analisti

Nvidia

Arete: buy e prezzo obiettivo tagliato da 196 a 194 dollari.

Intel

Deutsche Bank: da sell a neutral e target price sempre a 23 dollari.

JP Morgan

UBS: buy e prezzo obiettivo confermato a 305 dollari.

The Home Depot

JP Morgan: buy e target price alzato d 410 a 418 dollari.

Palo Alto Networks

JP Morgan: buy e prezzo obiettivo ridotto da 225 a 221 dollari.

Uber Technologies

Loop Capital: buy e target price alzato da 89 a 105 dollari.

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